Coronavirus, altri 33 positivi fra i degenti dell'ortofrenico nell'Opera Don Uva
L'annuncio del sindaco Angelantonio Angarano nella tarda serata di venerdì. Il totale sale perciò a 56
sabato 11 aprile 2020
11.48
Il sindaco Angelantonio Angarano ha annunciato che, a seguito dell'esito dei tamponi sui 107 pazienti del reparto dell'ex ortofrenico dell'Opera Don Uva di Bisceglie, sono emersi altri 33 casi positivi. Il totale, a questo punto, è salito a 56 secondo i dati forniti dal comune: diciannove persone in quarantena domiciliare (fra cui 9 operatori di Universo Salute) e 37 degenti della struttura.
«Avevamo chiesto con insistenza e urgenza i tamponi sui pazienti per individuare con certezza i positivi e far sì che si adottassero subito le dovute contromisure per scongiurare il rischio di un focolaio e contenere quanto più possibile la diffusione del contagio» ha spiegato il primo cittadino in una nota diffusa nella tarda serata di venerdì 10 aprile.
«Eravamo quindi in attesa dei tamponi che la Asl Bt ha disposto su tutti i 107 pazienti del reparto in cui si era già verificata la positività di 4 degenti.
Su 107 persone, 33 sono risultate positive ma, come ha garantito la direzione, grazie anche ad attente sollecitazioni, questi pazienti erano già isolati nei loro reparti e non avevano contatti con l'esterno proprio a scopo precauzionale.
Nel reparto dove si sono registrati i contagi, inoltre, i pazienti erano assistiti da specifiche task force di operatori, per evitare l'interscambio tra il personale e gli altri pazienti. I nuovi positivi saranno ora spostati nel plesso individuato sempre all'interno del Don Uva e dedicato al Covid-19, così da ricevere le cure in sicurezza».
Angarano ha ricordato che, nei giorni scorsi, erano già stati effettuati i tamponi sui 49 operatori sanitari dell'ex istituto ortofrenico. «Ribadiamo ora la necessità di effettuare i tamponi su tutto il resto del personale dell'area ex istituto ortofrenico, per la sicurezza di tutti. A tal fine, inoltre, reiteriamo la proposta di mettere a disposizione le strutture alberghiere del territorio anche agli operatori sanitari dell'Opera Don Uva, per evitare che tornino in famiglia dopo il lavoro. Questa possibilità, come da noi richiesto, è già a disposizione degli operatori della sanità pubblica. Aspettiamo inoltre la risposta alla nostra richiesta dell'istallazione della tenda per il pre-triage e il controllo della temperatura corporea a tutti coloro che accedono alla ex Cdp» ha aggiunto.
«In sostanza, ribadiamo la necessità di un vero e proprio piano di contenimento del contagio con un'azione capillare di controlli su tutti coloro che possono essere entrati in contatto con le persone contagiate» ha evidenziato.
Secondo i conteggi dell'amministrazione comunale «i casi positivi a Bisceglie salgono così a 56, ma come è ormai chiaro, sul dato incide molto la presenza di due grandi strutture sanitarie, il Covid hospital della Bat, ovvero il nostro ospedale "Vittorio Emanuele II" che sta accogliendo i positivi della provincia e anche da fuori, e l'Opera Don Uva, che da sola conta 46 casi.
Sabato mattina terremo un incontro coi rappresentanti dell'Asl Bt e il presidente Emiliano: vi aggiorneremo come sempre fatto finora appena abbiamo notizie ufficiali.
Sapete bene che le strutture sanitarie sono tra le più a rischio per la diffusione del contagio. A Bisceglie ne abbiamo due di grandi proporzioni. Massima attenzione stiamo dedicando anche alle Rsa ascoltando puntualmente le direzioni.
Per questo la responsabilità di tutti noi deve essere ancora maggiore e, combattendo tra le tante difficoltà di questa emergenza, dobbiamo cercare di limitare quanto più possibile che il Covid-19 si diffonda. È una battaglia dura, difficile, lo sapevamo tutti e non lo abbiamo mai nascosto. Ora è il momento decisivo e ognuno deve fare la propria parte. Solo restando a casa impediamo con certezza a questo nemico invisibile e insidioso di propagarsi. Non è facile ma dobbiamo farlo. Avremmo voluto vivere diversamente queste festività ma non è possibile e dobbiamo fare uno sforzo collettivo, cambiando le nostre abitudini» ha concluso.
«Avevamo chiesto con insistenza e urgenza i tamponi sui pazienti per individuare con certezza i positivi e far sì che si adottassero subito le dovute contromisure per scongiurare il rischio di un focolaio e contenere quanto più possibile la diffusione del contagio» ha spiegato il primo cittadino in una nota diffusa nella tarda serata di venerdì 10 aprile.
«Eravamo quindi in attesa dei tamponi che la Asl Bt ha disposto su tutti i 107 pazienti del reparto in cui si era già verificata la positività di 4 degenti.
Su 107 persone, 33 sono risultate positive ma, come ha garantito la direzione, grazie anche ad attente sollecitazioni, questi pazienti erano già isolati nei loro reparti e non avevano contatti con l'esterno proprio a scopo precauzionale.
Nel reparto dove si sono registrati i contagi, inoltre, i pazienti erano assistiti da specifiche task force di operatori, per evitare l'interscambio tra il personale e gli altri pazienti. I nuovi positivi saranno ora spostati nel plesso individuato sempre all'interno del Don Uva e dedicato al Covid-19, così da ricevere le cure in sicurezza».
Angarano ha ricordato che, nei giorni scorsi, erano già stati effettuati i tamponi sui 49 operatori sanitari dell'ex istituto ortofrenico. «Ribadiamo ora la necessità di effettuare i tamponi su tutto il resto del personale dell'area ex istituto ortofrenico, per la sicurezza di tutti. A tal fine, inoltre, reiteriamo la proposta di mettere a disposizione le strutture alberghiere del territorio anche agli operatori sanitari dell'Opera Don Uva, per evitare che tornino in famiglia dopo il lavoro. Questa possibilità, come da noi richiesto, è già a disposizione degli operatori della sanità pubblica. Aspettiamo inoltre la risposta alla nostra richiesta dell'istallazione della tenda per il pre-triage e il controllo della temperatura corporea a tutti coloro che accedono alla ex Cdp» ha aggiunto.
«In sostanza, ribadiamo la necessità di un vero e proprio piano di contenimento del contagio con un'azione capillare di controlli su tutti coloro che possono essere entrati in contatto con le persone contagiate» ha evidenziato.
Secondo i conteggi dell'amministrazione comunale «i casi positivi a Bisceglie salgono così a 56, ma come è ormai chiaro, sul dato incide molto la presenza di due grandi strutture sanitarie, il Covid hospital della Bat, ovvero il nostro ospedale "Vittorio Emanuele II" che sta accogliendo i positivi della provincia e anche da fuori, e l'Opera Don Uva, che da sola conta 46 casi.
Sabato mattina terremo un incontro coi rappresentanti dell'Asl Bt e il presidente Emiliano: vi aggiorneremo come sempre fatto finora appena abbiamo notizie ufficiali.
Sapete bene che le strutture sanitarie sono tra le più a rischio per la diffusione del contagio. A Bisceglie ne abbiamo due di grandi proporzioni. Massima attenzione stiamo dedicando anche alle Rsa ascoltando puntualmente le direzioni.
Per questo la responsabilità di tutti noi deve essere ancora maggiore e, combattendo tra le tante difficoltà di questa emergenza, dobbiamo cercare di limitare quanto più possibile che il Covid-19 si diffonda. È una battaglia dura, difficile, lo sapevamo tutti e non lo abbiamo mai nascosto. Ora è il momento decisivo e ognuno deve fare la propria parte. Solo restando a casa impediamo con certezza a questo nemico invisibile e insidioso di propagarsi. Non è facile ma dobbiamo farlo. Avremmo voluto vivere diversamente queste festività ma non è possibile e dobbiamo fare uno sforzo collettivo, cambiando le nostre abitudini» ha concluso.