Crac Cdp, l'accusa chiede la condanna di tutti gli imputati

Conclusa la requisitoria del pubblico ministero

giovedì 21 novembre 2019 23.22
A cura di La redazione
Condanna per tutti gli imputati. Questa la richiesta formulata dall'accusa nel processo sul crac della Casa della Divina Provvidenza di Bisceglie, Potenza e Foggia.

L'udienza che si è tenuta nella giornata di giovedì 21 novembre al Tribunale di Trani si è conclusa con la requisitoria nella quale sono state formalizzate al giudice le varie richieste per i singoli individui coinvolti nel procedimento (in totale dodici persone), da un minimo di due anni e sei mesi a un massimo di nove anni.

Il pubblico ministero ha chiesto la condanna a quattro anni e mezzo di Antonio Azzollini, già sindaco di Molfetta e senatore. Imputati anche Assunta Puzzello (suor Consolata), l'ex direttore generale della Cdp e già direttore amministrativo della sede di Foggia Dario Rizzi, gli ex direttori generali Antonio Albano e Giuseppe D'Alessandro, l'avvocato foggiano Antonio Battiante, l'ex presidente del consiglio comunale di Bisceglie Angelo Belsito, ritenuto un presunto "amministratore di fatto", il commercialista biscegliese Rocco Di Terlizzi, il commercialista barese Augusto Toscani, la dipendente della sede foggiana della Cdp Adrijana Vasilievic, il direttore amministrativo dell'opera a Foggia Lorenzo Lombardi, il revisore contabile biscegliese Nicola Arturo Pansini.

Avevano invece scelto il rito abbreviato altri quattro, tre dei quali condannati in primo grado: il dirigente Cisl Perrone (due anni), l'ex consulente fiscale Antonio Damascelli e l'amministratore delegato di Ambrosia Technologies Luciano Di Vincenzo (entrambi a un anno) mentre l'ex consigliere, assessore e vicepresidente della regione Basilicata Agatino Lino Mancusi era stato assolto.

Estinto il processo per gli imputati Giuseppe Domenico De Bari e suor Marcella Cesa in quanto deceduti.