Due biscegliesi fra i 43 coinvolti nell'operazione antidroga della Dia
I loro nomi compaiono fra i destinatari di un'ordinanza di custodia cautelare
mercoledì 14 marzo 2018
16.50
Ci sono anche due biscegliesi, rispettivamente di 55 e 34 anni, fra le 43 persone coinvolte nell'operazione effettuata dalla Direzione Investigativa Antimafia di Bari a partire dalle prime luci dell'alba di mercoledì 14 marzo.
I loro nomi figurano nell'elenco dei soggetti per i quali è stata disposta un'ordinanza di custodia cautelare. L'indagine, denominata "Shefi", riguarda un traffico di sostanze stupefacenti tra l'Italia e l'Albania. Dei 43 sottoposti alle misure cautelari 20 sono italiani, 21 albanesi e due rumeni. Un vera e propria 'holding' della droga come l'ha definita lo stesso Procuratore della repubblica di Bari Giuseppe Volpe, che aveva la base in Albania e gli acquirenti in Puglia che poi smistavano gli stupefacenti nel resto d'Italia, in Europa e anche nel Nord Europa.
Oltre 2300 chilogrammi di droga tra marijuana, cocaina ed eroina sono stati sequestrati per proventi stimati in oltre 15 milioni di euro considerando le circa 7 milioni di dosi singole ricavabili dallo spaccio.
Il traffico avveniva via mare utilizzando natanti appositamente equipaggiati sull'asse "Albania-Puglia", lo sbarco era effettuato in sinergia con le organizzazioni criminali pugliesi, i depositi erano a Bari e Provincia, uno in particolare nel quartiere Carrassi con a capo un cittadino albanese considerato al vertice di una delle due organizzazioni criminali, il trasporto sull'asse "Puglia-territorio nazionale" veniva effettuato "via terra" da corrieri italiani con "veicoli staffetta", i destinatari erano in Puglia, in Sicilia, Campania, Calabria e Abruzzo.
Le complesse indagini, effettuate con intercettazioni telefoniche, ambientali, video-riprese e servizi di osservazione pedinamento e controllo, hanno permesso, tra l'altro, di arrestare in mare a Polignano con il supporto del Reparto Aeronavale della Guardia di Finanza di Bari - due scafisti provenienti dall'Albania con oltre una tonnellata di stupefacente, fermare a Bari Carrassi un corriere italiano con un furgone carico di oltre mille chili di marijuana sbarcata poco prima a Torre a Mare dall'Albania, intercettare in autostrada a Grottaminarda ed a Vasto due corrieri italiani mentre trasportavano 13 chili di stupefacente destinato a Salerno e a Tortoreto (Teramo), arrestare due corrieri albanesi con 8 chili di stupefacente a Scicli (Ragusa) dopo essere scesi da un autobus proveniente da Bari, individuare un altro deposito a Mola di Bari all'interno del quale sono stati sequestrati oltre cinquanta chili di droga e un panetto di cocaina purissima.
Per il Giudice per le Indagini Preliminari Roberto Oliveri del Castillo "la disponibilità e l'importazione di ingenti quantitativi di sostanza stupefacente, ha denotato l'inserimento dei personaggi coinvolti nei reati in contesti associativi di primissimo spessore. Per poter disporre di diversi chili di sostanza stupefacente si devono avere canali di approvvigionamento ben collaudati ed efficienti che solo i narcotrafficanti di rilievo posseggono. Così come per ottenere importare grossi quantitativi addirittura superiori ai mille chilogrammi di marijuana "all'ingrosso" bisogna avere credenziali nel mondo della criminalità e avere la disponibilità di contante derivante da attività di spaccio. In altri termini, si tratta di professionisti del traffico di stupefacente."
L'operazione è stata resa possibile dall'impiego di circa duecento uomini della Dia, con l'ausilio in fase esecutiva dell'Arma dei Carabinieri, della Polizia di Stato, della Guardia di Finanza, dell'Interpol e della Polizia albanese.
I loro nomi figurano nell'elenco dei soggetti per i quali è stata disposta un'ordinanza di custodia cautelare. L'indagine, denominata "Shefi", riguarda un traffico di sostanze stupefacenti tra l'Italia e l'Albania. Dei 43 sottoposti alle misure cautelari 20 sono italiani, 21 albanesi e due rumeni. Un vera e propria 'holding' della droga come l'ha definita lo stesso Procuratore della repubblica di Bari Giuseppe Volpe, che aveva la base in Albania e gli acquirenti in Puglia che poi smistavano gli stupefacenti nel resto d'Italia, in Europa e anche nel Nord Europa.
Oltre 2300 chilogrammi di droga tra marijuana, cocaina ed eroina sono stati sequestrati per proventi stimati in oltre 15 milioni di euro considerando le circa 7 milioni di dosi singole ricavabili dallo spaccio.
Il traffico avveniva via mare utilizzando natanti appositamente equipaggiati sull'asse "Albania-Puglia", lo sbarco era effettuato in sinergia con le organizzazioni criminali pugliesi, i depositi erano a Bari e Provincia, uno in particolare nel quartiere Carrassi con a capo un cittadino albanese considerato al vertice di una delle due organizzazioni criminali, il trasporto sull'asse "Puglia-territorio nazionale" veniva effettuato "via terra" da corrieri italiani con "veicoli staffetta", i destinatari erano in Puglia, in Sicilia, Campania, Calabria e Abruzzo.
Le complesse indagini, effettuate con intercettazioni telefoniche, ambientali, video-riprese e servizi di osservazione pedinamento e controllo, hanno permesso, tra l'altro, di arrestare in mare a Polignano con il supporto del Reparto Aeronavale della Guardia di Finanza di Bari - due scafisti provenienti dall'Albania con oltre una tonnellata di stupefacente, fermare a Bari Carrassi un corriere italiano con un furgone carico di oltre mille chili di marijuana sbarcata poco prima a Torre a Mare dall'Albania, intercettare in autostrada a Grottaminarda ed a Vasto due corrieri italiani mentre trasportavano 13 chili di stupefacente destinato a Salerno e a Tortoreto (Teramo), arrestare due corrieri albanesi con 8 chili di stupefacente a Scicli (Ragusa) dopo essere scesi da un autobus proveniente da Bari, individuare un altro deposito a Mola di Bari all'interno del quale sono stati sequestrati oltre cinquanta chili di droga e un panetto di cocaina purissima.
Per il Giudice per le Indagini Preliminari Roberto Oliveri del Castillo "la disponibilità e l'importazione di ingenti quantitativi di sostanza stupefacente, ha denotato l'inserimento dei personaggi coinvolti nei reati in contesti associativi di primissimo spessore. Per poter disporre di diversi chili di sostanza stupefacente si devono avere canali di approvvigionamento ben collaudati ed efficienti che solo i narcotrafficanti di rilievo posseggono. Così come per ottenere importare grossi quantitativi addirittura superiori ai mille chilogrammi di marijuana "all'ingrosso" bisogna avere credenziali nel mondo della criminalità e avere la disponibilità di contante derivante da attività di spaccio. In altri termini, si tratta di professionisti del traffico di stupefacente."
L'operazione è stata resa possibile dall'impiego di circa duecento uomini della Dia, con l'ausilio in fase esecutiva dell'Arma dei Carabinieri, della Polizia di Stato, della Guardia di Finanza, dell'Interpol e della Polizia albanese.