Coronavirus, Boccia: «Ordinanza della Protezione Civile integra quelle delle regioni»

Nessuno scontro coi presidenti delle regioni del sud: «Procediamo per rafforzare il sistema sanitario territoriale»

domenica 8 marzo 2020 21.31
Tema molto delicato, controverso e dibattuto, quello relativo all'obbligo di quarantena per coloro i quali raggiungono le regioni dell'Italia meridionale dalle zone rosse del centro-nord. Il biscegliese Francesco Boccia, ministro per gli affari regionali e le autonomie, lo ha affrontato nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta domenica 8 marzo, in serata, nella sede della Protezione Civile, annunciando un'ordinanza allo scopo di «chiarire alcuni aspetti fondamentali che è necessario trasmettere del decreto della presidenza del consiglio dei ministri sul Coronavirus».

Secondo quanto spiegato da Boccia l'obiettivo è «procedere verso l'omogeneizzazione delle regole per rafforzare il sistema sanitario territoriale. Le risorse che abbiamo stanziato consentiranno di accelerare l'impegno dello Stato su tutto il territorio nazionale per rafforzare i presidi e i posti di terapia intensiva. Tutto però è possibile con l'impegno collettivo di tutto il paese. Nessuno può farcela da solo. Il sistema terrà bene se il paese sarà veramente unito».

Nessuno scontro con Emiliano, Bardi e gli altri presidenti delle regioni del sud che hanno ordinato la quarantena obbligatoria nei confronti dei cittadini che dovessero fare rientro dai territori più a rischio. È chiaro che saranno tollerate particolari situazioni inerenti lavoro o gravi motivi di salute pregressi (in tal senso si sono verificati anche casi di pugliesi impossibilitati a salire nelle regioni settentrionali per sottoporsi a cure e trattamenti specialistici) mentre al contrario saranno perseguiti tutti quelli che scenderanno senza motivi validi, esponendo un numero maggiore di persone a potenziali contagi.

«L'ordinanza di Protezione Civile riguarda tre punti su un passaggio a nuova fase per l'intero paese, inerenti circolazione di merci, lavoratori e specie di chi ha legami continui e su più territori, così come l'apertura uffici pubblici» ha concluso il ministro.