Decreto rilancio, i commercialisti chiedono misure specifiche e concrete al Governo
Il presidente dell'Ordine Soldani: «Necessario un approfondimento sulla realtà delle professioni»
sabato 30 maggio 2020
9.17
«Anche i professionisti, come tutte le imprese, specie quelle piccole e medie, subiscono e continueranno a registrare gravi danni economici per effetto della crisi determinata dall'emergenza sanitaria. È urgente e persino indispensabile prevedere misure specifiche». Lo sostiene il biscegliese Antonello Soldani, presidente dell'Ordine dei dottori commercialisti ed esperti contabili del circondario di Trani, a seguito dell'audizione del presidente nazionale Massimo Miani venerdì in Commissione bilancio alla Camera dei deputati sul Decreto rilancio.
Contributo a fondo perduto
«Occorre rimuovere la ingiustificabile esclusione dal contributo a fondo perduto, per il mese di aprile e per il mese di maggio, anche in presenza di cali altrettanto significativi del fatturato, destinato ai professionisti iscritti agli Ordini» ha rimarcato Soldani.
Proroga dei termini di versamento relativi alle dichiarazioni fiscali e della prima rata di acconto Imu
«Analoga proroga - fino al 30 settembre - fu disposta lo scorso anno, pur in assenza di uno stato di emergenza, per il ritardo che l'amministrazione finanziaria aveva accumulato nel rilascio dei nuovi Isa (indici sintetici di affidabilità fiscale), introdotti in sostituzione dei precedenti studi di settore» ha spiegato.
Ripristino compensazione crediti Irpef, Ires e Irap, anche prima della presentazione della relativa dichiarazione
«Le imprese – ha aggiunto SOldani - potrebbero recuperare liquidità nell'immediato anche attraverso le compensazioni dei crediti fiscali vantati, quanto meno per quelli maturati nel 2019, eliminando il vincolo, introdotto da quest'anno, della preliminare presentazione della dichiarazione fiscale che, normalmente si presenta ad ottobre».
Riduzione della misura della ritenuta a titolo di acconto dell'Irpef
«Una decurtazione dall'attuale 20% fino al 5%; in questi anni di crisi – ha ribadisce il presidente dell'Ordine di Trani, così come aveva fatto in commissione il presidente nazionale Miani - il meccanismo della ritenuta al 20%, in presenza di una significativa organizzazione professionale, crea significativi crediti di imposta che peraltro non hanno la possibilità di essere immediatamente utilizzati se non dopo il mese di ottobre dell'anno successivo. Del resto le imprese non hanno ritenute, gli agenti di commercio hanno una ritenuta del 5%; l'avvento della fatturazione elettronica è già un sistema di controllo dell'evasione» ha rimarcato.
Neutralità fiscale delle operazioni di riorganizzazione delle attività di lavoro autonomo
«Nell'incertezza della tassabilità molti studi professionali non si stanno evolvendo nelle società tra professionisti di maggiori dimensioni e in grado di soddisfare la domanda di maggiori competenze e specializzazioni. Nella attività commerciali il principio della neutralità fiscale è pienamente sancito» ha concluso Soldani.