Dolcetto o scherzetto? No grazie, preferiamo la Colva
A caccia di tradizioni perdute
giovedì 31 ottobre 2019
11.21
A raccontarci la storia delle nostre tradizioni sono i nonni, custodi di una memoria troppo spesso dimenticata e che fatica ad emergere, presa dalla pseudo necessità di correre - non si sa dove - e dal tempo, questo sciacallo, sempre troppo breve e che non basta mai.
Un tempo erano proprio le tradizioni, tramandate dai nostri cari con la loro straordinaria ricchezza fatta di cultura popolare e ricordi a tener banco tra i discorsi dei bambini, in particolare per la festa di Ognissanti, che strizzava l'occhio alle festività natalizie e arricchiva la nostra curiosità.
L'ultimo giorno di ottobre e in particolare la notte che segna il passaggio a Ognissanti, un tempo era un giorno qualunque: oggi è Halloween! Ricorrenza oramai radicata nel nostro tessuto sociale, sopratutto tra i giovani, e oggi - giovedì 31 ottobre - ce lo ricorda anche Google con un simpatico doodle.
Storie d'altri tempi? No. Espressioni, piuttosto, della nostra cultura e delle sue tradizioni.
occorre Amore e tempo dedicato;
con mandorle, noci e fine cioccolato
è per ogni bocca delizia del palato.
Con le migliori spezie, fatte per condire
dentro del vin cotto, è pronta per offrire
e il grano dei Defunti, gustato con sorriso,
manda Sante Anime, tutte in Paradiso.
È una tradizione che in pochi sanno far,
non è dolce che si può trovare al bar,
ma a condirlo ognuno l'ha imparato...
dalla madre o nonna...Amore dedicato
Un tempo erano proprio le tradizioni, tramandate dai nostri cari con la loro straordinaria ricchezza fatta di cultura popolare e ricordi a tener banco tra i discorsi dei bambini, in particolare per la festa di Ognissanti, che strizzava l'occhio alle festività natalizie e arricchiva la nostra curiosità.
L'ultimo giorno di ottobre e in particolare la notte che segna il passaggio a Ognissanti, un tempo era un giorno qualunque: oggi è Halloween! Ricorrenza oramai radicata nel nostro tessuto sociale, sopratutto tra i giovani, e oggi - giovedì 31 ottobre - ce lo ricorda anche Google con un simpatico doodle.
Dolcetto o scherzetto?
Il ritornello di questa sera tra i bambini sarà "Dolcetto o scherzetto?", richiesta che nulla a che vedere con la leggenda di contadini e mendicanti che bussavano a tutte le porte per ricevere in dono aiuti per trascorrere l'inverno e che in cambio offrivano delle preghiere per le anime dei loro morti. Chi non offriva nulla avrebbe ricevuto - in cambio - l'augurio di cattiva sorte.Sua maestà la colva
Per molte famiglie biscegliesi il "dolcetto" non ha nulla a che vedere con le caramelle da offrire ai bambini che si presentano alle porte la notte di Halloween ma equivale a sua maestà la Colva, il dolce tipico legato alla cultura popolare di Ognissanti e soprattutto alle radici biscegliesi e di diverse zone della Puglia.Gli ingredienti
Ciascun elemento coinvolto nella preparazione di questo dolce fa parte del corredo simbolico che lega la morte alla vita, in una macedonia dai sapori autunnali come il grano cotto, che rappresenta l'anima dei defunti ma anche la loro rinascita; il melograno simboleggia la fertilità mentre il vincotto evoca il sangue di Cristo morto e risorto per la salvezza del suo popolo.Il significato simbolico
Ogni chicco mangiato rappresenta l'anima di un defunto salvato - questa l'antica credenza - e a corredo del dolce, per i bambini, nella notte tra 1 e 2 novembre arriva la calza dei defunti. Per la tradizione l'unico modo che hanno gli spiriti di testimoniare ai propri cari il loro passaggio è lasciare dei piccoli doni in questa circostanza.Le antiche tradizioni
Resiste ancora, in alcune case, l'usanza di lasciare le tavole imbandite prima di andarsi a coricare, acqua e vino che per la tradizione sono necessari ai defunti che possono dissetarsi nel loro lungo viaggio; sui balconi, poi, in molti lasciano un lumino votivo per ricordare la vittoria del bene contro il male, della vita contro la morte; ulteriormente diffusa è la consuetudine di commemorare i propri cari che non ci sono più con lumini posizionati al cospetto dei loro ritratti.Storie d'altri tempi? No. Espressioni, piuttosto, della nostra cultura e delle sue tradizioni.
LA COLVA... AMORE DEDICATO (di Nicola Ambrosino)
Per far la "Colva", dolce prelibato,occorre Amore e tempo dedicato;
con mandorle, noci e fine cioccolato
è per ogni bocca delizia del palato.
Con le migliori spezie, fatte per condire
dentro del vin cotto, è pronta per offrire
e il grano dei Defunti, gustato con sorriso,
manda Sante Anime, tutte in Paradiso.
È una tradizione che in pochi sanno far,
non è dolce che si può trovare al bar,
ma a condirlo ognuno l'ha imparato...
dalla madre o nonna...Amore dedicato