Consuntivo e lottizzazione BiMarmi, per i 5 Stelle «siamo al peggio della giunta della Svolta»

«Maggioranza in mano ai soliti poteri da Prima Repubblica, che approva il rendiconto senza fiatare»

giovedì 6 giugno 2019 9.09
«Una maggioranza in piana crisi confusionale che perde pezzi sui temi urbanistici e approva, in zona Cesarini (dopo la diffida del Prefetto) e con lo spettro dello scioglimento del consiglio all'alba, il conto consuntivo 2018 nonostante pareri pesantissimi dei revisori dei conti. Questa la situazione che emerge dallo scorso consiglio comunale che si è svolto in due convocazioni infuocate». Il Movimento 5 Stelle Bisceglie ha sintetizzato così, in una nota, l'andamento delle ultime riunioni della massima assise cittadina.

«Enzo Amendolagine ha presentato, in prima convocazione, una mozione per il ritiro del punto del piano di lottizzazione della zona Bi-Marmi con cui ha evidenziato l'incoerenza del progetto di edificazione con le norme tecniche di attuazione del Piano paesaggistico regionale, ha chiesto il parere dell'avvocatura comunale sui presupposti di diritto alla base della lottizzazione di quell'area e ha chiesto di conoscere i tempi di adeguamento del Prg (piano regolatore generale) al Piano paesaggistico territoriale regionale.

La maggioranza - nonostante in Commissione urbanistica, la mattina stessa, avesse votato a favore del ritiro del punto - ha fatto una giravolta e ha votato contro il ritiro del punto, perdendo addirittura pezzi. Al voto hanno partecipato anche due consiglieri in potenziale conflitto di interessi relativamente al progetto di lottizzazione, circostanza che è stata evidenziata, nella seconda convocazione di lunedì, da Enzo Amendolagine che ha sottoposto, senza ottenere risposta, la questione di legittimità o liceità della deliberazione sulla mozione al segretario generale.

Dulcis in fundo, con un colpo di teatro dell'assurdo l'amministrazione ha ritirato il punto sull'adozione del progetto di lottizzazione della zona Bi Marmi. Ma il Movimento 5 Stelle, per bocca del suo portavoce, ha promesso di continuare la battaglia per bloccare un progetto di lottizzazione che ha tutti i crismi della cementificazione e nessun profilo di rigenerazione urbana, di sviluppo turistico e neppure lontanamente profuma di aree verdi attrezzate».

Quanto al rendiconto d'esercizio 2018, l'esponente pentastellato Amendolagine ha spiegato, nel corso del suo intervento durante il consiglio comunale di lunedì: «Se i revisori dei conti, nella scuola in cui svolgo le mansioni di direttore dei servizi generali e amministrativi, avessero espresso pareri di tenore simile a quello espresso dai revisori dei conti di Bisceglie rispetto ad un mio rendiconto consuntivo, il rendiconto medesimo sarebbe stato sonoramente bocciato e sarei stato commissariato».

A supporto di questa tesi Amendolagine ha riproposto alcune osservazioni dei revisori sul rendiconto 2018, sollecitando i silenti consiglieri di maggioranza ad un'approfondita riflessione. Secondo i revisori, «sulla base delle verifiche di regolarità contabile e amministrativa svolte durante l'esercizio, non risultano gravi irregolarità contabili e finanziarie». Il consigliere 5 Stelle ha chiesto cosa significasse la formula "non risultano gravi irregolarità". «Ce ne sono, ma non di grave entità? Il parere dei revisori avrebbe dovuto essere 'non risultano irregolarità' nel rendiconto. Invece così si deduce che lo stesso possa essere viziato da irregolarità» ha affermato.

«Secondo i revisori "il ricorso a debiti fuori bilancio evidenzia una gestione non attenta dei procedimenti amministrativi con ripercussioni sugli equilibri economico finanziari dell'ente". La cattiva pratica dei debiti fuori bilancio permane: sono aumentati nel 2018 e già ci si appresta ad approvarne di nuovi per il 2019. I revisori segnalano anche nuove passività potenziali per circa 550 mila euro.
Una bocciatura a tutto tondo, viste le conclusioni del collegio dei revisori secondo cui "senza indugio vanno reimpostate le procedure amministrative intraprese dalle ripartizioni comunali nel rispetto delle leggi e normative vigenti". Una gestione amministrativa per l'intero 2018 in grave contrasto con norme e regolamenti».

Amendolagine ha poi evidenziato come il conto consuntivo per i dirigenti al ramo possa rappresentare un mero atto contabile, ma per la politica deve essere l'atto in grado di certificare la rispondenza di spesa e investimenti ai servizi effettivamente erogati ai cittadini, alla realizzazione di opere pubbliche. «Col conto consuntivo si specifica la coerenza fra bilancio e indirizzo politico di un'amministrazione. Tramite questo documento i cittadini dovrebbero poter misurare il loro grado di soddisfazione sull'attività dell'amministrazione relativamente alle somme spese e ai servizi erogati, nonché alle opere svolte o avviate».

Amendolagine ha chiesto sarcasticamente alla giunta e ai consiglieri di maggioranza: «Siamo sicuri che i cittadini siano soddisfatti del servizio di gestione e raccolta dei rifiuti? E del servizio di trasporto urbano? E dei servizi di mensa scolastica?». Conti alla mano, secondo il consigliere 5 Stelle, il piatto della bilancia fra spese, investimenti ed efficienza, efficacia ed economicità dei servizi e delle opere pende verso una lampante insoddisfazione della città.

«Non credo i cittadini siano soddisfatti del servizio di igiene urbana - ha incalzato Amendolagine - eppure nel 2018 abbiamo speso circa 10 milioni di euro per un servizio insoddisfacente, in alcuni casi un servizio non reso ai cittadini». E riguardo al servizio del trasporto pubblico: «Sosteniamo una spesa di oltre 300 mila euro ma ne incassiamo poco più di 30 mila». Su questo tema il portavoce del Movimento ha chiesto all'amministrazione perché non ci si è attivati per ottenere finanziamenti regionali per i trasporti locali affermando che «è intollerabile vedere ancora in circolazione circolari poco ecocompatibili. I cittadini non usano i mezzi pubblici anche perché il servizio offerto, nonostante i costi sostenuti, è insoddisfacente».

Un'altra nota dolente per i pentasellati è quella relativa ai debiti fuori bilancio per incarichi legali. Amendolagine ha ricordato che in Commissione, lo scorso ottobre, si era discusso sulla riorganizzazione dell'avvocatura comunale: «Servizio atipico: a Bisceglie si distingue fra avvocatura comunale e ufficio servizi legali. Sono a conoscenza del fatto che recentemente si sia proceduto a due nuove assunzioni per i servizi legali. Poi nelle delibere di conferimento degli incarichi legali, leggo che l'avvocato comunale Di Lorenzo ha carichi di lavoro per cui non può patrocinare il comune nelle cause per contenzioso e per questo ci si rivolge ad avvocati esterni. Mi chiedo allora: i buoni propositi avanzati in Commissione di intervenire sull'avvocatura comunale dove sono finiti?

Sempre in Commissione si era avanzata l'ipotesi di supportare l'avvocato Di Lorenzo con eventualmente due avvocati in capo ai servizi legali anziché ricorrere ad incarichi esterni. Invece, continuano incarichi a professionisti esterni e non si è più avuta notizia, da ottobre, della short list da cui poter attingere per questi incarichi. Sollecito il presidente della Commissione, il consigliere Losapio, a svegliarsi su questo tema, perché alla fine a pagare sono sempre i cittadini».

Enzo Amendolagine ha posto, poi, altre due questioni relative ai debiti di dubbia esigibilità e al fondo crediti di difficile esazione. Sui debiti di dubbia esigibilità il portavoce 5 Stelle ha sottolineato come questi siano cresciuti fino a 5 milioni di euro. Un altro problema è il rischio di nuovi contenziosi con una proiezione di un'esposizione debitoria potenziale di ulteriori 5 milioni. Sul fondo crediti di difficile esazione, è stato sottolineato come «Al 31 dicembre 2018 risulta un'evasione delle tasse sui rifiuti per 10 milioni di euro. E si sostiene che forse si riuscirà a recuperarne solo 2.5 milioni. Perché non riusciamo a mettere in campo iniziative di recupero coattivo di questi crediti?». Il timore avanzato da Amendolagine è che, se non si cambia subito rotta, ci si possa ritrovare nei prossimi esercizi a dover gestire pesanti squilibri di bilancio.

In chiusura del suo lungo intervento il consigliere comunale del Movimento 5 Stelle ha posto il tema della gestione economica degli impianti sportivi. «Un dato allarmante è quello delle entrate rispetto alle spese. Mi accorgo che su circa 150 mila euro di spesa abbiamo incassato circa 4500 euro. Come mai così poco? Bisogna trovare delle soluzioni per incassare la rata da parte delle società sportive che usano le strutture». Su questo tema Amendolagine ha ribadito di voler vederci chiaro e di volere approfondire come funziona nei fatti l'affidamento degli impianti sportivi: «Gli affidamenti provvisori, che dovrebbero essere l'eccezione, ho la sensazione che fino a questo momento siano diventati la regola».