Coronavirus, Conte: «Sanzione da 400 a 3000 euro per chi trasgredisce»
Il presidente del consiglio: «Soddisfatto che la stragrande maggioranza dei cittadini si sta adeguando alle disposizioni»
martedì 24 marzo 2020
18.14
Una sanzione pecuniaria ancora più salata, da 400 a 3000 euro, per chi trasgredisce le misure del decreto. Questo l'annuncio del presidente del consiglio dei ministri Giuseppe Conte in conferenza stampa a Palazzo Chigi nel pomeriggio di martedì 24 marzo.
«Con questo decreto abbiamo anche regolamentato i rapporti tra attività del governo ed il parlamento, tale da passare l'iniziativa ai presidenti delle camere con confronto ogni 15 giorni sulle misure adottate al fine di renderli edotti sugli strumenti necessari. Lasciamo la possibilità ai presidente delle regioni di adottare, in estrema necessità, misure ancora più forti e restrittive. Abbiamo introdotto una nuova sanzione pecuniaria, che sostituisce la precedente contravvenzione, dai 400 ai 3000 euro per la violazione dell disposizioni. L'aumento della sanzione sino ad un terzo è riferito a coloro che vengono bloccati con mezzo di trasporto» ha dichiarato.
«Sono soddisfatto e orgoglioso della reazione che tutti i cittadini stanno ponendo in essere. Le forze dell'ordine stanno facendo una verifica peculiare e attentissima. La stragrande maggioranza dei cittadini si sta conformando alle nuove direttive e, conseguentemente, al nuovo modo di vivere. Se tutti rispettano le regole, si può mettere in sicurezza sé stessi e gli altri» ha aggiunto Conte.
«Da questa mattina assisto all'indebita diffusione di una bozza del decreto già abbondantemente superata in cui si considerava la proroga dello stato di emergenza nazionale fino al 31 luglio. Tutto falso: ricordiamoci che siamo stati i primi a dichiarare l'emergenza nazionale per uno spazio di sei mesi alla dichiarazione di pandemia da parte dell'Oms ma non è stata attuata alcuna restrizione fino a quella data. Si spera di ritornare ad un migliore stile di vita al più presto e prima di quella data, rendendoci migliori. Questa è l'occasione utile per fare delle riflessioni, fermarsi un attimo. E ne approfitteremo per trarne il giusto insegnamento» ha sottolineato il presidente del consiglio.
Sui sindacati: «Sanno che la nostra porta e le porte dei dicasteri sono sempre aperte. Continuerò a incontrare sempre le sigle sindacali perché la cosa migliore è confrontarsi. La responsabilità della decisione spetta al governo ma è essenziale l'ascolto delle figure professionali e delle parti sociali. Il confronto è ancora più continuo soprattutto in questa situazione di emergenza. Verificati quali sono i servizi essenziali e quali non è complicatissimo. È la prima volta che ci troviamo in questa situazione e stiamo cercando di modificare in corsa. Il complesso deriva dalla varietà della filiera produttiva: pensate alle confezioni e agli imballaggi degli alimenti. Pensate ai trasporti con i distributori di carburante. Posso garantire che la filiera alimentare e i distributori di carburante saranno assolutamente aperti e operativi».
«È difficile pensare a conteggiare il numero esatto dei positivi. E soprattutto fare il distinguo tra contagiati col Coronavirus e sintomatici e contagiati asintomatici. Abbiamo una linea di massimo rigore e massima trasparenza anche grazie ai confronti con gli esperti in materia che ci forniscono una fulgida chiarezza» ha continuato. Il governo è pronto alla precettazione? «Non arriveremo affatto a questo per il grande senso di responsabilità e il forte senso di comunità. Dobbiamo tutelare la sicurezza nei luoghi di lavoro e la sicurezza dei lavoratori atti ad evitare il contagio. È chiaro comunque che in questo momento dobbiamo presidiare le attività essenziali che devono far circolare l'economia già a motore rallentato» ha concluso.
«Con questo decreto abbiamo anche regolamentato i rapporti tra attività del governo ed il parlamento, tale da passare l'iniziativa ai presidenti delle camere con confronto ogni 15 giorni sulle misure adottate al fine di renderli edotti sugli strumenti necessari. Lasciamo la possibilità ai presidente delle regioni di adottare, in estrema necessità, misure ancora più forti e restrittive. Abbiamo introdotto una nuova sanzione pecuniaria, che sostituisce la precedente contravvenzione, dai 400 ai 3000 euro per la violazione dell disposizioni. L'aumento della sanzione sino ad un terzo è riferito a coloro che vengono bloccati con mezzo di trasporto» ha dichiarato.
«Sono soddisfatto e orgoglioso della reazione che tutti i cittadini stanno ponendo in essere. Le forze dell'ordine stanno facendo una verifica peculiare e attentissima. La stragrande maggioranza dei cittadini si sta conformando alle nuove direttive e, conseguentemente, al nuovo modo di vivere. Se tutti rispettano le regole, si può mettere in sicurezza sé stessi e gli altri» ha aggiunto Conte.
«Da questa mattina assisto all'indebita diffusione di una bozza del decreto già abbondantemente superata in cui si considerava la proroga dello stato di emergenza nazionale fino al 31 luglio. Tutto falso: ricordiamoci che siamo stati i primi a dichiarare l'emergenza nazionale per uno spazio di sei mesi alla dichiarazione di pandemia da parte dell'Oms ma non è stata attuata alcuna restrizione fino a quella data. Si spera di ritornare ad un migliore stile di vita al più presto e prima di quella data, rendendoci migliori. Questa è l'occasione utile per fare delle riflessioni, fermarsi un attimo. E ne approfitteremo per trarne il giusto insegnamento» ha sottolineato il presidente del consiglio.
Sui sindacati: «Sanno che la nostra porta e le porte dei dicasteri sono sempre aperte. Continuerò a incontrare sempre le sigle sindacali perché la cosa migliore è confrontarsi. La responsabilità della decisione spetta al governo ma è essenziale l'ascolto delle figure professionali e delle parti sociali. Il confronto è ancora più continuo soprattutto in questa situazione di emergenza. Verificati quali sono i servizi essenziali e quali non è complicatissimo. È la prima volta che ci troviamo in questa situazione e stiamo cercando di modificare in corsa. Il complesso deriva dalla varietà della filiera produttiva: pensate alle confezioni e agli imballaggi degli alimenti. Pensate ai trasporti con i distributori di carburante. Posso garantire che la filiera alimentare e i distributori di carburante saranno assolutamente aperti e operativi».
«È difficile pensare a conteggiare il numero esatto dei positivi. E soprattutto fare il distinguo tra contagiati col Coronavirus e sintomatici e contagiati asintomatici. Abbiamo una linea di massimo rigore e massima trasparenza anche grazie ai confronti con gli esperti in materia che ci forniscono una fulgida chiarezza» ha continuato. Il governo è pronto alla precettazione? «Non arriveremo affatto a questo per il grande senso di responsabilità e il forte senso di comunità. Dobbiamo tutelare la sicurezza nei luoghi di lavoro e la sicurezza dei lavoratori atti ad evitare il contagio. È chiaro comunque che in questo momento dobbiamo presidiare le attività essenziali che devono far circolare l'economia già a motore rallentato» ha concluso.