Droga e armi fra l'Italia e il Marocco: blitz in Salento, otto arrestati fra cui un biscegliese
Operazione della squadra mobile di Lecce
martedì 12 dicembre 2017
18.25
C'è anche un 43enne biscegliese fra le otto persone arrestate dalla Polizia di Stato a Lecce nel corso dell'operazione "Tajine" (dal nome di un piatto tipico del Marocco) eseguita all'alba di martedì 12 dicembre.
I militari della Squadra mobile, a conclusione di due anni di indagini, hanno sgominato un gruppo criminale italo-marocchino eseguendo le misure di custodia cautelare in carcere emesse dal gip del Tribunale di Lecce, Antonia Martalò, su richiesta del pubblico ministero Carmen Ruggero, con accuse a vario titolo di associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti in concorso e detenzione illegale di armi. Gli arrestati sono stati condotti presso le case circondariali di Bari (nel caso del biscegliese), Brindisi e Lecce. È irreperibile, per il momento, un nono destinatario dell'ordinanza mentre altre venticinque persone risulterebbero indagate.
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, i componenti del sodalizio si sarebbero resi responsabili di numerose importazioni e trasporti di sostanza stupefacente (cocaina e hashish), fra Nardò, Copertino, Leverano e Taurisano, oltre che di detenzione illegale di armi. La Polizia ha sequestrato 2 kg di cocaina, 20 di hashish, 2 di marijuana, armi e munizioni fra cui una carabina, un revolver, una pistola semiautomatica, un silenziatore, un fucile calibro 12 a canne mozze, 200 proiettili di vario calibro, due detonatori.
Un intermediario avrebbe consentito il passaggio, tramite la Spagna, di ingenti quantitativi di hashish dal Marocco alla Puglia mentre la cocaina sarebbe giunta in Salento attraverso alcuni contatti calabresi.
Hanno partecipato all'esecuzione delle ordinanze cautelari diverse pattuglie delle Squadre Mobili di Bari, Brindisi e Novara oltre che unità cinofile della Polizia di Stato.
I militari della Squadra mobile, a conclusione di due anni di indagini, hanno sgominato un gruppo criminale italo-marocchino eseguendo le misure di custodia cautelare in carcere emesse dal gip del Tribunale di Lecce, Antonia Martalò, su richiesta del pubblico ministero Carmen Ruggero, con accuse a vario titolo di associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti in concorso e detenzione illegale di armi. Gli arrestati sono stati condotti presso le case circondariali di Bari (nel caso del biscegliese), Brindisi e Lecce. È irreperibile, per il momento, un nono destinatario dell'ordinanza mentre altre venticinque persone risulterebbero indagate.
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, i componenti del sodalizio si sarebbero resi responsabili di numerose importazioni e trasporti di sostanza stupefacente (cocaina e hashish), fra Nardò, Copertino, Leverano e Taurisano, oltre che di detenzione illegale di armi. La Polizia ha sequestrato 2 kg di cocaina, 20 di hashish, 2 di marijuana, armi e munizioni fra cui una carabina, un revolver, una pistola semiautomatica, un silenziatore, un fucile calibro 12 a canne mozze, 200 proiettili di vario calibro, due detonatori.
Un intermediario avrebbe consentito il passaggio, tramite la Spagna, di ingenti quantitativi di hashish dal Marocco alla Puglia mentre la cocaina sarebbe giunta in Salento attraverso alcuni contatti calabresi.
Hanno partecipato all'esecuzione delle ordinanze cautelari diverse pattuglie delle Squadre Mobili di Bari, Brindisi e Novara oltre che unità cinofile della Polizia di Stato.