ContestoLab: la sessualità spiegata nei luoghi della socialità
Un tema legato in particolare alla disabilità e all'autismo
giovedì 15 febbraio 2024
13.31
«Parlare di sessualità in contesti diversi è molto importante per sdoganare concetti delicati e difficili da spiegare. Davanti ad un calice di vino ha perfino la capacità di far arrivare il concetto direttamente alla persona». A riferirlo è stata Raffaella Caifasso, presidente dell'associazione Contestolab di Bisceglie, Trani e Ruvo di Puglia, nel suo intervento a Bisceglie durante l'incontro "Calici & Sessualità". Una serata talk organizzata in collaborazione con il Copapan di Bisceglie, Asd Borgorosso Bisceglie, Il Colore degli anni - Odv e l'Associazione culturale In Dialogo.
È stato il modo diverso e più diretto di voler trattare argomenti ancora oggi definiti tabù a spingere il dottor Michele Massimo Laforgia, psicoterapeuta specializzato nel benessere sessuale delle persone con disabilità, ad accettare l'invito dell'associazione ContestoLab che si occupa della difesa dei diritti dei ragazzi autistici e non solo e della loro integrazione sociale. «Parlare di sessualità è molto raro specie nei luoghi della socialità», ha dichiarato il dottor Laforgia.
«Educare alla sessualità non riguarda soltanto le ragazze e i ragazzi, ma anche gli adulti a cui l'incontro è rivolto. Le tantissime domande che mi sono giunte durante la serata raccontano della curiosità e del bisogno che le persone hanno di avere risposte su questa importante tematica. Risposte che spesso riescono ad abbattere l'ansia, aiutano a risolvere una serie di problematiche o il più delle volte a superare dei tabù ancora oggi fortemente radicati, specie in materia di sessualità e in particolare legata alla disabilità».
È stato il modo diverso e più diretto di voler trattare argomenti ancora oggi definiti tabù a spingere il dottor Michele Massimo Laforgia, psicoterapeuta specializzato nel benessere sessuale delle persone con disabilità, ad accettare l'invito dell'associazione ContestoLab che si occupa della difesa dei diritti dei ragazzi autistici e non solo e della loro integrazione sociale. «Parlare di sessualità è molto raro specie nei luoghi della socialità», ha dichiarato il dottor Laforgia.
«Educare alla sessualità non riguarda soltanto le ragazze e i ragazzi, ma anche gli adulti a cui l'incontro è rivolto. Le tantissime domande che mi sono giunte durante la serata raccontano della curiosità e del bisogno che le persone hanno di avere risposte su questa importante tematica. Risposte che spesso riescono ad abbattere l'ansia, aiutano a risolvere una serie di problematiche o il più delle volte a superare dei tabù ancora oggi fortemente radicati, specie in materia di sessualità e in particolare legata alla disabilità».