Covid, gli psicologi: «Movida spenta, niente più socialità e relazioni»
L'analisi del presidente dell'ordine Vincenzo Gesualdo
sabato 29 gennaio 2022
«Ansia e fasi di disagio psichico, che potrebbero indurre alla depressione, sono le maggiori conseguenze di questi due anni di pandemia. I numeri dei casi che trattiamo sono balzati alle stelle» a dichiararlo gli psicologi pugliesi, che hanno commentato gli ultimi dati del consiglio nazionale dell'ordine. Secondo l'analisi otto persone su dieci hanno sviluppato problemi di malessere psicologico strutturato, mentre due su dieci soffrono invece di disturbi mentali più severi.
«Siamo impegnati in una delle rivoluzioni sociali più complesse degli ultimi decenni, l'emergenza ha modificato percezioni personali e compromesso le relazioni. Il disagio mentale è sottile e sotterraneo, non possiamo aspettare che si manifesti nelle sue patologie più estreme e si cronicizzi. Dobbiamo capillarizzare i servizi sul territorio e costruire una rete di assistenza, che dia garanzia al cittadino di avere un benessere psicologico e relazionale» ha aggiunto il presidente Vincenzo Gesualdo.
Poi ha concluso: «Bambini e adolescenti hanno risentito in primo luogo del colpo del lockdown. Il gruppo è l'elemento centrale della loro crescita e fornisce la certificazione dell'identità. Mancando il gruppo preadolescenti e adolescenti si sono ritrovati soli. Sono aumentati, conseguentemente, gli episodi di aggressività. È una reazione che dobbiamo saper leggere ed affrontare. A loro e a tutti coloro i quali stanno avvertendo malessere psicologico dobbiamo il nostro impegno nel creare opportunità di approccio all'ascolto e alla cura, seguiti da un professionista».
«Siamo impegnati in una delle rivoluzioni sociali più complesse degli ultimi decenni, l'emergenza ha modificato percezioni personali e compromesso le relazioni. Il disagio mentale è sottile e sotterraneo, non possiamo aspettare che si manifesti nelle sue patologie più estreme e si cronicizzi. Dobbiamo capillarizzare i servizi sul territorio e costruire una rete di assistenza, che dia garanzia al cittadino di avere un benessere psicologico e relazionale» ha aggiunto il presidente Vincenzo Gesualdo.
Poi ha concluso: «Bambini e adolescenti hanno risentito in primo luogo del colpo del lockdown. Il gruppo è l'elemento centrale della loro crescita e fornisce la certificazione dell'identità. Mancando il gruppo preadolescenti e adolescenti si sono ritrovati soli. Sono aumentati, conseguentemente, gli episodi di aggressività. È una reazione che dobbiamo saper leggere ed affrontare. A loro e a tutti coloro i quali stanno avvertendo malessere psicologico dobbiamo il nostro impegno nel creare opportunità di approccio all'ascolto e alla cura, seguiti da un professionista».