«Ddl Zan inutile e pericoloso, torniamo a occuparci dei problemi reali»
La posizione de "Il popolo della famiglia" sulla proposta che approderà a breve in parlamento
venerdì 30 aprile 2021
9.57
La Commissione giustizia del Senato ha calendarizzato, nei giorni scorsi. la discussione del disegno di legge Zan contro discriminazioni e violenze per orientamento sessuale, genere, identità di genere e abilismo. L'iter è pertanto avviato (il disco verde da parte della Commissione giustizia della Camera era giunto in precedenza) e si attendono comunicazioni in merito alle date in cui il ddl (primo firmatario il parlamentare del Pd Alessandro Zan) sarà esaminato a Montecitorio e Palazzo Madama.
Dura è la contrarietà ai contenuti del testo espressa da alcuni movimenti, su tutti "Il popolo della famiglia". Il circolo biscegliese, attraverso una nota, ha chiesto «di smetterla con questa propaganda e piuttosto spendere forze ed energie per parlare delle vere necessità delle famiglie: torniamo a occuparci della cultura dell'accoglienza della vita, parliamo delle famiglie in difficoltà e del futuro dei bambini, discutiamo dell'incapacità del governo regionale nella gestione della situazione sanitaria, occupiamoci delle piccole aziende e delle partite Iva».
I componenti del direttivo Angelo Di Liddo, Francesco Mastrapasqua e Nicola Quatela hanno rimarcato: «Sul ddl Zan non facciamo altro che ribadire le parole dei vescovi italiani: "Un esame obiettivo delle disposizioni a tutela della persona, fa concludere che esistono già adeguati presidi con cui prevenire e reprimere ogni comportamento violento o persecutorio."
Il ddl Zan "rischierebbe di aprire a derive liberticide" e finirebbe col "sottoporre a procedimento penale chi ritiene che la famiglia esiga per essere tale un papà e una mamma. Ciò limita di fatto la libertà personale, le scelte educative, il modo di pensare e di essere, l'esercizio di critica e di dissenso".
D'altronde l'inutile ddl Zan aprirebbe le porte all'indottrinamento gender nelle scuole e favorirebbe l'obbrobrio dell'utero in affitto.
Quindi basta con il clamore su questo inutile e pericoloso ddl Zan e torniamo ad occuparci dei problemi reali delle famiglie» hanno concluso.
Dura è la contrarietà ai contenuti del testo espressa da alcuni movimenti, su tutti "Il popolo della famiglia". Il circolo biscegliese, attraverso una nota, ha chiesto «di smetterla con questa propaganda e piuttosto spendere forze ed energie per parlare delle vere necessità delle famiglie: torniamo a occuparci della cultura dell'accoglienza della vita, parliamo delle famiglie in difficoltà e del futuro dei bambini, discutiamo dell'incapacità del governo regionale nella gestione della situazione sanitaria, occupiamoci delle piccole aziende e delle partite Iva».
I componenti del direttivo Angelo Di Liddo, Francesco Mastrapasqua e Nicola Quatela hanno rimarcato: «Sul ddl Zan non facciamo altro che ribadire le parole dei vescovi italiani: "Un esame obiettivo delle disposizioni a tutela della persona, fa concludere che esistono già adeguati presidi con cui prevenire e reprimere ogni comportamento violento o persecutorio."
Il ddl Zan "rischierebbe di aprire a derive liberticide" e finirebbe col "sottoporre a procedimento penale chi ritiene che la famiglia esiga per essere tale un papà e una mamma. Ciò limita di fatto la libertà personale, le scelte educative, il modo di pensare e di essere, l'esercizio di critica e di dissenso".
D'altronde l'inutile ddl Zan aprirebbe le porte all'indottrinamento gender nelle scuole e favorirebbe l'obbrobrio dell'utero in affitto.
Quindi basta con il clamore su questo inutile e pericoloso ddl Zan e torniamo ad occuparci dei problemi reali delle famiglie» hanno concluso.