Coronavirus, gli addetti del comparto pesca: «Il governo non ci dimentichi»

Chieste misure di sostegno e lo sblocco dei fondi del fermo 2017-2018

sabato 14 marzo 2020
A cura di Vito Troilo
L'emergenza Coronavirus ha costretto allo stop anche il comparto della pesca. Le marinerie di tutta Italia, compresa quella di Bisceglie, sono ferme.

«Nei giorni scorsi abbiamo rappresentato al ministro Bellanova le specificità di un settore che si trovava già in forte crisi prima di questa emergenza sanitaria ed economica e che rischia di subire effetti devastanti, chiedendo un'immediata operatività delle misure di sostegno previste per altri settori» hanno fatto sapere da Federpesca, assicurando un'interlocuzione costante coi ministeri dell'economia e del lavoro.

Fra le proposte presentate al governo, l'estensione al comparto pesca delle misure di sostegno e delle esenzioni previste per gli altri settori produttivi per perdita del fatturato derivante dall'emergenza Covid-19, oltre che delle misure di sostegno nel caso in cui componenti degli equipaggi siano messi in quarantena con conseguente arresto totale dell'attività. Chieste anche le estensioni di alcune misure di cassa integrazione, la concessione di mutui a tasso zero finalizzati all'estinzione dei debiti bancari tramite garanzie dello Stato o dell'Ismea, oltre alla velocizzazione e all'esaurimento di tutti i procedimenti amministrativi in corso in favore delle imprese e i relativi pagamenti, come nel caso del fermo pesca 2017-2018 non ancora sbloccato.

Giovedì 12, intanto, le marinerie biscegliesi hanno donato decine di casse del pescato a un'associazione di volontariato di Bari. Un gesto di solidarietà in una fase molto critica per la già fragile economia di un comparto in crisi.