Doppi turni al liceo, nulla di fatto nell'incontro all'Epass

Spunta l'ipotesi di utilizzare alcuni ambienti di Salnitro per reperire le 16 aule che sarebbero necessarie

lunedì 14 settembre 2020 10.00
A cura di Vito Troilo
Le distanze fra le parti sembrano ancora marcate. L'assemblea pubblica tenutasi sabato 12 settembre nella sala dell'Epass ha cristallizzato le posizioni contrastanti fra il dirigente scolastico del liceo scientifico-linguistico-coreutico "Leonardo da Vinci" di Bisceglie, il professor Cristoforo Modugno, e una parte consistente degli stessi insegnanti dell'istituto, dei genitori e degli studenti.

L'oggetto del contendere, secondo quanto emerso durante la lunga discussione (caratterizzata da diversi interventi stucchevoli e autoreferenziali), sarebbe l'improvvisa necessità logistica manifestata dal dirigente scolastico, concretizzata nell'esigenza di ben 16 aule in più. È del tutto evidente, tenendo conto di quanto venuto alla luce nella riunione, che l'istituto abbia acquisito un gran numero di nuove iscrizioni, al punto che il Sindaco Angelantonio Angarano, in un intervento successivo al momento in cui Modugno ha lasciato l'Epass per impegni improcrastinabili, ha messo in rilievo questo aspetto.

Sul tavolo, perciò, resta l'opzione del doppio turno, che ha scatenato le proteste degli insegnanti, contrari per chiare ragioni alle lezioni pomeridiane. Non ne vogliono sapere neppure i genitori, alcuni dei quali hanno anche sottolineato l'incognita dei collegamenti coi mezzi pubblici, in quelle fasce orarie, da e per la sede di via cala dell'arciprete. Ci sarebbero anche gli studenti, che purtroppo in oltre due ore di confronto non sono stati tenuti quasi per niente in considerazione, come se i protagonisti della questione fossero altri...

Il dirigente ha resistito alle critiche mostrando piglio decisionista: «Mia è la sintesi decisionale e operativa che deve portare a quei risultati di cui rispondo personalmente. Non sarei neppure tenuto a essere qui» ha affermato, elencando le responsabilità derivanti dal ruolo ricoperto.
L'assessore all'istruzione Loredana Acquaviva ha cercato di mediare e comprendere quali fossero i margini per un ripensamento.

Una soluzione di ripiego, scartata l'ipotesi di spostare alcune classi nell'edificio ormai abbandonato (e con grossi problemi di staticità) di via Villa Frisari dell'istituto "Sergio Cosmai", è stata annunciata dal Sindaco: ricavare i 16 ambienti necessari nel plesso del quartiere Salnitro, peraltro gestito dal Comune. «Possiamo mettere a disposizione quegli spazi ma la riterrei una sconfitta» ha ammesso Angarano, riferendosi - pur senza fare riferimenti polemici - a una manifesta incapacità della Provincia (rappresentata dal vicepresidente Pierpaolo Pedone, che è anche consigliere comunale di maggioranza) di porre rimedio alla questione. È pur vero che lo stesso Pedone, prendendo la parola, ha fatto capire senza mezzi termini che la situazione di criticità sarebbe venuta fuori solo negli ultimi giorni...

Sullo sfondo di un caso di imbarazzante mancanza di comunicazione tra istituzioni a vario livello e di una vicenda che avrebbe meritato un approfondimento preventivo in ben altre sedi, resta il disagio di centinaia di giovani e in particolare di coloro che rivendicano il diritto ad avere una vita a colori oltre la scuola. Una vita fatta di sport, musica, arte, cultura, svago, interessi personali. Un diritto a disporre del proprio tempo libero che verrebbe compresso (e compromesso) dai doppi turni.

In quell'assemblea, purtroppo, ha prevalso l'atavico vizio dei "grandi" di "scannarsi" fra loro e il tutto si è risolto - com'era prevedibile - in un regolamento di conti tra il dirigente scolastico, gli insegnanti che gli sono ostili e alcuni genitori. Mentre gli adulti danno l'impresione di pensare solo a fare gli splendidi, i ragazzi assistono inermi al naufragio del senso delle istituzioni. Qualcuno si ricordi che esistono anche gli studenti.