Decreto "Cura Italia", gli architetti: «Meritiamo rispetto»
Il presidente Paolo D’Addato: «Si mettano in atto le stesse misure di urgenza poste per altre categorie»
mercoledì 25 marzo 2020
10.32
L'emergenza non risparmia alcuna categoria professionale. Non fanno eccezione gli architetti.
«Purtroppo, nell'elenco delle categorie menzionate inizialmente dal decreto "Cura Italia", non figuravano i liberi professionisti con partita Iva, iscritti alle casse di previdenza autonome» ha commentato Paolo D'Addato, presidente dell'Ordine degli architetti della Bat.
«Pur consapevoli del periodo di grave crisi sanitaria, non possiamo esimerci dal denunciare che si sta attuando una discriminazione inaccettabile nei nostri confronti.
Abbiamo interloquito con la federazione regionale, col consiglio nazionale e con tutti gli Ordini d'Italia per denunciare le difficoltà e le peculiarità della nostra professione, stremata già da oltre dieci lunghi anni di crisi e ora completamente dimenticata» ha aggiunto. «Non si può continuare a pensare che i liberi professionisti siano una categoria di privilegiati; chiediamo semplicemente che vengano messe in atto le stesse misure di urgenza poste per altre categorie e necessarie a coprire i mancati introiti dovuti all'emergenza Coronavirus».
D'Addato ha assicurato la prosecuzione del percorso intrapreso con Cnappc, Inarcassa, Rtp e regione Puglia: «L'attività in essere in queste ore si sta concentrando su più fronti: quello dell'emergenza, con adeguate misure da compiere per affrontarla, e quello del post-emergenza. Quando questa pandemia finirà, in quel preciso istante non possiamo permetterci di farci cogliere impreparati, per questo sin da ora dobbiamo pensare a far ripartire il Paese con un nuovo progetto. Un nuovo modello di vita, come intitolano tutte le testate giornalistiche a livello mondiale, che non potrà tralasciare l'importante ruolo intellettuale rappresentato dalle libere professioni» ha rilevato, spiegando che il consiglio dell'Ordine degli architetti della Bat ha deliberato una prima serie di misure straordinarie che, nei limitati confini delle possibilità di un Ordine professionale locale, vorrebbero costituire un segno e un incentivo agli iscritti.
«Abbiamo prorogata dal 31 marzo al 30 aprile la scadenza per il pagamento della quota di iscrizione all'Ordine per l'anno in corso. L'obiettivo di questa decisione è quello di garantire, nei limiti del possibile, il funzionamento dell'Ordine attraverso il pagamento dell'annualità da parte degli iscritti che potranno effettuarlo e consentire il pagamento, con una finestra di tempo più ampia rispetto all'ordinario, a chi ha reale necessità il posticipo dello stesso, senza alcuna penalizzazione.
Diffonderemo corsi on-line in modalità formazione a distanza. Le occasioni formative a distanza saranno oggetto, nei prossimi giorni, di un importante incremento per quantità e varietà. In un momento così delicato, rafforzare le proprie competenze crediamo possa essere un valido supporto ed una valida occasione per affrontare la ripartenza al termine di questa difficile circostanza.
Stiamo attivando, in accordo con il Cnappc, gli altri Ordini e collegi tecnici, iniziative volte ad agevolare l'attività di lavoro dei nostri colleghi: consapevoli di quanto stabilito dal decreto del presidente del consiglio del 22 marzo scorso con la non sospensione delle attività professionali, ma altrettanto consapevoli della chiusura dei cantieri e degli uffici di Pubblica Amministrazione, chiediamo la predisposizione di piattaforme tecniche che agevolino l'invio telematico delle pratiche amministrative.
Contestualmente, il consiglio dell'Ordine si sta impegnando per mantenere attivi i servizi essenziali: è stata riorganizzata l'attività del personale di segreteria, che opera da remoto in modalità smart working» ha evidenziato D'Addato.
«La comunità degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori della provincia Bat e i suoi colleghi tutti nel resto della Regione e del Paese, insieme agli altri professionisti di Ordini e collegi, sono una importante risorsa dell'Italia, troppo spesso sottovalutata e trascurata. Oggi più che mai occorre rivendicare il nostro ruolo. Non è facile partendo da un Ordine locale far valere i nostri diritti, per questo chiediamo la piena collaborazione di tutti e in primis delle autorità competenti. Insieme, supereremo questo difficile momento!» ha concluso.
«Purtroppo, nell'elenco delle categorie menzionate inizialmente dal decreto "Cura Italia", non figuravano i liberi professionisti con partita Iva, iscritti alle casse di previdenza autonome» ha commentato Paolo D'Addato, presidente dell'Ordine degli architetti della Bat.
«Pur consapevoli del periodo di grave crisi sanitaria, non possiamo esimerci dal denunciare che si sta attuando una discriminazione inaccettabile nei nostri confronti.
Abbiamo interloquito con la federazione regionale, col consiglio nazionale e con tutti gli Ordini d'Italia per denunciare le difficoltà e le peculiarità della nostra professione, stremata già da oltre dieci lunghi anni di crisi e ora completamente dimenticata» ha aggiunto. «Non si può continuare a pensare che i liberi professionisti siano una categoria di privilegiati; chiediamo semplicemente che vengano messe in atto le stesse misure di urgenza poste per altre categorie e necessarie a coprire i mancati introiti dovuti all'emergenza Coronavirus».
D'Addato ha assicurato la prosecuzione del percorso intrapreso con Cnappc, Inarcassa, Rtp e regione Puglia: «L'attività in essere in queste ore si sta concentrando su più fronti: quello dell'emergenza, con adeguate misure da compiere per affrontarla, e quello del post-emergenza. Quando questa pandemia finirà, in quel preciso istante non possiamo permetterci di farci cogliere impreparati, per questo sin da ora dobbiamo pensare a far ripartire il Paese con un nuovo progetto. Un nuovo modello di vita, come intitolano tutte le testate giornalistiche a livello mondiale, che non potrà tralasciare l'importante ruolo intellettuale rappresentato dalle libere professioni» ha rilevato, spiegando che il consiglio dell'Ordine degli architetti della Bat ha deliberato una prima serie di misure straordinarie che, nei limitati confini delle possibilità di un Ordine professionale locale, vorrebbero costituire un segno e un incentivo agli iscritti.
«Abbiamo prorogata dal 31 marzo al 30 aprile la scadenza per il pagamento della quota di iscrizione all'Ordine per l'anno in corso. L'obiettivo di questa decisione è quello di garantire, nei limiti del possibile, il funzionamento dell'Ordine attraverso il pagamento dell'annualità da parte degli iscritti che potranno effettuarlo e consentire il pagamento, con una finestra di tempo più ampia rispetto all'ordinario, a chi ha reale necessità il posticipo dello stesso, senza alcuna penalizzazione.
Diffonderemo corsi on-line in modalità formazione a distanza. Le occasioni formative a distanza saranno oggetto, nei prossimi giorni, di un importante incremento per quantità e varietà. In un momento così delicato, rafforzare le proprie competenze crediamo possa essere un valido supporto ed una valida occasione per affrontare la ripartenza al termine di questa difficile circostanza.
Stiamo attivando, in accordo con il Cnappc, gli altri Ordini e collegi tecnici, iniziative volte ad agevolare l'attività di lavoro dei nostri colleghi: consapevoli di quanto stabilito dal decreto del presidente del consiglio del 22 marzo scorso con la non sospensione delle attività professionali, ma altrettanto consapevoli della chiusura dei cantieri e degli uffici di Pubblica Amministrazione, chiediamo la predisposizione di piattaforme tecniche che agevolino l'invio telematico delle pratiche amministrative.
Contestualmente, il consiglio dell'Ordine si sta impegnando per mantenere attivi i servizi essenziali: è stata riorganizzata l'attività del personale di segreteria, che opera da remoto in modalità smart working» ha evidenziato D'Addato.
«La comunità degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori della provincia Bat e i suoi colleghi tutti nel resto della Regione e del Paese, insieme agli altri professionisti di Ordini e collegi, sono una importante risorsa dell'Italia, troppo spesso sottovalutata e trascurata. Oggi più che mai occorre rivendicare il nostro ruolo. Non è facile partendo da un Ordine locale far valere i nostri diritti, per questo chiediamo la piena collaborazione di tutti e in primis delle autorità competenti. Insieme, supereremo questo difficile momento!» ha concluso.