Incompatibilità di Spina, ecco cosa può accadere
Il segretario comunale Lazzaro spiega: «La giurisprudenza prevede tre passaggi»
giovedì 20 luglio 2017
13.11
Cosa accadrà il 25 luglio, quando, durante il consiglio comunale si affronterà il punto all'ordine del giorno sulla "Contestazione delle cause di ineleggibilità ed incompatibilità" (art. 69 ex Tuel) del sindaco Francesco Spina?
Il fatto che il sindaco abbia deciso oggi di recuperare una serie di crediti vantati da tempo nei confronti del comune di Bisceglie, riaprendo contenziosi finiti nel cassetto dopo la sua elezione, non determina automaticamente la sua decadenza, né tanto meno quella della giunta.
A decidere sarà il consiglio comunale, con un procedimento di cui il Testo unico degli enti locali detta i tempi precisi.
A darcene la conferma è il segretario comunale Angelo Francesco Lazzaro, interprete sempre puntuale e rigoroso della giurisprudenza.
«I tempi della procedura - spiega il segretario - sono tre: la contestazione, l'esame delle controdeduzioni, la dichiarazione di decadenza».
Il consiglio comunale si riunirà martedì per valutare la sussistenza dell'incompatibilità del sindaco. «Qualora votasse a maggioranza per la contestazione, il primo cittadino avrebbe dieci giorni di tempo per presentare le sue controdeduzioni o per eliminare le cause di incompatibilità sopravvenute. Entro i dieci giorni successivi il consiglio comunale dovrebbe tornare a riunirsi per esaminare le controdeduzioni: se le osservazioni non dovessero ancora convincere i consiglieri, Spina avrebbe ulteriori dieci giorni per rivedere la sua posizione. Solo al termine della terza seduta, se nulla fosse cambiato, il consiglio potrebbe dichiarare la decadenza.
A questo punto la parola passerebbe al prefetto, che dichiarerebbe anche la decadenza della giunta e lo scioglimento del consiglio comunale. Entrambi gli organi, sebbene nei fatti non più in carica, continuerebbero a svolgere le rispettive funzioni fino al momento delle elezioni».
A svolgere le funzioni di sindaco sarebbe, fino alla tornata delle amministrative, il vicesindaco Vittorio Fata, che non potrebbe però eleggere un altro vicesindaco né fare alcuna variazione numerica all'organico degli assessori. Potrà però variare la composizione della giunta, sostituendo alcuni nomi.
Quello di martedì è dunque il prologo di una vicenda che solo in autunno assumerà i contorni netti di un caso politico. Ora c'è l'estate e le nuvole sono lontane all'orizzonte.
Il fatto che il sindaco abbia deciso oggi di recuperare una serie di crediti vantati da tempo nei confronti del comune di Bisceglie, riaprendo contenziosi finiti nel cassetto dopo la sua elezione, non determina automaticamente la sua decadenza, né tanto meno quella della giunta.
A decidere sarà il consiglio comunale, con un procedimento di cui il Testo unico degli enti locali detta i tempi precisi.
A darcene la conferma è il segretario comunale Angelo Francesco Lazzaro, interprete sempre puntuale e rigoroso della giurisprudenza.
«I tempi della procedura - spiega il segretario - sono tre: la contestazione, l'esame delle controdeduzioni, la dichiarazione di decadenza».
Il consiglio comunale si riunirà martedì per valutare la sussistenza dell'incompatibilità del sindaco. «Qualora votasse a maggioranza per la contestazione, il primo cittadino avrebbe dieci giorni di tempo per presentare le sue controdeduzioni o per eliminare le cause di incompatibilità sopravvenute. Entro i dieci giorni successivi il consiglio comunale dovrebbe tornare a riunirsi per esaminare le controdeduzioni: se le osservazioni non dovessero ancora convincere i consiglieri, Spina avrebbe ulteriori dieci giorni per rivedere la sua posizione. Solo al termine della terza seduta, se nulla fosse cambiato, il consiglio potrebbe dichiarare la decadenza.
A questo punto la parola passerebbe al prefetto, che dichiarerebbe anche la decadenza della giunta e lo scioglimento del consiglio comunale. Entrambi gli organi, sebbene nei fatti non più in carica, continuerebbero a svolgere le rispettive funzioni fino al momento delle elezioni».
A svolgere le funzioni di sindaco sarebbe, fino alla tornata delle amministrative, il vicesindaco Vittorio Fata, che non potrebbe però eleggere un altro vicesindaco né fare alcuna variazione numerica all'organico degli assessori. Potrà però variare la composizione della giunta, sostituendo alcuni nomi.
Quello di martedì è dunque il prologo di una vicenda che solo in autunno assumerà i contorni netti di un caso politico. Ora c'è l'estate e le nuvole sono lontane all'orizzonte.