Differenziata, Bisceglie tra i comuni tenuti sott'occhio da Legambiente

Non è ancora un comune riciclone, ma ha meritato una menzione speciale

giovedì 21 dicembre 2017 1.05
A cura di Serena Ferrara
Con il suo dignitoso 61,3% medio Bisceglie rientra con Volturino (Fg), Serracapriola (Fg), San Marco La Catola (Fg), Mola di Bari, Galatina, Putignano, Francavilla Fontana, Torchiarolo, Oria, Polignano a Mare, San Severo, Massafra, Triggiano, Casalnuovo Monterotaro, Monteiasi, Spinazzola, Capurso, San Giovanni Rotondo, Locorotondo, Candela, Noicattaro e Rocchetta Sant'Antonio tra le "promesse" di Legambiente in tema di rifiuti differenziati.

Al termine della decima edizione del progetto "Comuni Ricicloni", Legambiente ha snocciolato in una conferenza a Bari, il 20 dicembre, i dati sulla differenziata in Puglia, regione che fa piccoli ma significativi passi avanti in materia di avvio al riciclo.

Trentuno in totale i comuni pugliesi che potranno far sfoggio del titolo ambito di Comune Ricilcone, che l'associazione ambientalista attribuisce a chi ha mantenuto nell'anno una media di differenziata pari o superiore al 65%. Unici capoluoghi di provincia virtuosi restano Barletta e Andria, con il 69,9% e il 65,5% di raccolta differenziata. Lontanissimo il capoluogo di regione: con il suo 37% di rifiuti avviati a nuova vita fa meglio solo di Taranto, che non raggiunge il 17% differenziata.

Sebbene regioni 'nere' come la Campania facciano dieci volte meglio della Puglia i risultati sono comunque evidenti se si li si confronta con quelli registrati durante la prima edizione dell'iniziativa: allora la media percentuale regionale era del 12,3%. Ora la Puglia, che resta a macchia di leopardo e ha difficoltà ad omogeneizzare i risultati, viaggia sul 41,5% e ha comuni, come Rutigliano, che differenziano quasi l'80% dei rifiuti prodotti da imprese e cittadini.

Gli onesti risultati di Bisceglie, conseguiti con una differenziata spinta che ha tanti pro e tanti contro andranno perfezionati con azioni su più fronti, posto che il problema non è più un fatto di percentuali. Se Legambiente valutasse anche altro (roghi di rifiuti, situazione delle campagne, pulizia delle strade, discariche abusive e evasori della TARI) scopriremmo che tanti comuni virtuosi non sono poi tali.