Covid, Boccia: «I no vax offendono la storia collettiva del Paese»
Il parlamentare biscegliese: «Osano fare paragoni con le leggi razziali. Non hanno dignità di parlare della Resistenza»
martedì 14 dicembre 2021
18.05
Francesco Boccia, responsabile Regioni ed enti locali della segreteria nazionale del Partito Democratico, è intervenuto al congresso provinciale dell'Anpi nel Salone degli specchi di Palazzo Tupputi a Bisceglie. La Resistenza è stata tra i temi toccati dall'ex ministro: «Fu lotta per la democrazia e per i diritti negati. Si alimentò da un'indignazione popolare che divenne il cuore collettivo di chi credeva nella libertà distrutta e negata dal fascismo. Ci sono le origini stesse della Repubblica e della nostra Costituzione. Il movimento della Resistenza all'occupazione nazifascista fu caratterizzato in Italia dall'impegno unitario di orientamenti politici diversi, dai comunisti, agli azionisti, ai monarchici, ai socialisti, ai democristiani, ai liberali, ai repubblicani fino agli anarchici del tempo, tutti uniti contro i fascisti» ha affermato.
Un passaggio sull'attualità: «I no vax, che oggi osano fare paragoni con le leggi razziali o con quella fase storica, offendono la storia collettiva del Paese e non hanno la dignità di parlare della Resistenza. Garantire la salute pubblica per proteggere la vita significa battersi per il diritto universale alla salute scolpito nella nostra Costituzione. Anche per questo, per difendere ancor di più salute e scuola, serve praticarla attraverso la memoria che vive sulle gambe di ognuno di noi. Tocca a noi trasmetterla ai nostri figli perché non bastano solo i libri di storia. Molti di noi conservano i ricordi dei propri nonni e quei ricordi devono diventare esempi quotidiani, azioni che testimoniano sempre che la resistenza prima di tutto si pratica. Oggi i partigiani si batterebbero per un mondo più giusto, per garantire i vaccini ai Paesi più poveri e più deboli e per difendere la sanità pubblica».
«Abbiamo oltre 20 mila contagi giornalieri; coi vaccini a disposizione non possiamo più scaricare tutto il peso sul personale sanitario. Ognuno di noi deve fare la propria parte vaccinandosi» ha concluso il deputato biscegliese.
Un passaggio sull'attualità: «I no vax, che oggi osano fare paragoni con le leggi razziali o con quella fase storica, offendono la storia collettiva del Paese e non hanno la dignità di parlare della Resistenza. Garantire la salute pubblica per proteggere la vita significa battersi per il diritto universale alla salute scolpito nella nostra Costituzione. Anche per questo, per difendere ancor di più salute e scuola, serve praticarla attraverso la memoria che vive sulle gambe di ognuno di noi. Tocca a noi trasmetterla ai nostri figli perché non bastano solo i libri di storia. Molti di noi conservano i ricordi dei propri nonni e quei ricordi devono diventare esempi quotidiani, azioni che testimoniano sempre che la resistenza prima di tutto si pratica. Oggi i partigiani si batterebbero per un mondo più giusto, per garantire i vaccini ai Paesi più poveri e più deboli e per difendere la sanità pubblica».
«Abbiamo oltre 20 mila contagi giornalieri; coi vaccini a disposizione non possiamo più scaricare tutto il peso sul personale sanitario. Ognuno di noi deve fare la propria parte vaccinandosi» ha concluso il deputato biscegliese.