Don Mario Pellegrino: «Natale, un tempo mistico, oggi solo consu-mistico»
Tradizionale riflessione natalizia del sacerdote biscegliese missionario in Brasile
lunedì 25 dicembre 2017
Il tradizionale messaggio natalizio di don Mario Pellegrino giunge dal Brasile puntuale, per farci riflettere sul senso del Natale: un tempo mistico, oggi consu-mistico, va riscoperto, in tutto il calore della semplicità.
«Cari fratelli e sorelle,
«Cari fratelli e sorelle,
camminando per strada nei giorni del "black friday" (qui in Brasile, diversi negozi estendono queste "offerte promozionali" per un intero fine settimana), osservavo la frenesia che caratterizza il nostro muoverci: un cavalcarsi di persone, assetate di acquisti, come se le loro case fossero vuote (o forse lo sono veramente, ma vuote di affetti e di amore, di carezze ed abbracci, di attenzioni reciproche...), a tal punto che onestamente mi sembrava che stiamo perdendo coscienza di ciò che facciamo e, di conseguenza, perdendo il significato profondo del nostro essere.
Ricordo che una persona aveva affermato che "ogni regalo è un augurio di felicità". Penso che molti di noi, nella corsa al regalo natalizio, rischiano di perdere di vista questo augurio. Purtroppo viviamo immersi in un tempo di super velocità, e tutto è in rapida successione: i regali, l'albero di Natale, gli addobbi... sono tutte cose che vanno fatte, diventano "cose da fare per forza". Altro che gioia e augurio di felicità! Si potrebbe dire che per molti questi giorni sono più stressati che gioiosi.
Il Natale, così come lo viviamo oggi, produce un alterazione degli abituali ritmi di vita, delle nostre routine e di conseguenza potrebbe capitarci di percepire in noi un senso di inadeguatezza, o senso di colpa, per non essere come "gli altri" ci vogliono. E sempre per adeguarci a questi schemi, ecco che lo scambio dei regali diventa una corsa forsennata, dove in una sorta di attacco compulsivo de acquisto-mania si perde di vista l'altro e ciò che veramente desidera. Purtroppo così, il senso originario di scambiarsi un dono, di condividere un momento speciale, perde il suo significato per lasciare posto a qualcosa di effimero.
Natale: un momento che in origine era mistico oggi diventa semplicemente consu-mistico.
Sotto la spinta di un consumismo edonista, purtroppo, il Natale rischia di perdere il suo significato spirituale per ridursi a mera occasione commerciale di acquisti!
Siamo chiamati allora a riscoprire il calore della semplicità, dell'amicizia e della solidarietà, valori tipici del Natale.
Spogliato dalle incrostazioni consumistiche e materialistiche, il Natale può diventare così un'occasione per accogliere, come regalo personale, il messaggio di speranza che promana dal mistero della nascita di Cristo. Il Natale, allora, è un'opportunità privilegiata per meditare sul senso e sul valore della nostra esistenza: il Natale è la festa che canta il dono della vita.
La nascita di un bambino dovrebbe essere sempre un evento che reca gioia; l'abbraccio di un neonato suscita normalmente sentimenti di premura, di commozione e di tenerezza.
Il Natale è l'incontro con un neonato che vagisce in una misera grotta. Contemplandolo nel presepe siamo invitati a pensare ai tanti bambini che ancora oggi vengono alla luce in una grande povertà; ai neonati non accolti e rifiutati, a quelli che non riescono a sopravvivere per carenza di cure e di attenzioni; alle famiglie che vorrebbero la gioia di un figlio e non vedono colmata questa loro attesa».