Crisi di liquidità? Arriva la moneta alternativa made in Bisceglie

Presentato a Bari Pecuswap, il progetto dell'avvocato biscegliese Davide Storelli

sabato 7 ottobre 2017 11.17
A cura di Graziana Ciccolella
Si chiama Pecuswap ed è una piattaforma di supporto alle monete complementari creata dall'avvocato biscegliese Davide Storelli, che da anni studia le dinamiche economiche applicate ai flussi monetari. L'innovativo portale di scambio online sarà operativo dal 2018 e permetterà agli utenti di cedere beni ed erogare servizi in cambio di "pecus", ovvero crediti con cui si potrà procurare ulteriori beni e servizi da altri fruitori del sito in qualsiasi momento. I pecus, a cui si attribuisce il valore di 1 euro ciascuno, non si potranno convertire in denaro; tuttavia sarà possibile donarli ad enti e associazioni no profit. Pecuswap, oltre ad essere un modo diverso di concepire i rapporti economici, rappresenta una delle possibili soluzioni al crescente problema della crisi di liquidità. Proprio la difficoltà di circolazione di capitale è stato l'oggetto del convegno "Crisi di liquidità e sistemi innovativi per farvi fronte: i circuiti di credito commerciale" che ha avuto luogo venerdì 6 ottobre presso la Camera di commercio di Bari.

Si tratta del primo appuntamento autunnale della fondazione DCL, presieduta da Lucia Di Ceglie.
L'incontro, a cui ha partecipato un pubblico numeroso e attento, è stato moderato dal giornalista Rai Attilio Romita, che con scioltezza ha presentato gli interventi dei vari ospiti. Il primo a prendere parola è stato Davide Storelli che ha spiegato cos'è Pecuswap e ha illustrato i motivi per cui questa innovazione può essere una valida risorsa per contrastare la penuria di liquidità. Successivamente il presidente Confindustria Puglia e Bari-Bat Domenico De Bartolomeo ha ricordato i tempi in cui si usavano le cambiali: accettate come mezzo di pagamento su un principio di fiducia, permettevano di ridurre in parte il problema della circolazione di capitale. Ha sottolineato di come in passato, per far fronte a questa difficoltà, si decideva di svalutare la moneta e stamparne di nuova. «L'introduzione dell'euro in Italia ha causato una maggiore rigidità del mercato. Spesso, per questo motivo, il nostro paese non è stato capace di esprimere la sua capacità di fare scambi all'estero» ha affermato De Bartolomeo. «Il mondo bancario non è stato capace di trasformarsi e ha limitato le risorse per gli imprenditori. Bisognerà rendere le imprese più grandi e dare loro la possibilità di finanziarsi attraverso la Borsa, che significa avere investitori diversi dalle banche».

Pur plaudendo all'iniziativa di una moneta complementare made in Puglia, il presidente di Confindustria ha fatto presente che con questo strumento si corre il rischio che qualcuno sopravvaluti i propri beni e servizi. «C'è anche da tener presente che per essere efficace c'è bisogno di un vastissimo numero di utenti altrimenti le transazioni sarebbero poche e lentissime».

Davide Storelli ha pensato già a come aggirare gli ostacoli: un sistema di feedback che, come accade in altri portali di e-commerce (per esempio Ebay), scoraggia i "furbi" grazie ad una sorta di reputazione sociale che ciascuno si costruisce attraverso le transazioni. «Ovviamente se nella piattaforma ci sono pochi utenti non si lavora, quindi l'interesse è delle imprese aderenti che devono far entrare nel sito i propri fornitori. Un portale internet non ha limiti. Sistemi del genere sono nati per iniziativa degli imprenditori, vengono infatti detti sistemi di finanza cooperativa» ha spiegato Storelli.

All'incontro, presenziato anche dal sindaco facente funzioni Vittorio Fata e dal magnifico rettore dell'Università di Bari Felice Uricchio, è intervenuto anche Carlo Saponaro, presidente Federmoda, secondo il quale l'economia odierna è tutt'altro che pulsante.
In questo contesto storico, per Saponaro, le banche hanno dimostrato tutta la loro inadeguatezza: pur avendo tassi bassi non riescono a movimentare il mercato. Un passo avanti sarà segnato dalla prossima introduzione della web tax. Ma l'economia in Italia ancora non funziona: «perché la media classe non ha più potere d'acquisto a causa della pressione fiscale esercitata sui cittadini per sanare il debito pubblico. Per questo motivo è di fondamentale importanza trovare soluzioni alternative al consumo. Anziché aliquote al 57% sui privati, occorrono strategie per diminuire l'evasione fiscale. Per questo è importante eleggere una classe politica buona e che sappia controllare e gestire il sistema economico» ha dichiarato Saponaro.

Anche per Pasquale D'addato, ex manager di Sisa, Parmalat e Rinascente, il ruolo della politica non è affatto secondario: «Le industrie devono essere al centro delle valutazioni politiche. Non è un decreto che fa il lavoro, ma dei politici non possiamo fare a meno. Il loro compito è cruciale: devono controllare che le industrie e la finanza lavorino di pari passo».