Delibera di Giunta sulla fornitura di beni di prima necessità, Spina chiede chiarezza
L'ex sindaco sottolinea la mancanza, sul provvedimento, di alcuni dati riguardanti l'azienda fornitrice
mercoledì 20 maggio 2020
15.15
La delibera di Giunta n° 94 di lunedì 18 maggio con oggetto "Acquisizione di beni alimentari da devolvere a soggetti in stato di bisogno individuati dai servizi sociali" ha attirato l'attenzione - fra gli altri - dell'ex sindaco di Bisceglie Francesco Spina, determinato a comprendere le ragioni per cui si sarebbe deciso di acquistare una derrata alimentare da un'azienda che sembrerebbe occuparsi di tutt'altro, pur se la mancata specifica di alcuni dati ne rende l'identificazione praticamente impossibile.
L'amministrazione, attraverso una precedente deliberazione di Giunta (la n° 75 del 31 marzo scorso), aveva istituito il nuovo capitolo di spesa n° 6850 intitolato "Contributi e sovvenzioni a progetti di solidarietà alimentare" stanziando un importo complessivo di 10 mila euro.
«Spero che le autorità preposte intervengano al più presto per evitare lo scempio delle risorse pubbliche dei cittadini» ha affermato il consigliere comunale di minoranza, rimarcando che il provvedimento, pur votato anche dal sindaco Angelantonio Angarano, è firmato dal vicesindaco Angelo Consiglio.
Secondo quanto contenuto nella delibera, il Comune ha stabilito di procedere all'acquisto di generi di prima necessità per un importo di 2000 euro e accettare, contestualmente, la donazione di ulteriori beni alimentari da parte della stessa ditta per un valore di 1000 euro. Il Centro operativo comunale di Protezione Civile sarà incaricato della consegna ai domicili di coloro che saranno individuati dai servizi sociali tra soggetti già in carico al servizio e che non abbiano avuto accesso al beneficio dei buoni spesa o ad altre modalità di sostegno al reddito ed assistenza alimentare da parte di Enti pubblici e del terzo settore (come per esempio la Caritas) nei mesi di marzo e aprile 2020.
Diverse le critiche mosse da Spina: «Sono stati comprati, per 2000 euro, imprecisati generi alimentari in deroga al codice degli appalti e in nome dell'emergenza sanitaria, dalla Ecogest srl (si occupa forse di smaltimento rifiuti?) che non ci risulta inserita nell'elenco dei fornitori buoni mensa comunali» ha affermato l'esponente di opposizione. «Di questa ditta non è dato di conoscere indirizzo o codice fiscale» ha sottolineato, lasciando intendere la volontà di presentare un accesso agli atti.
Toccherà all'amministrazione fare chiarezza sulla vicenda, dalla quale emerge, ancora una volta, l'incompletezza dei dati fruibili dai cittadini attraverso l'albo pretorio.
L'amministrazione, attraverso una precedente deliberazione di Giunta (la n° 75 del 31 marzo scorso), aveva istituito il nuovo capitolo di spesa n° 6850 intitolato "Contributi e sovvenzioni a progetti di solidarietà alimentare" stanziando un importo complessivo di 10 mila euro.
«Spero che le autorità preposte intervengano al più presto per evitare lo scempio delle risorse pubbliche dei cittadini» ha affermato il consigliere comunale di minoranza, rimarcando che il provvedimento, pur votato anche dal sindaco Angelantonio Angarano, è firmato dal vicesindaco Angelo Consiglio.
Secondo quanto contenuto nella delibera, il Comune ha stabilito di procedere all'acquisto di generi di prima necessità per un importo di 2000 euro e accettare, contestualmente, la donazione di ulteriori beni alimentari da parte della stessa ditta per un valore di 1000 euro. Il Centro operativo comunale di Protezione Civile sarà incaricato della consegna ai domicili di coloro che saranno individuati dai servizi sociali tra soggetti già in carico al servizio e che non abbiano avuto accesso al beneficio dei buoni spesa o ad altre modalità di sostegno al reddito ed assistenza alimentare da parte di Enti pubblici e del terzo settore (come per esempio la Caritas) nei mesi di marzo e aprile 2020.
Diverse le critiche mosse da Spina: «Sono stati comprati, per 2000 euro, imprecisati generi alimentari in deroga al codice degli appalti e in nome dell'emergenza sanitaria, dalla Ecogest srl (si occupa forse di smaltimento rifiuti?) che non ci risulta inserita nell'elenco dei fornitori buoni mensa comunali» ha affermato l'esponente di opposizione. «Di questa ditta non è dato di conoscere indirizzo o codice fiscale» ha sottolineato, lasciando intendere la volontà di presentare un accesso agli atti.
Toccherà all'amministrazione fare chiarezza sulla vicenda, dalla quale emerge, ancora una volta, l'incompletezza dei dati fruibili dai cittadini attraverso l'albo pretorio.