Debutto discografico del Cercle Magique Trio: c'è anche il biscegliese Nando Di Modugno

Basso, chitarra e batteria, per il trio jazz pugliese che punta molto in alto

mercoledì 14 giugno 2017 12.56
C'è anche il biscegliese acquisito Nando Di Modugno, nel nuovo progetto d'ensamble in cui la Puglia è pronta a specchiarsi e rimirarsi senza timore di confronti con il resto del mondo del jazz.
Nato due anni fa ma solo ora giunto al debutto discografico, il "Cercle Magique" chiama a raccolta anche il bassista Viz Maurogiovanni e il batterista Gianlivio Liberti.
Tre assi nella manica di una Puglia che ha già imparato a distinguersi, ma che sempre meno si accontenta.
Nando di Modugno è docente di chitarra al conservatorio di musica di Bari ed affermato concertista di rango internazionale; Viz (Vincenzo) Maurogiovanni è invece didatta e compositore, noto al grande pubblico dal 2007, in seguito alla vittoria all'Euro Bass Day di Verona e al primo premio, nel 2010, al concorso BassMaster di Zagabria in Croazia. Sul basso elettrico, strumento che utilizza nelle diverse tipologie, approfondisce e applica sia gli aspetti ritmici che quelli legati alla polifonia. Ritmo pulsante del trio è la batteria di Gianlivio Liberti, professionista dal '95 ed allievo del M° Benny Forestiere. Si esibisce nei principali festival in tutta Italia., con Linda Calsolaro, alunna di Andres Segovia.

Il progetto discografico nel segno del jazz, pubblicato lo scorso 7 maggio dall'etichetta discografica leccese "Dodicilune", sarà presentato in anteplrima il 16 giugno, alle 21:30, in occasione di un concerto presso Alimente (Via N. De Tullio, 41) a Bari.

L'album "Cercle Magique" porta lo stesso nome del trio in virtù di quelle atmosfere mistiche ed esoteriche che suggerisce. E non vi sarebbe stato un titolo più evocativo se si pensa che l'espressione 'Cercle Magique' alluda a pratiche magiche di tempi lontani. Le otto tracce dell'album, infatti, sono avvolte da suggestivi effetti sonori, studiati ed improvvisati allo stesso tempo dai tre musicisti, che accompagnano l'ascoltatore in un viaggio fra universi onirici oscillando tra il rarefatto ed il fisico. Temi morbidi che si dispiegano in tempi lenti ricreando atmosfere soffuse e godibili. Complici in questo gli interventi elettroacustici dei tre, le suggestioni jazz e l'incalzante retropensiero funk-rock che trasportano in un'altra dimensione spazio-temporale. Così, tutto appare animarsi d'improvviso, come se il mondo fosse risvegliato dalle vibrazioni incessanti delle percussioni e dalle linee tratteggiate del basso.