Coronavirus, la regione Puglia dispone 450milioni di euro per le imprese e le partite Iva
Il presidente Michele Emiliano: «Stiamo agendo in modo rapido ed efficace»
mercoledì 8 aprile 2020
19.32
450milioni di euro per le imprese e tutti i possessori di partite Iva. Questo il provvedimento della regione Puglia del presidente Michele Emiliano, che ha voluto subito intervenire, in attesa dei fondi che arriveranno dal governo. «Una situazione economico-finanziaria messa in enorme difficoltà dall'emergenza Coronairus. Abbiamo deciso, pertanto, di orientare un grande volume di risorse regionali, nazionali ed europee di nostra gestione per mantenere forte il sistema. Stiamo agendo in modo rapido ed efficiente».
«Un sostegno che dà un minimo respiro a quelle categorie particolarmente colpite in questo nefasto periodo per il nostro Paese. Imprenditori, artigiani, professionisti, lavoratori e le loro famiglie avranno a disposizione nuova liquidità per fronteggiare le difficoltà di queste settimane e sostenere la ripresa dopo la fine dell'emergenza sanitaria» ha aggiunto il governatore della regione.
Si tratta, nel dettaglio, di risorse che il governo regionale ha reso disponibili, rimodulando parte del Por Puglia 2014-2020, del Fondo di sviluppo e coesione e del patto per la Puglia. La manovra pugliese approvata dalla Giunta regionale sembra pertanto muoversi su più direttrici. Le decisioni prese dalla Puglia sono state le seguenti:
«Un sostegno che dà un minimo respiro a quelle categorie particolarmente colpite in questo nefasto periodo per il nostro Paese. Imprenditori, artigiani, professionisti, lavoratori e le loro famiglie avranno a disposizione nuova liquidità per fronteggiare le difficoltà di queste settimane e sostenere la ripresa dopo la fine dell'emergenza sanitaria» ha aggiunto il governatore della regione.
Si tratta, nel dettaglio, di risorse che il governo regionale ha reso disponibili, rimodulando parte del Por Puglia 2014-2020, del Fondo di sviluppo e coesione e del patto per la Puglia. La manovra pugliese approvata dalla Giunta regionale sembra pertanto muoversi su più direttrici. Le decisioni prese dalla Puglia sono state le seguenti:
- Cofinanzia le risorse previste dal Fondo centrale di garanzia e dalla cassa depositi e prestiti, che servono alle piccole e medie imprese per potersi rivolgere alle banche e accedere più agevolmente ai prestiti, in modo da integrarsi con gli strumenti previsti dal governo nazionale con il decreto imprese e accrescerne l'efficacia.
- Sarà attivato un nuovo "Titolo II - Emergenza Covid-19" rivolto al capitale circolante delle imprese, che prevede un contributo a fondo perduto in aggiunta alla copertura degli interessi, da destinare alle immediate necessità per fronteggiare la crisi e assicurare la più ampia ripresa delle attività economiche post crisi sanitaria.
- Si attiva il "Microprestito Emergenza Covid-19" rivolto a tutte le microimprese, ai titolari di partita Iva, ai lavoratori autonomi e ai liberi professionisti, attraverso cui sono concessi prestiti a tasso zero erogati direttamente dalla regione Puglia tramite la società Puglia Sviluppo, con procedure semplificate e da restituire in 6 anni, finalizzati a ricostituire la liquidità necessaria a sostenere la ripresa.
- A questi strumenti si aggiunge il potenziamento delle garanzie pubbliche a sostegno di nuova liquidità già poste in essere tramite i Confidi e la garanzia di Puglia Sviluppo, nonché l'ampliamento del portafoglio dei Minibond varati nel 2019 che consentirà di accrescere ulteriormente la massa finanziaria destinata agli operatori economici.
- Sarà finanziato totalmente il rischio sul 100 per cento del circolante, quello che gli operatori economici utilizzano per pagare debiti a breve scadenza, come ad esempio gli stipendi, le bollette, gli affitti e i fornitori che approvvigionano il magazzino.
- Uno specifico set di strumenti rafforzerà gli aiuti a sostegno del sistema turistico-ricettivo regionale.
- Oltre al sistema economico-produttivo pugliese, gli ambiti di intervento sono indirizzati anche al sostegno e integrazione al reddito per le fasce più deboli e disagiate dei cittadini pugliesi in condizione di maggiore difficoltà economica e sociale.