Doppia preferenza di genere, la Puglia approva la legge regionale

28 voti favorevoli e 9 contrari, ma salta la sanzione per le liste non paritarie

mercoledì 16 aprile 2025
Con 28 voti favorevoli e 9 contrari, il Consiglio regionale della Puglia ha approvato l'attesa modifica alla legge elettorale introducendo la doppia preferenza di genere. D'ora in poi, gli elettori potranno esprimere due preferenze, a condizione che siano per candidati di genere diverso. Tuttavia, il provvedimento varato non prevede l'inammissibilità delle liste che non rispettino l'equilibrio di genere (60/40 tra uomini e donne), come invece previsto nella proposta iniziale.

La versione definitiva del testo rimanda infatti alla legge regionale del 2005, che punisce lo squilibrio di genere solo con una decurtazione proporzionale dei rimborsi elettorali ai gruppi consiliari, in base al numero di candidati in eccesso del sesso prevalente. Una scelta che ha suscitato un duro confronto in Aula, soprattutto tra il Movimento 5 Stelle, che chiedeva sanzioni più incisive, e la maggioranza di centrosinistra e centrodestra, che hanno concordato sull'alleggerimento della norma.

Contrari alla rimozione della sanzione anche il presidente della Regione Michele Emiliano, l'assessore al Lavoro Sebastiano Leo, quello al Bilancio Fabiano Amati e il consigliere Michele Mazzarano, che si sono espressi in linea con le critiche del Movimento 5 Stelle.

Soddisfatto ma con riserve il senatore del Partito Democratico Francesco Boccia, che ha commentato: «La parità di genere nella composizione delle liste elettorali per il Consiglio regionale e il voto con la doppia preferenza di genere fanno finalmente parte della legge elettorale della Regione Puglia. E questo avviene soprattutto grazie all'impegno del Pd». Boccia ha ricordato che proprio lui, da ministro per gli Affari regionali nel governo Conte II, impose cinque anni fa l'obbligo con i poteri sostitutivi: «Allora fu una sconfitta per chi, in quel Consiglio, aveva sabotato la riforma. Oggi è un passo avanti importante, anche se avremmo preferito l'inammissibilità delle liste non paritarie. Senza una maggioranza certa, però, avremmo rischiato che la legge non passasse».

Con l'approvazione della nuova legge, la Puglia si allinea alle altre regioni italiane che già prevedono la doppia preferenza di genere, ma resta il nodo di una reale applicazione dell'equilibrio di genere nella composizione delle liste.