Coronavirus e treni che scendono dal nord, allarmismo ingiustificato
Controlli scattati nelle stazioni di partenza, quarantena domiciliare obbligatoria per chi torna al sud
sabato 14 marzo 2020
10.24
La prevista partenza, specie nella serata di venerdì 13 marzo, di alcuni treni dalle stazioni del nord (in particolare Milano Centrale) diretti verso la Puglia ha scatenato un allarmismo ingiustificato nella popolazione, specie di quei comuni oggetto della fermata dei convogli, come per esempio Bisceglie.
Certo, il precedente poco edificante di sabato 7 marzo non ha contribuito a placare i timori - del tutto legittimi e comprensibili - ma è doveroso specificare che in quel caso decine di migliaia di persone si sono precipitate ad acquistare biglietti ferroviari per scendere nelle regioni meridionali a seguito di una fuga di notizie e soprattutto in assenza di provvedimenti restrittivi che potessero giustificare dei controlli.
Quanto accaduto a seguito dell'uscita dei decreti della presidenza del consiglio dei ministri è di segno diametralmente opposto: i viaggiatori diretti al sud anche coi treni partiti poche ore fa sono stati già segnalati dalle forze dell'ordine alle Prefetture di competenza e dovranno sottoporsi a quarantena domiciliare una volta giunti a destinazione. I controlli sono scattati ai varchi d'accesso delle stazioni dell'Italia settentrionale e, a prescindere dalle motivazioni per il viaggio contenute nelle autocertificazioni, i passeggeri diretti nelle regioni del sud sono tenuti a osservare le disposizioni. Resta pressante l'esortazione a evitare spostamenti in questo periodo.
Il presidente della regione Michele Emiliano ha espresso preoccupazione per questa nuova "ondata" di arrivi in Puglia: «Ci state portando tanti altri focolai di contagio che avremmo potuto evitare» ha affermato, rivolgendosi a coloro che hanno scelto di partire. «Avrete probabilmente esibito ai soldati alle stazioni le vostre legittime autocertificazioni sulla motivazione del vostro ritorno. Spero che abbiate le mascherine e che teniate la distanza di un metro l'uno dall'altro in treno» ha concluso.
Certo, il precedente poco edificante di sabato 7 marzo non ha contribuito a placare i timori - del tutto legittimi e comprensibili - ma è doveroso specificare che in quel caso decine di migliaia di persone si sono precipitate ad acquistare biglietti ferroviari per scendere nelle regioni meridionali a seguito di una fuga di notizie e soprattutto in assenza di provvedimenti restrittivi che potessero giustificare dei controlli.
Quanto accaduto a seguito dell'uscita dei decreti della presidenza del consiglio dei ministri è di segno diametralmente opposto: i viaggiatori diretti al sud anche coi treni partiti poche ore fa sono stati già segnalati dalle forze dell'ordine alle Prefetture di competenza e dovranno sottoporsi a quarantena domiciliare una volta giunti a destinazione. I controlli sono scattati ai varchi d'accesso delle stazioni dell'Italia settentrionale e, a prescindere dalle motivazioni per il viaggio contenute nelle autocertificazioni, i passeggeri diretti nelle regioni del sud sono tenuti a osservare le disposizioni. Resta pressante l'esortazione a evitare spostamenti in questo periodo.
Il presidente della regione Michele Emiliano ha espresso preoccupazione per questa nuova "ondata" di arrivi in Puglia: «Ci state portando tanti altri focolai di contagio che avremmo potuto evitare» ha affermato, rivolgendosi a coloro che hanno scelto di partire. «Avrete probabilmente esibito ai soldati alle stazioni le vostre legittime autocertificazioni sulla motivazione del vostro ritorno. Spero che abbiate le mascherine e che teniate la distanza di un metro l'uno dall'altro in treno» ha concluso.