Covid, la situazione in ospedale si fa più delicata
Cinque ricoveri nella sola serata di Natale
domenica 26 dicembre 2021
Cinque ricoveri nella sola serata di Natale. Questo l'ultimo dato, che conferma un trend purtroppo in crescita costante, relativo all'occupazione dei posti letto riservati ai casi Covid all'interno dell'ospedale "Vittorio Emanuele II" di Bisceglie, saliti infatti a 21 in queste ore. L'incremento dei contagi è esponenziale e si riflette, inevitabilmente, in termini di pressione sul sistema sanitario e sulla struttura biscegliese, punto di riferimento per l'intera Provincia Bat.
La Puglia ha di nuovo virtualmente superato i 200 positivi ricoverati negli ospedali e rischia di ritrovarsi con quasi 30 pazienti nelle terapie intensive. La rapida diffusione della variante omicron ha causato una recrudescenza che le autorità sanitarie cercano di tenere sotto controllo. I numeri si sono fatti critici e la situazione è senza dubbio più delicata rispetto a qualche settimana fa.
Rimane necessario, a Bisceglie come su tutto il territorio della Bat, procedere in tempi rapidi con la somministrazione delle terze dosi e l'incomprensibile indisponibilità di uno o più centri vaccinali in città che possano davvero far fronte alle esigenze è un dazio che la comunità non può permettersi di pagare. Il poliambulatorio "don Pierino Arcieri" non sembra neppure in grado di avvicinare la quota - peraltro irrisoria in questa fase - di 100 inoculazioni nei giorni di apertura e le disponibilità di medici di base e farmacisti non riescono a soddisfare in pieno le richieste. La confusione regna sovrana e per i biscegliesi in particolare è diventato complicato comprendere come fare per vaccinarsi, al punto che sono sempre di più coloro che si rivolgono agli hub di alcuni comuni limitrofi dell'Area Metropolitana di Bari.
La Puglia ha di nuovo virtualmente superato i 200 positivi ricoverati negli ospedali e rischia di ritrovarsi con quasi 30 pazienti nelle terapie intensive. La rapida diffusione della variante omicron ha causato una recrudescenza che le autorità sanitarie cercano di tenere sotto controllo. I numeri si sono fatti critici e la situazione è senza dubbio più delicata rispetto a qualche settimana fa.
Rimane necessario, a Bisceglie come su tutto il territorio della Bat, procedere in tempi rapidi con la somministrazione delle terze dosi e l'incomprensibile indisponibilità di uno o più centri vaccinali in città che possano davvero far fronte alle esigenze è un dazio che la comunità non può permettersi di pagare. Il poliambulatorio "don Pierino Arcieri" non sembra neppure in grado di avvicinare la quota - peraltro irrisoria in questa fase - di 100 inoculazioni nei giorni di apertura e le disponibilità di medici di base e farmacisti non riescono a soddisfare in pieno le richieste. La confusione regna sovrana e per i biscegliesi in particolare è diventato complicato comprendere come fare per vaccinarsi, al punto che sono sempre di più coloro che si rivolgono agli hub di alcuni comuni limitrofi dell'Area Metropolitana di Bari.