Coronavirus, ItaliaViva chiede alla regione l'istituzione della sorveglianza attiva
«Controllo preventivo per tutti i soggetti a rischio come medici e personale sanitario»
venerdì 20 marzo 2020
12.12
I coordinatori territoriali e i delegati pugliesi di ItaliaViva, fra cui la biscegliese Gabriella Baldini, hanno sottoscritto una nota congiunta attraverso la quale chiedono alla regione Puglia di istituire il protocollo di sorveglianza attiva contro il contagio da Covid-19.
«Tutte le persone che - a diverso titolo - sono da considerare "soggetti a rischio" vengano sottoposte a controllo preventivo. Ci riferiamo in particolar modo alla categoria dei medici, di tutto il personale sanitario, senza il quale nessuna emergenza potrebbe essere più controllata. Questa sorveglianza attiva consentirebbe di individuare anche i soggetti asintomatici e limitare il più possibile la diffusione del contagio» hanno affermato.
«I dati epidemiologici oggi disponibili forniscono due informazioni fondamentali: la percentuale delle persone infette anche se asintomatiche, nella popolazione è altissima e rappresenta la maggioranza dei casi soprattutto, ma non solo, tra i giovani; l'isolamento degli asintomatici è essenziale per riuscire a controllare la diffusione del virus e la gravità della malattia» è l'opinione dei vertici regionali di Italia Viva.
«Occorre rivedere le attuali politiche di contenimento del virus, avviando con urgenza una sorveglianza attiva massiva, sottoponendo cioè a tampone tutti i soggetti più esposti, cominciando subito con medici, infermieri e personale sanitario, per poi cercare di estendere il test ai lavoratori che non possono restare a casa, in linea con le nuove indicazioni dell'organizzazione mondiale della sanità».
«Tutte le persone che - a diverso titolo - sono da considerare "soggetti a rischio" vengano sottoposte a controllo preventivo. Ci riferiamo in particolar modo alla categoria dei medici, di tutto il personale sanitario, senza il quale nessuna emergenza potrebbe essere più controllata. Questa sorveglianza attiva consentirebbe di individuare anche i soggetti asintomatici e limitare il più possibile la diffusione del contagio» hanno affermato.
«I dati epidemiologici oggi disponibili forniscono due informazioni fondamentali: la percentuale delle persone infette anche se asintomatiche, nella popolazione è altissima e rappresenta la maggioranza dei casi soprattutto, ma non solo, tra i giovani; l'isolamento degli asintomatici è essenziale per riuscire a controllare la diffusione del virus e la gravità della malattia» è l'opinione dei vertici regionali di Italia Viva.
«Occorre rivedere le attuali politiche di contenimento del virus, avviando con urgenza una sorveglianza attiva massiva, sottoponendo cioè a tampone tutti i soggetti più esposti, cominciando subito con medici, infermieri e personale sanitario, per poi cercare di estendere il test ai lavoratori che non possono restare a casa, in linea con le nuove indicazioni dell'organizzazione mondiale della sanità».