Coronavirus, com'è cambiata la mobilità da e per Bisceglie
Un'analisi statistica sui flussi in entrata e in uscita e la variazione dei movimenti interni alla città
giovedì 16 aprile 2020
14.24
L'emergenza Coronavirus ha influito, inevitabilmente, sulla mobilità da e per tutte le città italiane. Le misure restrittive stabilite attraverso i decreti della presidenza del consiglio dei ministri e le varie ordinanze dei ministeri competenti costituiscono un chiaro deterrente alla circolazione di mezzi e di persone se non per cause comprovate (lavorative, di salute o per assicurarsi beni di prima necessità).
Enel X, in partnership con la società Here Technologies, ha analizzato i movimenti nei principali punti di accesso e di uscita dalle aree geografiche definite, ovvero comuni, province e regioni. La rilevazione è stata effettuata attraverso l'utilizzo di tracce digitali prodotte da dati veicolari, sistemi di navigazione, mappe e app mobile, rigorosamente anonimi e aggregati in funzione di flussi di mobilità.
La mappa, resa pubblica dallo scorso 9 aprile, sarà attiva almeno fino al prossimo 31 maggio ed è aggiornata quotidianamente entro mezzogiorno. L'entità del traffico e degli spostamenti è perciò monitorata anche per Bisceglie, con la possibilità di verificare la variazione percentuale degli spostamenti - e della distanza media percorsa - rispetto allo stesso giorno della settimana precedente e rispetto a un periodo di riferimento precedente all'emergenza, oltre che i flussi d'ingresso e d'uscita nell'area di riferimento.
I dati complessivi riguardanti la Puglia sono eloquenti: -54% di spostamenti rispetto al mese di gennaio. Il valore più basso di mobilità è stato registrato il giorno di Pasquetta: -90% rispetto a inizio 2020.
L'indice inerente la provincia Bat è invece sceso del 47% dal 1 febbraio e anche in questo caso la punta minima di movimentazione si è toccata lunedì 13 aprile (-90%). È Trani, fra i dieci comuni, quello in cui si è rilevato il maggior decremento di mobilità (-53%), mentre per Andria la discesa è stata del 52% sempre se confrontata ai dati di gennaio.
Calo più contenuto a Bisceglie: -45% su gennaio misurato al 15 aprile. È interessante osservare la curva per notare una prima discesa solo tra sabato 7 (-7%) e domenica 8 marzo (-12%), giornate nelle quali si sono consumati gli ultimi due eventi sportivi in città (rispettivamente il match della Serie B di basket Lions-Valmontone e la partita della Serie C di calcio Bisceglie-Catania, entrambi a porte chiuse). Nonostante il primo decreto firmato dal premier Conte rechi la data del 4 marzo, i primi effetti sono stati riscontrati solo nella settimana successiva.
La discesa è divenuta costante a partire da martedì 10 marzo (-13%), proseguendo giorno per giorno: -18% mercoledì 11 marzo rispetto al valore di fine gennaio, quindi di colpo -32% giovedì 12, -36% venerdì 13, -48% sabato 14 e -67% domenica 15 marzo. Da quel momento in poi il calo è rimasto abbastanza marcato tanto che, negli ultimi trenta giorni, proprio lunedì 16 marzo è quello in cui, secondo le statistiche, si sarebbe registrata la maggiore concentrazione di mezzi in circolazione: il -39% di quel giorno non è più stato eguagliato.
Nonostante una leggera erosione del dato domenicale (-77% il 22 marzo, -75% il 29 marzo, -73% il 5 aprile), la tendenza è rimasta invariata, fino al -83% del giorno di Pasqua e al -87% di Pasquetta.
La mappa dei chilometri percorsi, però, fa registrare appena un -10% nella giornata di mercoledì 15 aprile rispetto al valore medio di gennaio. Le restrizioni, insomma, sembrano farsi sentire troppo, pur se non è da minimizzare l'esigenza, per molte persone, di uscire a far spesa nelle giornate immediatamente successivamente alle festività pasquali.
Molto interessante come, rispetto ai flussi in entrata, emergano quelli provenienti da Giovinazzo: era la quinta città per crescita percentuale di accessi a Bisceglie a fine gennaio (nell'ordine Trani, Molfetta, Andria, Barletta, Giovinazzo, Bari, Corato, Bitonto, Ruvo), ora è divenuta la terza. Guida sempre Trani, cui segue Molfetta e poi, oltre Giovinazzo, Andria, Barletta, Bari, Bitonto, Corato e Ruvo.
Quanto ai flussi in uscita: se a fine gennaio l'ordine di incremento era aperto da Trani e seguito da Molfetta, Giovinazzo, Barletta, Andria, Corato, Bari, Bitonto, Ruvo e Modugno, il 15 aprile la situazione è variata leggermente. L'elenco delle prime cinque città raggiunte da Bisceglie è identico (Trani, Molfetta, Giovinazzo, Barletta e Andria) ma alle spalle spunta Bitonto, quindi Corato, Bari, e Ruvo. Scompare Modugno, in ragione della chiusura delle aziende della zona industriale che ha peraltro ridotto anche la circolazione verso Bari. Minore anche l'interscambio tra Bisceglie e i due comuni confinanti in agro a sud est, ovvero Corato e Ruvo, dovuto al blocco delle attività agricole.
Enel X, in partnership con la società Here Technologies, ha analizzato i movimenti nei principali punti di accesso e di uscita dalle aree geografiche definite, ovvero comuni, province e regioni. La rilevazione è stata effettuata attraverso l'utilizzo di tracce digitali prodotte da dati veicolari, sistemi di navigazione, mappe e app mobile, rigorosamente anonimi e aggregati in funzione di flussi di mobilità.
La mappa, resa pubblica dallo scorso 9 aprile, sarà attiva almeno fino al prossimo 31 maggio ed è aggiornata quotidianamente entro mezzogiorno. L'entità del traffico e degli spostamenti è perciò monitorata anche per Bisceglie, con la possibilità di verificare la variazione percentuale degli spostamenti - e della distanza media percorsa - rispetto allo stesso giorno della settimana precedente e rispetto a un periodo di riferimento precedente all'emergenza, oltre che i flussi d'ingresso e d'uscita nell'area di riferimento.
I dati complessivi riguardanti la Puglia sono eloquenti: -54% di spostamenti rispetto al mese di gennaio. Il valore più basso di mobilità è stato registrato il giorno di Pasquetta: -90% rispetto a inizio 2020.
L'indice inerente la provincia Bat è invece sceso del 47% dal 1 febbraio e anche in questo caso la punta minima di movimentazione si è toccata lunedì 13 aprile (-90%). È Trani, fra i dieci comuni, quello in cui si è rilevato il maggior decremento di mobilità (-53%), mentre per Andria la discesa è stata del 52% sempre se confrontata ai dati di gennaio.
Calo più contenuto a Bisceglie: -45% su gennaio misurato al 15 aprile. È interessante osservare la curva per notare una prima discesa solo tra sabato 7 (-7%) e domenica 8 marzo (-12%), giornate nelle quali si sono consumati gli ultimi due eventi sportivi in città (rispettivamente il match della Serie B di basket Lions-Valmontone e la partita della Serie C di calcio Bisceglie-Catania, entrambi a porte chiuse). Nonostante il primo decreto firmato dal premier Conte rechi la data del 4 marzo, i primi effetti sono stati riscontrati solo nella settimana successiva.
La discesa è divenuta costante a partire da martedì 10 marzo (-13%), proseguendo giorno per giorno: -18% mercoledì 11 marzo rispetto al valore di fine gennaio, quindi di colpo -32% giovedì 12, -36% venerdì 13, -48% sabato 14 e -67% domenica 15 marzo. Da quel momento in poi il calo è rimasto abbastanza marcato tanto che, negli ultimi trenta giorni, proprio lunedì 16 marzo è quello in cui, secondo le statistiche, si sarebbe registrata la maggiore concentrazione di mezzi in circolazione: il -39% di quel giorno non è più stato eguagliato.
Nonostante una leggera erosione del dato domenicale (-77% il 22 marzo, -75% il 29 marzo, -73% il 5 aprile), la tendenza è rimasta invariata, fino al -83% del giorno di Pasqua e al -87% di Pasquetta.
La mappa dei chilometri percorsi, però, fa registrare appena un -10% nella giornata di mercoledì 15 aprile rispetto al valore medio di gennaio. Le restrizioni, insomma, sembrano farsi sentire troppo, pur se non è da minimizzare l'esigenza, per molte persone, di uscire a far spesa nelle giornate immediatamente successivamente alle festività pasquali.
Molto interessante come, rispetto ai flussi in entrata, emergano quelli provenienti da Giovinazzo: era la quinta città per crescita percentuale di accessi a Bisceglie a fine gennaio (nell'ordine Trani, Molfetta, Andria, Barletta, Giovinazzo, Bari, Corato, Bitonto, Ruvo), ora è divenuta la terza. Guida sempre Trani, cui segue Molfetta e poi, oltre Giovinazzo, Andria, Barletta, Bari, Bitonto, Corato e Ruvo.
Quanto ai flussi in uscita: se a fine gennaio l'ordine di incremento era aperto da Trani e seguito da Molfetta, Giovinazzo, Barletta, Andria, Corato, Bari, Bitonto, Ruvo e Modugno, il 15 aprile la situazione è variata leggermente. L'elenco delle prime cinque città raggiunte da Bisceglie è identico (Trani, Molfetta, Giovinazzo, Barletta e Andria) ma alle spalle spunta Bitonto, quindi Corato, Bari, e Ruvo. Scompare Modugno, in ragione della chiusura delle aziende della zona industriale che ha peraltro ridotto anche la circolazione verso Bari. Minore anche l'interscambio tra Bisceglie e i due comuni confinanti in agro a sud est, ovvero Corato e Ruvo, dovuto al blocco delle attività agricole.