Coronavirus, terzo caso positivo a Bisceglie
È un altro paziente dell'Opera Don Uva
lunedì 23 marzo 2020
13.45
È stato confermato, nella tarda mattinata di lunedì 23 marzo, un secondo caso di positività registrato tra pazienti dell'Opera Don Uva a Bisceglie. Lo ha reso noto il sindaco Angelantonio Angarano. Salgono perciò a tre i residenti in città positivi al Coronavirus: il primo, in ordine cronologico, è un pediatra in servizio all'ospedale "Bonomo" di Andria.
«Stiamo seguendo con la massima attenzione l'evolversi della situazione all'Opera Don Uva e siamo in costante contatto con il Prefetto della Bat, Maurizio Valiante, il Direttore generale della Asl Bt Alessandro Delle Donne, e i vertici societari del gruppo Universo Salute» ha spiegato il primo cittadino.
Il paziente di cui è stata riscontrata la positività lunedì mattina è ospite dello stesso reparto dell'uomo risultato contagiato domenica.
«Abbiamo chiesto la rigida osservanza di tutte le opportune misure previste dai protocolli di sicurezza al fine di contenere al massimo la diffusione del contagio, in particolare, a titolo esemplificativo, in termini di isolamento degli altri pazienti della struttura, di quarantena tra medici, operatori sanitari e il personale che ha avuto contatti con i due pazienti positivi, oltre che di sanificazione degli ambienti» ha precisato Angarano.
«Continuiamo a vigilare attentamente sulla vicenda e a pretendere il massimo rigore per tutelare la salute pubblica» ha concluso il sindaco.
«Stiamo seguendo con la massima attenzione l'evolversi della situazione all'Opera Don Uva e siamo in costante contatto con il Prefetto della Bat, Maurizio Valiante, il Direttore generale della Asl Bt Alessandro Delle Donne, e i vertici societari del gruppo Universo Salute» ha spiegato il primo cittadino.
Il paziente di cui è stata riscontrata la positività lunedì mattina è ospite dello stesso reparto dell'uomo risultato contagiato domenica.
«Abbiamo chiesto la rigida osservanza di tutte le opportune misure previste dai protocolli di sicurezza al fine di contenere al massimo la diffusione del contagio, in particolare, a titolo esemplificativo, in termini di isolamento degli altri pazienti della struttura, di quarantena tra medici, operatori sanitari e il personale che ha avuto contatti con i due pazienti positivi, oltre che di sanificazione degli ambienti» ha precisato Angarano.
«Continuiamo a vigilare attentamente sulla vicenda e a pretendere il massimo rigore per tutelare la salute pubblica» ha concluso il sindaco.