Il consiglio comunale dichiara Spina incompatibile. Fra 10 giorni la decadenza
13 voti favorevoli e tre astensioni
venerdì 18 agosto 2017
19.15
Ha avuto inizio intorno alle ore 20:45, presso l'aula dell'ex monastero di Santa Croce, la discussione del dodicesimo e ultimo punto all'ordine del giorno del consiglio comunale di venerdì 18 agosto, riguardante la prosecuzione della procedura di decadenza di Francesco Spina dalla carica di sindaco.
Il primo cittadino ha presentato le sue controdeduzioni all'assemblea, lette dal segretario generale Lazzaro. Spina si è allontanato dal suo posto per lo svolgimento del dibattito.
In sostanza, le controdeduzioni ribadiscono l'intenzione di perseguire il procedimento giuridico per l'ottenimento delle somme non corrisposte per incarichi legali risalenti a diversi anni fa e quindi di non rimuovere la causa di incompatibilità fra la sua carica e il contenzioso col comune.
Notevoli le perplessità di Gianni Casella in merito alle competenze del consiglio comunale sul caso specifico, rimarcate peraltro anche da Roberta Rigante, che ha dovuto lasciare l'aula per concomitanti impegni già assunti. Angelantonio Angarano si è detto disinteressato della volontà di Spina, rimarcando piuttosto gli oltre quattro anni di opposizione del Partito Democratico alla sua amministrazione. Secondo il capogruppo dem la maggioranza e la giunta, senza il loro garante eletto direttamente dai biscegliesi, sarebbero completamente delegittimate, sul piano politico, a proseguire quel mandato conferito a Francesco Spina in quanto candidato sindaco eletto. Angarano ha poi annunciato la decisione di non prendere parte al voto.
Gianni Casella è nuovamente intervenuto sfidando i consiglieri di maggioranza a prendere la parola per convincere la città del fatto che l'incompatibilità non sia stata volutamente creata da Francesco Spina per trovarsi nelle condizioni di assicurare la continuità amministrativa evitando l'arrivo di un commissario prefettizio e al contempo la possibilità di candidarsi alle prossime elezioni politiche. «Non sarò complice di questa farsa» ha concluso Casella. Fortissime critiche anche da parte di Pierpaolo Pedone: «Spina non ha pensato al bene della città».
Il provvedimento è stato approvato alle ore 22:30 con 13 voti favorevoli (dodici consiglieri di maggioranza e il presidente Napoletano) e tre astensioni (quelle di Tonia Spina, Luigi Cosmai e Gigi Di Tullio, in disaccordo con gli altri componenti della maggioranza). Spina avrà ora dieci giorni di tempo per rimuovere la sua incompatibilità, altrimenti nel prossimo consiglio comunale sarà dichiarato decaduto.
Il primo cittadino ha presentato le sue controdeduzioni all'assemblea, lette dal segretario generale Lazzaro. Spina si è allontanato dal suo posto per lo svolgimento del dibattito.
In sostanza, le controdeduzioni ribadiscono l'intenzione di perseguire il procedimento giuridico per l'ottenimento delle somme non corrisposte per incarichi legali risalenti a diversi anni fa e quindi di non rimuovere la causa di incompatibilità fra la sua carica e il contenzioso col comune.
Notevoli le perplessità di Gianni Casella in merito alle competenze del consiglio comunale sul caso specifico, rimarcate peraltro anche da Roberta Rigante, che ha dovuto lasciare l'aula per concomitanti impegni già assunti. Angelantonio Angarano si è detto disinteressato della volontà di Spina, rimarcando piuttosto gli oltre quattro anni di opposizione del Partito Democratico alla sua amministrazione. Secondo il capogruppo dem la maggioranza e la giunta, senza il loro garante eletto direttamente dai biscegliesi, sarebbero completamente delegittimate, sul piano politico, a proseguire quel mandato conferito a Francesco Spina in quanto candidato sindaco eletto. Angarano ha poi annunciato la decisione di non prendere parte al voto.
Gianni Casella è nuovamente intervenuto sfidando i consiglieri di maggioranza a prendere la parola per convincere la città del fatto che l'incompatibilità non sia stata volutamente creata da Francesco Spina per trovarsi nelle condizioni di assicurare la continuità amministrativa evitando l'arrivo di un commissario prefettizio e al contempo la possibilità di candidarsi alle prossime elezioni politiche. «Non sarò complice di questa farsa» ha concluso Casella. Fortissime critiche anche da parte di Pierpaolo Pedone: «Spina non ha pensato al bene della città».
Il provvedimento è stato approvato alle ore 22:30 con 13 voti favorevoli (dodici consiglieri di maggioranza e il presidente Napoletano) e tre astensioni (quelle di Tonia Spina, Luigi Cosmai e Gigi Di Tullio, in disaccordo con gli altri componenti della maggioranza). Spina avrà ora dieci giorni di tempo per rimuovere la sua incompatibilità, altrimenti nel prossimo consiglio comunale sarà dichiarato decaduto.