Coronavirus, Progetto Arca: «Non è facile gestire questa emergenza. Necessario battere cassa»
Seconda puntata sul canale dell’associazione biscegliese dedicata alle strategie per reagire al termine della difficile situazione
domenica 12 aprile 2020
13.15
Una seconda puntata, dopo il successo della prima, dedicata interamente alle strategie economico-politiche per ricostruire e reagire quando l'emergenza sanitaria da Coronavirus terminerà. Sul proprio canale, Progetto Arca ha voluto consigliare alcuni metodi e provvedimenti da attuare per questa difficile situazione, con diversi ospiti illustri.
Sono intervenuti infatti il dottor Angelo Jannone, ex colonnello italiano e comandante del corpo dei Carabinieri, consulente, direttore aziendale, professore di criminologia e scrittore, il professore Gerardo Iovane, docente dell'Università di Salerno, esperto di innovazioni e tecnologie strategiche, e il generale Vincenzo Smurro, vicepresidente dell'associazione e ingegnere nucleare.
«Con questa "trasmissione", stiamo cercando di portare avanti l'informazione con un metodo alternativo, che si adatta alle misure imposte dal governo, e diverso da quello di tutti i giorni» ha commentato il presidente Leonardo Cocola.
«Siamo in una situazione abbastanza complicata. L'Italia non ha una legislazione d'emergenza e quindi siamo costretti ad affrontare questo periodo con strumenti ordinari, non prendendo subito dei provvedimenti necessari. Il mondo militare insegna: meglio decidere in fretta, che non farlo mai o farlo tra 20 giorni. È abbastanza complesso impostare una strategia. Tutti i provvedimenti che il governo ha preso, hanno un problema di gestione. Un esempio sono i soldi stanziati per le imprese e i cittadini, che ancora devono partire» ha dichiarato Vincenzo Smurro.
«Non è facile amministrare in questa circostanza. Una misura si porta dietro debiti o problemi diverse. Io penso che se chiedessi a tutti quelli che hanno un reddito decente una piccola quota, che verrebbe restituita dal 2022 come detrazione fiscale, potrebbe rendere subito una quantità di denaro anche a fondo perduto. Necessario adesso battere cassa. Già da ora vanno impostate una serie di azioni, che guardano al domani e al futuro» ha aggiunto.
Angelo Jannone ha preso poi la parola, commentando l'operato del governo: «Si doveva creare un comitato di lavoro con maggioranza e opposizione. Ci sono azioni che fanno fatica a comprendersi. Ci sono due modi per far funzionare la situazione: la responsabilizzazione e il controllo. Abbiamo avuto dei provvedimenti da parte della presidenza del consiglio dei ministri con poca comunicazione al riguardo: molte sono state le domande poste dagli italiani, a cui il governo ha lasciato molte interpretazioni».
«Non si può parlare di fase 2. Io dico di cominciare a fare una lista di chi non deve assolutamente aprire. L'economia non sta girando. Quando tutto sarà finito, le grandi imprese potranno avere capitali stranieri, mentre quelle medie e piccole saranno vittime di organizzazioni mafiose. Sui dati delle persone controllate e poi sanzionate, bisogna chiedersi: quante di queste saranno regolarmente pagate? Perché non c'è nulla di più sbagliato di una norma che non produce i suoi effetti» ha rimarcato, concludendo il suo intervento.
«L'Italia è una repubblica fondata sul lavoro. Dal mio punto di vista abbiamo perso il motore dell'economia negli ultimi 20 anni. Non è il denaro, bensì il lavoro e la produzione. Noi abbiamo pensato a un'iniziativa che comprende le capacità di lavorare e di produrre, agganciate a una moneta. Un meccanismo fondato al tempo che ci mette sia una persona fisica che una giuridica, che ha un valore chiamato da noi Atmos. Supponendo che io sia un medico e uno ha bisogno di una visita: se lui, anziché in contanti, mi pagasse in questo ticket digitale. Offrirebbe lo stesso servizio con uno sconto del 30-40% per accorciamento della filiera, legato proprio al metodo di investimento» ha sottolineato Iovane, descrivendo la sua iniziativa.
«Con la fase 2 riprenderanno alcune attività. Io propongo per volontariato gratuito della gente alla Protezione civile o qualche altra associazione, si potrebbe affiancare un buono immediatamente spendibile per i beni di prima necessità. Così si potrebbero aiutare tante persone in condizioni economiche precarie. Ormai anche la moneta si deve digitalizzare ma non è fondamentale, a dispetto del lavoro. Sarò lieto di contribuire a Progetto Arca» ha concluso.
Sabato 18 aprile è prevista una nuova puntata con altri ospiti che interverranno. Per sostenere e aiutare Progetto Arca è possibile donare un contributo volontario all'associazione, visitando il sito.
Sono intervenuti infatti il dottor Angelo Jannone, ex colonnello italiano e comandante del corpo dei Carabinieri, consulente, direttore aziendale, professore di criminologia e scrittore, il professore Gerardo Iovane, docente dell'Università di Salerno, esperto di innovazioni e tecnologie strategiche, e il generale Vincenzo Smurro, vicepresidente dell'associazione e ingegnere nucleare.
«Con questa "trasmissione", stiamo cercando di portare avanti l'informazione con un metodo alternativo, che si adatta alle misure imposte dal governo, e diverso da quello di tutti i giorni» ha commentato il presidente Leonardo Cocola.
«Siamo in una situazione abbastanza complicata. L'Italia non ha una legislazione d'emergenza e quindi siamo costretti ad affrontare questo periodo con strumenti ordinari, non prendendo subito dei provvedimenti necessari. Il mondo militare insegna: meglio decidere in fretta, che non farlo mai o farlo tra 20 giorni. È abbastanza complesso impostare una strategia. Tutti i provvedimenti che il governo ha preso, hanno un problema di gestione. Un esempio sono i soldi stanziati per le imprese e i cittadini, che ancora devono partire» ha dichiarato Vincenzo Smurro.
«Non è facile amministrare in questa circostanza. Una misura si porta dietro debiti o problemi diverse. Io penso che se chiedessi a tutti quelli che hanno un reddito decente una piccola quota, che verrebbe restituita dal 2022 come detrazione fiscale, potrebbe rendere subito una quantità di denaro anche a fondo perduto. Necessario adesso battere cassa. Già da ora vanno impostate una serie di azioni, che guardano al domani e al futuro» ha aggiunto.
Angelo Jannone ha preso poi la parola, commentando l'operato del governo: «Si doveva creare un comitato di lavoro con maggioranza e opposizione. Ci sono azioni che fanno fatica a comprendersi. Ci sono due modi per far funzionare la situazione: la responsabilizzazione e il controllo. Abbiamo avuto dei provvedimenti da parte della presidenza del consiglio dei ministri con poca comunicazione al riguardo: molte sono state le domande poste dagli italiani, a cui il governo ha lasciato molte interpretazioni».
«Non si può parlare di fase 2. Io dico di cominciare a fare una lista di chi non deve assolutamente aprire. L'economia non sta girando. Quando tutto sarà finito, le grandi imprese potranno avere capitali stranieri, mentre quelle medie e piccole saranno vittime di organizzazioni mafiose. Sui dati delle persone controllate e poi sanzionate, bisogna chiedersi: quante di queste saranno regolarmente pagate? Perché non c'è nulla di più sbagliato di una norma che non produce i suoi effetti» ha rimarcato, concludendo il suo intervento.
«L'Italia è una repubblica fondata sul lavoro. Dal mio punto di vista abbiamo perso il motore dell'economia negli ultimi 20 anni. Non è il denaro, bensì il lavoro e la produzione. Noi abbiamo pensato a un'iniziativa che comprende le capacità di lavorare e di produrre, agganciate a una moneta. Un meccanismo fondato al tempo che ci mette sia una persona fisica che una giuridica, che ha un valore chiamato da noi Atmos. Supponendo che io sia un medico e uno ha bisogno di una visita: se lui, anziché in contanti, mi pagasse in questo ticket digitale. Offrirebbe lo stesso servizio con uno sconto del 30-40% per accorciamento della filiera, legato proprio al metodo di investimento» ha sottolineato Iovane, descrivendo la sua iniziativa.
«Con la fase 2 riprenderanno alcune attività. Io propongo per volontariato gratuito della gente alla Protezione civile o qualche altra associazione, si potrebbe affiancare un buono immediatamente spendibile per i beni di prima necessità. Così si potrebbero aiutare tante persone in condizioni economiche precarie. Ormai anche la moneta si deve digitalizzare ma non è fondamentale, a dispetto del lavoro. Sarò lieto di contribuire a Progetto Arca» ha concluso.
Sabato 18 aprile è prevista una nuova puntata con altri ospiti che interverranno. Per sostenere e aiutare Progetto Arca è possibile donare un contributo volontario all'associazione, visitando il sito.