Dup 2020-2022, respinto ricorso al Tar delle opposizioni

Angarano esulta: «Una netta rivincita giuridica per l'amministrazione»

mercoledì 26 maggio 2021 16.36
La prima sezione del Tar (tribunale amministrativo regionale) per la Puglia ha in parte respinto e in parte dichiarato inammissibili il ricorso e i motivi aggiunti presentati da sei consiglieri comunali di minoranza (Vincenzo Amendolagine, Enrico Pasquale Capurso, Francesco Napoletano, Giorgia Maria Preziosa, Alfonso Russo e Francesco Spina) volti a ottenere l'annullamento della delibera con cui la massima assise cittadina di Bisceglie, nel settembre 2020, ha approvato il Dup (documento unico di programmazione) e gli atti correlati.

La pronuncia è stata accolta con particolare giubilo dal Sindaco Angelantonio Angarano: «Si sta completamente sgretolando il castello di mistificazioni, bugie e illazioni costruito ad arte dai ricorrenti dell'opposizione. Dopo la sentenza del Tar che aveva bocciato il ricorso sulla riadozione del bilancio 2019-2021 e degli atti correlati, ora il Tribunale amministrativo regionale ha respinto anche il ricorso sul Documento unico di programmazione 2020-2022» ha commentato.

«La sentenza, ancora una volta, conferma pienamente il corretto operato dell'amministrazione comunale, nel totale rispetto delle leggi e dei regolamenti vigenti. Mentre si svela sempre di più in tutta la sua chiarezza il modus operandi fallimentare dei ricorrenti che, anziché discutere costruttivamente di come migliorare la città, hanno presentato (e continuano a farlo tuttora) una valanga di ricorsi in tutte le sedi possibili con il solo obiettivo di far sciogliere il consiglio comunale per la loro sete di potere politico, l'unica cosa che hanno realmente a cuore. Vengono spazzate via le loro accuse scomposte di illegalità e illegittimità, i loro attacchi strumentali sulla presunta incapacità dell'amministrazione, che invece dimostra con i fatti di essere seria, competente e onesta e che oggi ottiene una significativa e netta rivincita giuridica, politica e morale» è quanto sostenuto dal primo cittadino.

I giudici di primo grado in sede amministrativa hanno ritenuto l'insussistenza di «compromissione delle prerogative di esercizio della funzione consiliare, né è stata allegata prova di un impedimento giuridico o materiale. È, invece, provato che i consiglieri hanno avuto la possibilità di presentare i propri emendamenti al Dup».