Coronavirus, Progetto Arca propone soluzioni per far ripartire il turismo in Puglia
Nel dibattito sono intervenuti anche l’ex ministro Alfonso Pecoraro Scanio e l’ex eurodeputato Marcello Vernola
lunedì 27 aprile 2020
Il turismo è senza dubbio tra i settori più penalizzati dall'emergenza sanitaria da Covid-19 in Puglia. Un'incredibile ricaduta, per via del divieto di spostamenti imposto dal governo per evitare la diffusione del virus, che deve in qualche modo avere fine. Bisognerà pensare già da questa estate su come farlo ripartire e l'associazione Progetto Arca ha voluto discuterne nella quarta puntata della sua trasmissione di informazione con ospiti d'eccezione, per esprimere delle proposte e delle possibili soluzioni.
Nella trasmissione di sabato 25 aprile hanno partecipato Alfonso Pecoraro Scanio, ex ministro delle politiche agricole e forestali, docente in politiche dell'ambiente ed ecoturismo all'università degli studi Milano-Bicocca, docente del corso di laurea in "Progettazione e gestione dei sistemi turistici" presso l'università di Tor Vergata e presidente Fondazione Univerde, Marcello Vernola, ex eurodeputato ed ex presidente della provincia di Bari, docente di diritto ambientale presso l'università di Cassino e console onorario della Macedonia a Bari, l'avvocato Domenico Ciccarelli, giurista esperto in demanio marittimo, appalti pubblici, diritto dello sport e contrattualistica e l'ingegner Angelo Ricci, esperto in progettazione di stabilimenti balneari.
«Il turismo è un settore trainante nella nostra Regione, che sta subendo una crisi epocale. Credo che bisogna adottare delle misure di sicurezza, che permettano alla gente di muoversi e di andare anche in spiaggia questa estate» ha aperto la discussione il presidente di Progetto Arca Leonardo Cocola, moderatore del dibattito.
«Un tema molto delicato e oggetto di molta attenzione. Rappresentando il 13% del Pil nazionale, ha causato un danno incredibile nelle casse dello Stato. È necessario senza dubbio ripartire. Il contagio da Coronavirus è in calo e ci sono degli scienziati che dicono sia dovuto alle temperature. Abbiamo ascoltato già alcune proposte, tra cui alcune fantasiose come quella del plexiglass tra gli ombrelloni, sicuramente non attuabili. Situazioni molto complesse da gestire. È difficile anche attuare anche in spiaggia gli strumenti di prevenzione, quali mascherine e guanti. Bisognerà capire questa estate in quale modo gli stabilimenti balneari potranno lavorare. Bisogna mettere i propri operatori di lavorare e ragionare per il futuro. Tre settimane fa noi abbiamo chiesto allo Stato di rinunciare ai canoni di concessione. Rimandare il pagamento non è una soluzione molto logica, visto che l'imprenditore pagherebbe comunque quella somma. Si potrebbe tranquillamente disporre questa norma. Assisteremo a un turismo territoriale. Non mi immagino eventi immediati come concerti e serate danzanti» ha dichiarato, intervenendo Ciccarelli.
Ricci ha poi subito preso la parola: «L'estate prossima sarà sicuramente diversa rispetto a quelle degli anni passati. Questo porterà a compiere dei sacrifici, da parte dei bagnanti e degli operatori economici. Questi ultimi dovranno far fronte ai costi e ai ricavi della propria attività e far rispettare le disposizioni che disporrà il governo. Per i bagnanti può portare dei costi notevoli, per esempio, comprare un ombrellone, che potrebbero essere usati per delimitare e mantenere le distanze. L'utilizzo del plexiglass comporterebbe a limitare quel minimo senso di libertà che le persone hanno, quando vanno in spiaggia. La soluzione migliore, secondo me, è quella di implementare una distanza di sicurezza fra gli ombrelloni».
«Innanzitutto penso che questa emergenza ci abbia fatto assumere delle abitudini più corrette, come il rispetto dell'ambiente. Sicuramente cominceremo a inquinare di meno, anche per migliorare la nostra salute. Io credo che questo clima ce lo porteremo a lungo, visto che qualcuno ha previsto un ritorno di pandemia a novembre. Dovremmo far perno sul turistico domestico in questo 2020 e 2021: convincere gli stranieri a tornare a venire in Italia non sarà facile, anche perché sarà salvaguardato l'utilizzo dell'aereo. Il governo nazionale e regione devono sostenere tutte le imprese turistiche. Sono molto deboli ed è un rischio serissimo che molte di loro non aprano i battenti mai più. Bisogna investire moltissimo sulla comunicazione. Puntare sulle strutture piccole e non su quelle grandi (ville, B&B…), mantenendo tutte le misure di sicurezza sanitaria» ha sottolineato Vernola.
«Servirà anche una politica di programmazione con incentivi alle imprese che punteranno sul recupero del patrimonio storico-architettonico. La proposta della giunta regionale di spingere i concessionari delle spiagge a occupare servizio anche in quelle libere è un'ottima idea. A me piace molto che la Regione punti su Puglia Sviluppo. Il partenariato, che sta sviluppando in queste ore, è importantissimo perché altrimenti non si raggiunge l'obiettivo. Spero che le proposte della Puglia siano di facile accesso, per dare una boccata d'ossigeno alle imprese turistiche, che hanno avuto una pioggia di disdette per questa estate. Credo che tutto questo non basti. Bisognerà reinventarsi il paesaggio pugliese, cosa che è passata in secondo piano per via del Covid-19, che è devastato dalla Xylella per esempio. Bisogna incentivare i nostri architetti, i nostri paesaggisti...» ha aggiunto l'ex eurodeputato.
«Stiamo uscendo da un clima di paura. Ci stiamo abituando a questo stile di vita. Affronteremo queste settimane nel segno di speranza. Bisogna registrare il grande silenzio delle forze politiche sotto il profilo della proposta. Latitano nei confronti del dialogo coi cittadini. Un ruolo come Progetto Arca può avere è offrire luoghi di dibattito e costruire soluzioni da proporre alle istituzioni» ha concluso il socio dell'associazione.
Pecoraro Scanio ha concluso: «Un tema molto importante. Dobbiamo capire che è una situazione nuova: nell'Unione Europea ci sono 27milioni di posti a rischio in questo settore. Il governo deve istituire un fondo o un bonus per chi farà attività turistica in Italia subito. Saranno rilevanti i processi di sanificazione: tutti gli ambienti dovranno essere sanificati per evitare la diffusione del virus. Le mascherine saranno un accessorio importante e forse bisognerà anche indossarle in spiaggia. Avremo il fatto che non potremmo stare a stretto contatto con le persone in nessun ambiente. Se poi la pulizia degli ambienti potrà avvenire mentre la gente frequenta il luogo, con sostanze non nocive ma ecologiche, allora si avrà forse una distanza minore da mantenere. Sulle spiagge libere bisogna stare a 10 metri, mentre in quelle attrezzate di meno. Ma tutto questo dovranno deciderlo gli esperti. Bisognerà capire se alcune attività economiche sono sostenibili con un numero di clienti eccessivamente basso, rispetto al minimo di necessità. In caso negativo lo Stato dovrà intervenire economicamente». L'ex ministro ha terminato, rendendosi disponibile a promuovere prossime iniziative dell'associazione con la Fondazione Univerde, della cui è presidente.
Nella trasmissione di sabato 25 aprile hanno partecipato Alfonso Pecoraro Scanio, ex ministro delle politiche agricole e forestali, docente in politiche dell'ambiente ed ecoturismo all'università degli studi Milano-Bicocca, docente del corso di laurea in "Progettazione e gestione dei sistemi turistici" presso l'università di Tor Vergata e presidente Fondazione Univerde, Marcello Vernola, ex eurodeputato ed ex presidente della provincia di Bari, docente di diritto ambientale presso l'università di Cassino e console onorario della Macedonia a Bari, l'avvocato Domenico Ciccarelli, giurista esperto in demanio marittimo, appalti pubblici, diritto dello sport e contrattualistica e l'ingegner Angelo Ricci, esperto in progettazione di stabilimenti balneari.
«Il turismo è un settore trainante nella nostra Regione, che sta subendo una crisi epocale. Credo che bisogna adottare delle misure di sicurezza, che permettano alla gente di muoversi e di andare anche in spiaggia questa estate» ha aperto la discussione il presidente di Progetto Arca Leonardo Cocola, moderatore del dibattito.
«Un tema molto delicato e oggetto di molta attenzione. Rappresentando il 13% del Pil nazionale, ha causato un danno incredibile nelle casse dello Stato. È necessario senza dubbio ripartire. Il contagio da Coronavirus è in calo e ci sono degli scienziati che dicono sia dovuto alle temperature. Abbiamo ascoltato già alcune proposte, tra cui alcune fantasiose come quella del plexiglass tra gli ombrelloni, sicuramente non attuabili. Situazioni molto complesse da gestire. È difficile anche attuare anche in spiaggia gli strumenti di prevenzione, quali mascherine e guanti. Bisognerà capire questa estate in quale modo gli stabilimenti balneari potranno lavorare. Bisogna mettere i propri operatori di lavorare e ragionare per il futuro. Tre settimane fa noi abbiamo chiesto allo Stato di rinunciare ai canoni di concessione. Rimandare il pagamento non è una soluzione molto logica, visto che l'imprenditore pagherebbe comunque quella somma. Si potrebbe tranquillamente disporre questa norma. Assisteremo a un turismo territoriale. Non mi immagino eventi immediati come concerti e serate danzanti» ha dichiarato, intervenendo Ciccarelli.
Ricci ha poi subito preso la parola: «L'estate prossima sarà sicuramente diversa rispetto a quelle degli anni passati. Questo porterà a compiere dei sacrifici, da parte dei bagnanti e degli operatori economici. Questi ultimi dovranno far fronte ai costi e ai ricavi della propria attività e far rispettare le disposizioni che disporrà il governo. Per i bagnanti può portare dei costi notevoli, per esempio, comprare un ombrellone, che potrebbero essere usati per delimitare e mantenere le distanze. L'utilizzo del plexiglass comporterebbe a limitare quel minimo senso di libertà che le persone hanno, quando vanno in spiaggia. La soluzione migliore, secondo me, è quella di implementare una distanza di sicurezza fra gli ombrelloni».
«Innanzitutto penso che questa emergenza ci abbia fatto assumere delle abitudini più corrette, come il rispetto dell'ambiente. Sicuramente cominceremo a inquinare di meno, anche per migliorare la nostra salute. Io credo che questo clima ce lo porteremo a lungo, visto che qualcuno ha previsto un ritorno di pandemia a novembre. Dovremmo far perno sul turistico domestico in questo 2020 e 2021: convincere gli stranieri a tornare a venire in Italia non sarà facile, anche perché sarà salvaguardato l'utilizzo dell'aereo. Il governo nazionale e regione devono sostenere tutte le imprese turistiche. Sono molto deboli ed è un rischio serissimo che molte di loro non aprano i battenti mai più. Bisogna investire moltissimo sulla comunicazione. Puntare sulle strutture piccole e non su quelle grandi (ville, B&B…), mantenendo tutte le misure di sicurezza sanitaria» ha sottolineato Vernola.
«Servirà anche una politica di programmazione con incentivi alle imprese che punteranno sul recupero del patrimonio storico-architettonico. La proposta della giunta regionale di spingere i concessionari delle spiagge a occupare servizio anche in quelle libere è un'ottima idea. A me piace molto che la Regione punti su Puglia Sviluppo. Il partenariato, che sta sviluppando in queste ore, è importantissimo perché altrimenti non si raggiunge l'obiettivo. Spero che le proposte della Puglia siano di facile accesso, per dare una boccata d'ossigeno alle imprese turistiche, che hanno avuto una pioggia di disdette per questa estate. Credo che tutto questo non basti. Bisognerà reinventarsi il paesaggio pugliese, cosa che è passata in secondo piano per via del Covid-19, che è devastato dalla Xylella per esempio. Bisogna incentivare i nostri architetti, i nostri paesaggisti...» ha aggiunto l'ex eurodeputato.
«Stiamo uscendo da un clima di paura. Ci stiamo abituando a questo stile di vita. Affronteremo queste settimane nel segno di speranza. Bisogna registrare il grande silenzio delle forze politiche sotto il profilo della proposta. Latitano nei confronti del dialogo coi cittadini. Un ruolo come Progetto Arca può avere è offrire luoghi di dibattito e costruire soluzioni da proporre alle istituzioni» ha concluso il socio dell'associazione.
Pecoraro Scanio ha concluso: «Un tema molto importante. Dobbiamo capire che è una situazione nuova: nell'Unione Europea ci sono 27milioni di posti a rischio in questo settore. Il governo deve istituire un fondo o un bonus per chi farà attività turistica in Italia subito. Saranno rilevanti i processi di sanificazione: tutti gli ambienti dovranno essere sanificati per evitare la diffusione del virus. Le mascherine saranno un accessorio importante e forse bisognerà anche indossarle in spiaggia. Avremo il fatto che non potremmo stare a stretto contatto con le persone in nessun ambiente. Se poi la pulizia degli ambienti potrà avvenire mentre la gente frequenta il luogo, con sostanze non nocive ma ecologiche, allora si avrà forse una distanza minore da mantenere. Sulle spiagge libere bisogna stare a 10 metri, mentre in quelle attrezzate di meno. Ma tutto questo dovranno deciderlo gli esperti. Bisognerà capire se alcune attività economiche sono sostenibili con un numero di clienti eccessivamente basso, rispetto al minimo di necessità. In caso negativo lo Stato dovrà intervenire economicamente». L'ex ministro ha terminato, rendendosi disponibile a promuovere prossime iniziative dell'associazione con la Fondazione Univerde, della cui è presidente.