Coronavirus, personale sanitario sempre più in sofferenza. Urgono rinforzi

L'incremento dei casi ha da tempo esaurito i posti a disposizione in terapia intensiva al "Vittorio Emanuele II"

venerdì 20 marzo 2020 12.33
A cura di Vito Troilo
Non è certo un mistero che, da diversi giorni, il reparto di rianimazione e l'unità operativa di terapia intensiva dell'ospedale "Vittorio Emanuele II" di Bisceglie siano purtroppo esauriti in ragione del numero sempre più elevato di pazienti, provenienti da diverse città della Bat e anche da alcuni comuni dell'Area Metropolitana di Bari, contagiati da Covid-19. La situazione, già descritta da BisceglieViva tempo addietro, è resa più critica dalle inevitabili e crescenti difficoltà del personale sanitario, quasi allo stremo.

I vari appelli lanciati dalle organizzazioni sindacali, su tutti quello della Fials risalente al 10 marzo, non sembrano aver trovato quell'accoglimento e quelle risposte necessarie a garantire un servizio quanto più efficace possibile in questa fase molto critica.

L'approssimarsi di un altro fine settimana nel quale è plausibile ipotizzare il tanto temuto picco di contagi rende inevitabili provvedimenti di supporto all'attività di medici, operatori sanitari e ausiliari.

La regione Puglia, nel suo piano ospedaliero straordinario, ha individuato il "Vittorio Emanuele II" quale nosocomio di riferimento per la Bat. Urgono, adesso, rinforzi in termini di personale e di dotazione, specie di quei dispositivi di protezione individuale indispensabili per lavorare nelle condizioni di massima sicurezza possibile.

Secondo quanto stabilito nel piano, illustrato approfonditamente in questo articolo, la dotazione prevista a Bisceglie consterà, oltre che dei 6 posti in terapia intensiva già occupati, di altri 44 nel reparto di malattie infettive: 20 di essi sono già attivi mentre altri 24 sono attivabili. Come già risaputo da giorni, due posti posti letto sono stati ricavati nelle sale operatorie.

Nel caso malaugurato di ulteriore aumento dei casi positivi da ospedalizzare la dotazione complessiva del "Vittorio Emanuele" potrebbe salire fino a cento posti, ragione per cui erano già stati disattivati, temporaneamente, i reparti di ostetricia e ginecologia, chirurgia generale e ortopedia.