Coronavirus, l'affondo di Angarano: «C'è gente che sfrutta la situazione per incolparmi»
Il sindaco: «Alcuni dovrebbero pensare a come dare una mano piuttosto che criticare strumentalmente e offendere»
venerdì 17 aprile 2020
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«Noi non teniamo in conto chi le utilizza solo per attaccare volgarmente il sindaco e prendere una manciata di "like" su Facebook: un comportamento irresponsabile, gravissimo e inaccettabile in un momento delicato come quello che stiamo vivendo. Una totale mancanza di rispetto verso i cittadini che in questo periodo stanno facendo sacrifici e sono in difficoltà. Questa gente che sfrutta la situazione per incolpare il sindaco, dovrebbe pensare a come dare una mano piuttosto che criticare strumentalmente e offendere».
Angelantonio Angarano si è rivolto così, in un passaggio della nota diffusa alle 00:36 di venerdì 17 aprile, nei confronti di persone non nominate eppure facilmente riconoscibili. Il contenuto di queste esternazioni non è certo istituzionale e perciò lo riportiamo, com'è giusto che sia, fra le notizie di politica. Il sacrosanto diritto - ci mancherebbe altro - del primo cittadino di elevare i toni della polemica nei confronti dei suoi avversari politici non vada confuso col dovere di fornire informazioni derivanti dalla responsabilità della carica che si ricopre: questo è il motivo per cui le sue dichiarazioni si trovano in due parti distinte del nostro giornale.
Angelantonio Angarano si è rivolto così, in un passaggio della nota diffusa alle 00:36 di venerdì 17 aprile, nei confronti di persone non nominate eppure facilmente riconoscibili. Il contenuto di queste esternazioni non è certo istituzionale e perciò lo riportiamo, com'è giusto che sia, fra le notizie di politica. Il sacrosanto diritto - ci mancherebbe altro - del primo cittadino di elevare i toni della polemica nei confronti dei suoi avversari politici non vada confuso col dovere di fornire informazioni derivanti dalla responsabilità della carica che si ricopre: questo è il motivo per cui le sue dichiarazioni si trovano in due parti distinte del nostro giornale.