Dalla piazza al Senato, il viaggio di un biscegliese
Il punto di vista di Tommy Di Pinto dopo la partecipazione all’intergruppo parlarmentare: «È stata fonte di ispirazione per sviluppare nuove competenze»
lunedì 22 gennaio 2024
16.31
Un po' di Bisceglie è entrata nei palazzi delle istituzioni. Lo scorso 18 gennaio, presso l'aula convegni di Palazzo Carpegna, una delle sedi del Senato della Repubblica, si è tenuto l'incontro dell'Intergruppo per i Diritti Fondamentali della Persona. Il tema della plenaria verteva sulla violenza di genere e le politiche a sostegno delle donne.
L'esperienza, unica nel suo genere, ha consentito di portare all'interno dei palazzi del potere le riflessioni della popolazione sulle istanze all'ordine del giorno. Nella fattispecie, la discussione ha spaziato tra diverse declinazioni del tema, sul concetto di violenza di genere, quanti e quali modi ci sono per fare violenza o le degenerazioni che questa può avere sulla sfera sociale e privata di ogni cittadina e cittadino.
L'obiettivo dell'intergruppo è quello di porre al centro dell'agenda politica i diritti umani fondamentali, contribuendo ad una maggiore collaborazione tra istituzioni e società civile, al fine di elaborare proposte che partano direttamente dai cittadini.
Tra esperti di categoria, professori universitari e attivisti impegnati nella difesa e nella sensibilizzazione dei diritti di genere, era presente anche Tommy Di Pinto, già candidato al consiglio comunale, il quale ha partecipato attivamente alla plenaria dell'intergruppo e che ha visto in questa occasione l'opportunità di contribuire alla sensibilizzazione sul tema rimettendola sulla sua città: «Dal mio punto di vista, l'intergruppo è e sarà un luogo di confronto e di dialogo con le istituzioni – ha commentato Di Pinto – uno spazio in cui immaginare un futuro più giusto e che permette di mettere in campo tutti gli strumenti per poterlo costruire».
L'analisi sulla violenza di genere e sulle politiche a sostegno delle donne è quanto più preminente nel dibattito pubblico contemporaneo. Con violenza di genere non si intende solo quella fisica — balza subito in mente il ricordo della tragica sorte che ha colpito Giulia Cecchettin lo scorso novembre — ma può ricoprire ogni aspetto della vita dell'individuo, da quello socio-economico a quello culturale, senza tralasciare la violenza emotiva e psicologica. Spesso questi episodi si celano in una spirale del silenzio mossa dalla paura, per questo, la necessità di parlarne si rivela necessaria sempre più».
«È stato un onore che nella mia prima partecipazione all'intergruppo si sia toccato un tema tanto delicato quanto importante – prosegue Tommy — perché troppo spesso certi fatti passano in sordina. Da soli non si va da nessuna parte, discuterne con esperti, attivisti e con le istituzioni è stata fonte di ispirazione per sviluppare nuove competenze che non vedo l'ora di rimettere sulle prossime attività nel mio territorio».
L'intergruppo parlamentare per i diritti fondamentali della persona è un luogo in cui i cittadini possono contribuire attivamente al dibattito politico, attraverso il quale costruire una società più equa, giusta e inclusiva.
L'esperienza, unica nel suo genere, ha consentito di portare all'interno dei palazzi del potere le riflessioni della popolazione sulle istanze all'ordine del giorno. Nella fattispecie, la discussione ha spaziato tra diverse declinazioni del tema, sul concetto di violenza di genere, quanti e quali modi ci sono per fare violenza o le degenerazioni che questa può avere sulla sfera sociale e privata di ogni cittadina e cittadino.
L'obiettivo dell'intergruppo è quello di porre al centro dell'agenda politica i diritti umani fondamentali, contribuendo ad una maggiore collaborazione tra istituzioni e società civile, al fine di elaborare proposte che partano direttamente dai cittadini.
Tra esperti di categoria, professori universitari e attivisti impegnati nella difesa e nella sensibilizzazione dei diritti di genere, era presente anche Tommy Di Pinto, già candidato al consiglio comunale, il quale ha partecipato attivamente alla plenaria dell'intergruppo e che ha visto in questa occasione l'opportunità di contribuire alla sensibilizzazione sul tema rimettendola sulla sua città: «Dal mio punto di vista, l'intergruppo è e sarà un luogo di confronto e di dialogo con le istituzioni – ha commentato Di Pinto – uno spazio in cui immaginare un futuro più giusto e che permette di mettere in campo tutti gli strumenti per poterlo costruire».
L'analisi sulla violenza di genere e sulle politiche a sostegno delle donne è quanto più preminente nel dibattito pubblico contemporaneo. Con violenza di genere non si intende solo quella fisica — balza subito in mente il ricordo della tragica sorte che ha colpito Giulia Cecchettin lo scorso novembre — ma può ricoprire ogni aspetto della vita dell'individuo, da quello socio-economico a quello culturale, senza tralasciare la violenza emotiva e psicologica. Spesso questi episodi si celano in una spirale del silenzio mossa dalla paura, per questo, la necessità di parlarne si rivela necessaria sempre più».
«È stato un onore che nella mia prima partecipazione all'intergruppo si sia toccato un tema tanto delicato quanto importante – prosegue Tommy — perché troppo spesso certi fatti passano in sordina. Da soli non si va da nessuna parte, discuterne con esperti, attivisti e con le istituzioni è stata fonte di ispirazione per sviluppare nuove competenze che non vedo l'ora di rimettere sulle prossime attività nel mio territorio».
L'intergruppo parlamentare per i diritti fondamentali della persona è un luogo in cui i cittadini possono contribuire attivamente al dibattito politico, attraverso il quale costruire una società più equa, giusta e inclusiva.