Due biscegliesi a "Mi manda Rai 3" per difendere il diritto alla parità di trattamento di chi si cura all'estero
Filomena Battista e il suo avvocato Carmela Anna Lisa Albrizio parlano di come hanno ottenuto il rimborso delle cure effettuate in Spagna dalla Asl BT
martedì 16 maggio 2017
11.08
Gli studi di "Mi manda Rai 3 - in difesa degli indifesi", la storica trasmissione condotta da Salvo Sottile che si occupa di soprusi a danno dei cittadini, ha ospitato, nella puntata del 9 maggio (la si può rivedere qui), due biscegliesi simbolo della lotta al diritto all'«assistenza indiretta», ovvero al rimborso da parte delle Asl delle cure mediche all'estero.
La signora Filomena Battista, affetta come i suoi tre figli da sindrome di Arnold Chiari e il suo legale Carmela Anna Lisa Albrizio hanno ripercorso la vicenda che ha portato, a seguito di lunghe e articolate battaglie legali, ad ottenere il risarcimento per i delicati interventi chirurgici cui si è sottoposta all'estero (in Spagna).
Il caso, alla luce di altre vicende, è stato preso ad esempio di una pessima abitudine italiana: la disparità di trattamento tra pazienti affetti da una stessa patologia che necessitano di curarsi all'estero e chiedono assistenza indiretta alla Asl.
Alla signora Battista la Asl Bt sulle prime non aveva concesso il risarcimento per le stesse cure effettuate a Royo che precedentemente erano state rimborsate dalla regione Puglia ad una paziente della provincia di Lecce.
«Questo dimostra – spiega l'avvocato Albrizio, che più volte ha avuto a che fare con simili casi - che le cose cambiano non solo da regione a regione ma persino nell'ambito della stessa regione. Tra Asl ed Asl esistono spesso differenti interpretazioni del diritto alla salute, pareri medici contraddittori sulle tecniche di intervento chirurgico scelte dal paziente, discrezionalità della pubbliche amministrazioni. I fattori economici prevalgono purtroppo sul diritto alla salute costituzionalmente garantito, che dovrebbe essere inviolabile e permettere ad ogni persona di essere curata nel modo migliore e più adeguato al proprio caso clinico. Il diritto è per altro sancito dalla direttiva europea del 2011 sulle cure transfrontaliere».
Per affermare il diritto al pari trattamento e alla tutela del malato, l'avvocato Albrizio e la signora Battista promettono di continuare a battersi, dando voce a tutti coloro che, nonostante la sofferenza della malattia, vedono calpestati i loro diritti e la loro dignità.
La signora Filomena Battista, affetta come i suoi tre figli da sindrome di Arnold Chiari e il suo legale Carmela Anna Lisa Albrizio hanno ripercorso la vicenda che ha portato, a seguito di lunghe e articolate battaglie legali, ad ottenere il risarcimento per i delicati interventi chirurgici cui si è sottoposta all'estero (in Spagna).
Il caso, alla luce di altre vicende, è stato preso ad esempio di una pessima abitudine italiana: la disparità di trattamento tra pazienti affetti da una stessa patologia che necessitano di curarsi all'estero e chiedono assistenza indiretta alla Asl.
Alla signora Battista la Asl Bt sulle prime non aveva concesso il risarcimento per le stesse cure effettuate a Royo che precedentemente erano state rimborsate dalla regione Puglia ad una paziente della provincia di Lecce.
«Questo dimostra – spiega l'avvocato Albrizio, che più volte ha avuto a che fare con simili casi - che le cose cambiano non solo da regione a regione ma persino nell'ambito della stessa regione. Tra Asl ed Asl esistono spesso differenti interpretazioni del diritto alla salute, pareri medici contraddittori sulle tecniche di intervento chirurgico scelte dal paziente, discrezionalità della pubbliche amministrazioni. I fattori economici prevalgono purtroppo sul diritto alla salute costituzionalmente garantito, che dovrebbe essere inviolabile e permettere ad ogni persona di essere curata nel modo migliore e più adeguato al proprio caso clinico. Il diritto è per altro sancito dalla direttiva europea del 2011 sulle cure transfrontaliere».
Per affermare il diritto al pari trattamento e alla tutela del malato, l'avvocato Albrizio e la signora Battista promettono di continuare a battersi, dando voce a tutti coloro che, nonostante la sofferenza della malattia, vedono calpestati i loro diritti e la loro dignità.