Discoteche pronte a riaprire in Puglia: le nuove regole

Salvo ulteriori divieti, si potrà tornare a ballare dall'11 febbraio

mercoledì 9 febbraio 2022
Dopo uno stop di oltre due mesi, in Puglia si potrà tornare a ballare. Salvo ripensamenti da parte del Governo e ulteriori proroghe, la data di riapertura dei locali sarà l'11 febbraio. Molte attività hanno intanto cominciato l'organizzazione per la serata di San Valentino, anche se le paure del settore e le incertezze sono ancora tante.

«Dopo due anni di enormi difficoltà, a cui si è aggiunta la doccia fredda che ci ha imposto una nuova chiusura a ridosso delle festività di fine anno, abbiamo bisogno di riappropriarci del nostro diritto al lavoro. Ne abbiamo bisogno per scongiurare lo spettro del fallimento che aleggia sulle nostre imprese in grande difficoltà. Tra l'altro non posso evitare di far notare che, come già successo in passato, anche quest'ultima chiusura delle discoteche non ha scongiurato il rischio assembramenti, tant'è che si è ballato ovunque e senza il controllo che avrebbero garantito i nostri imprenditori» aveva dichiarato in una nota il presidente di Silb-Fipe Maurizio Pasca.

Non sono state ancora definite con certezza quali saranno le regole che verranno imposte alle discoteche. Quasi sicuramente sarà obbligatorio il super green pass per accedere e l'utilizzo della mascherina nel caso di locali al chiuso, eccezion fatta sulla pista da ballo e quando si consumano alimenti e bevande. Dalle indiscrezioni, confermate da Gianni Indino, presidente Silb Fipe Emilia Romagna, la capienza massima sarà ridotta (capienza solo al 50% delle persone, che potrà aumentare al 75% nel caso di strutture all'aperto).

«Importante riaprire, anche se molte delle nostre attività al 50% non sono remunerative dal punto di vista economico. Apriamo comunque perché è il momento di riprenderci la nostra vita, dobbiamo in qualche modo iniziare a oliare i nostri ingranaggi, dare lavoro alle persone rimaste a casa troppo tempo e trascurate dagli interventi dello Stato, perché i ristori o non sono mai arrivati o se sono arrivati sono stati limitati» ha affermato Indino in diretta su Radio 1, in rappresentanza di tutto il settore.