Dimensionamento scolastico, Cgil Puglia chiede un incontro urgente
«L’autonomia degli enti locali ci pare fortemente limitata»
venerdì 18 agosto 2023
9.36
Cgil Puglia e FLC Cgil Puglia attraverso una lettera indirizzata a Fiorenza Pascazio, presidente dell'Associazione dei Comuni pugliesi, hanno richiesto un incontro urgente all'Associazione Nazionale Comuni Italiani (Anci) per confrontarsi sulle linee guida regionali, condividere iniziative a tutela delle scuole e degli enti locali, e garantire la partecipazione delle organizzazioni sindacali territoriali confederali e di categoria in ogni fase della definizione delle proposte degli enti locali. La lettera è stata firmata da Gigia Bucci, segretaria generale della confederazione, e Ezio Falco, rappresentante regionale della stessa categoria.
Come noto, la legge n. 297 del 2022 ha introdotto modifiche normative in attuazione del PNRR, stabilendo le linee guida per il dimensionamento scolastico per l'anno 2024/25. Tuttavia, tale normativa è stata contestata dalla Regione Puglia presso la Consulta, con l'udienza fissata per il 21 novembre 2023. La legge richiede alle Regioni di adottare un Piano di razionalizzazione della rete scolastica per raggiungere un numero medio specifico di alunni, in base al quale il Ministero dell'Istruzione assegnerà il Dirigente Scolastico e il DSGA a ciascun istituto nei prossimi anni scolastici. Tale numero medio è di 961 alunni per istituzione scolastica. Tuttavia, secondo Cgil e FLC Puglia, questo decreto sarà oggetto di contestazione amministrativa da parte dell'organizzazione sindacale.
La Giunta Regionale ha adottato la deliberazione n. 1136 al termine della fase istruttoria condotta dall'Assessorato all'Istruzione. Tale deliberazione non solo stabilisce i criteri per le proposte degli enti locali riguardo al dimensionamento scolastico, ma definisce anche un'ipotesi dettagliata di dimensionamento allegata alle linee guida. Questa ipotesi identifica in anticipo le istituzioni scolastiche soggette al dimensionamento e specifica anche il tipo di dimensionamento da attuare (accorpamento/scorporo/fusione).
Cgil e FLC Puglia hanno denunciato alcuni aspetti critici di questa deliberazione: «L'obiettivo della riduzione delle istituzioni scolastiche dalle attuali 627 alle 569, (-58 istituzioni scolastiche) viene fatto gravare da Regione unicamente sulle scuole del primo ciclo d'istruzione. A esito del dimensionamento 10 scuole del primo ciclo avranno oltre 1500 alunni, 4 di queste avranno oltre 1700 alunni. Continueranno ad avere autonomia e dirigenza scolastica e DSGA istituzioni scolastiche del secondo ciclo anche con meno di 600 alunni. Non ci pare un buon esito delle linee di indirizzo, che comunque cercheremo di modificare in sede di confronto istituzionale, per quanto di nostra competenza. Trattandosi di scuole del primo ciclo potrebbe esserci ricadute non adeguatamente considerate sui servizi erogati degli enti locali» hanno sottolineato.
«L'autonomia degli enti locali ci pare fortemente limitata, tanto che le proposte delle amministrazioni comunali che dovessero chiedere il mantenimento dell'attuale assetto (che per varie ragioni specifiche potrebbe ritenersi necessario) vengono ritenuto a prescindere 'inconferenti', preannunciandone la mancata considerazione da parte della Regione Puglia. All'ente locale viene sottratta la possibilità non solo di decidere per il mantenimento dell'attuale assetto, ma anche la stessa competenza funzionale in materia di gestione della rete scolastica sul proprio territorio, come da D.Lgs. 112/98, se è vero che gli enti locali, secondo Regione, possono presentare una proposta alternativa di riorganizzazione delle istituzioni scolastiche elencate» si legge ancora nella nota.
Come noto, la legge n. 297 del 2022 ha introdotto modifiche normative in attuazione del PNRR, stabilendo le linee guida per il dimensionamento scolastico per l'anno 2024/25. Tuttavia, tale normativa è stata contestata dalla Regione Puglia presso la Consulta, con l'udienza fissata per il 21 novembre 2023. La legge richiede alle Regioni di adottare un Piano di razionalizzazione della rete scolastica per raggiungere un numero medio specifico di alunni, in base al quale il Ministero dell'Istruzione assegnerà il Dirigente Scolastico e il DSGA a ciascun istituto nei prossimi anni scolastici. Tale numero medio è di 961 alunni per istituzione scolastica. Tuttavia, secondo Cgil e FLC Puglia, questo decreto sarà oggetto di contestazione amministrativa da parte dell'organizzazione sindacale.
La Giunta Regionale ha adottato la deliberazione n. 1136 al termine della fase istruttoria condotta dall'Assessorato all'Istruzione. Tale deliberazione non solo stabilisce i criteri per le proposte degli enti locali riguardo al dimensionamento scolastico, ma definisce anche un'ipotesi dettagliata di dimensionamento allegata alle linee guida. Questa ipotesi identifica in anticipo le istituzioni scolastiche soggette al dimensionamento e specifica anche il tipo di dimensionamento da attuare (accorpamento/scorporo/fusione).
Cgil e FLC Puglia hanno denunciato alcuni aspetti critici di questa deliberazione: «L'obiettivo della riduzione delle istituzioni scolastiche dalle attuali 627 alle 569, (-58 istituzioni scolastiche) viene fatto gravare da Regione unicamente sulle scuole del primo ciclo d'istruzione. A esito del dimensionamento 10 scuole del primo ciclo avranno oltre 1500 alunni, 4 di queste avranno oltre 1700 alunni. Continueranno ad avere autonomia e dirigenza scolastica e DSGA istituzioni scolastiche del secondo ciclo anche con meno di 600 alunni. Non ci pare un buon esito delle linee di indirizzo, che comunque cercheremo di modificare in sede di confronto istituzionale, per quanto di nostra competenza. Trattandosi di scuole del primo ciclo potrebbe esserci ricadute non adeguatamente considerate sui servizi erogati degli enti locali» hanno sottolineato.
«L'autonomia degli enti locali ci pare fortemente limitata, tanto che le proposte delle amministrazioni comunali che dovessero chiedere il mantenimento dell'attuale assetto (che per varie ragioni specifiche potrebbe ritenersi necessario) vengono ritenuto a prescindere 'inconferenti', preannunciandone la mancata considerazione da parte della Regione Puglia. All'ente locale viene sottratta la possibilità non solo di decidere per il mantenimento dell'attuale assetto, ma anche la stessa competenza funzionale in materia di gestione della rete scolastica sul proprio territorio, come da D.Lgs. 112/98, se è vero che gli enti locali, secondo Regione, possono presentare una proposta alternativa di riorganizzazione delle istituzioni scolastiche elencate» si legge ancora nella nota.