Ecco il "don Pierino Arcieri", il nuovo poliambulatorio dell'ospedale di Bisceglie
Entrerà in funzione a settembre e ospiterà uffici, servizi specialistici e riabilitazione
venerdì 14 luglio 2017
17.41
Taglio di nastro per il "don Pierino Arcieri", il nuovo poliambulatorio dell'ospedale di Bisceglie inaugurato dal presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, dal sindaco Francesco Spina e dal direttore generale ella Asl Bt Ottavio Narracci il 14 luglio.
La struttura dedicata all'amato sacerdote che fu per anni cappellano dell'ospedale, sorge su un'area di 6000 mq messa a disposizione dal Comune di Bisceglie. L'intero complesso è stato finanziato con fondi Fesr 2014-2020 per un importo totale di 2 milioni e 358mila euro.
È stata realizzata in tempi rapidissimi: la consegna delle chiavi da parte del Gruppo Piccolo, che ha curato i lavori, è avvenuta dopo meno di un anno e mezzo dalla posa della prima pietra, permettendo di bonificare un'area in abbandono, realizzare altri 300 mq di superfici a verde e oltre 1600 mq di nuovi parcheggi.
Il nuovo edificio entrerà in funzione a settembre, dopo gli allestimenti di uffici e ambulatori. Fungerà da polo di servizi amministrativi, alla persona, branche specialistiche e riabilitazione, con notevoli risparmi per le casse pubbliche.
Grande l'emozione espressa dal sindaco Spina al momento dell'inaugurazione officiata dal vicario episcopale don Franco Lorusso. Il primo cittadino ha parlato di un sogno tutto locale realizzato grazie al lavoro congiunto di comune, regione ed Asl. Un sogno che si completerà con la realizzazione nel rione di una scuola materna e 12 alloggi di edilizia residenziale agevolata.
Di "modello Bisceglie" da imitare ha parlato invece il presidente Michele Emiliano, che guarda oggi a Bisceglie come ad un cavallo di razza in grado di trainare, nel turismo come nella cultura, nella politica come nella sanità, tutto il circondario.
Non ha nascosto l'orgoglio per il lavoro svolto in questi mesi dalla Asl anche il direttore generale Ottavio Narracci, che ha parlato della struttura come di una:
«Risposta concreta all'esigenza di riorganizzazione dei servizi di assistenza territoriale – ha spiegato il direttore. – La struttura permetterà di liberare spazi ospedalieri al momento destinati ad ambulatori specialistici e di avviare progetti più omogenei di presa in carica dei pazienti, che verranno così seguiti lungo percorsi funzionali studiati sulla base della singole esigenze».
La struttura dedicata all'amato sacerdote che fu per anni cappellano dell'ospedale, sorge su un'area di 6000 mq messa a disposizione dal Comune di Bisceglie. L'intero complesso è stato finanziato con fondi Fesr 2014-2020 per un importo totale di 2 milioni e 358mila euro.
È stata realizzata in tempi rapidissimi: la consegna delle chiavi da parte del Gruppo Piccolo, che ha curato i lavori, è avvenuta dopo meno di un anno e mezzo dalla posa della prima pietra, permettendo di bonificare un'area in abbandono, realizzare altri 300 mq di superfici a verde e oltre 1600 mq di nuovi parcheggi.
Il nuovo edificio entrerà in funzione a settembre, dopo gli allestimenti di uffici e ambulatori. Fungerà da polo di servizi amministrativi, alla persona, branche specialistiche e riabilitazione, con notevoli risparmi per le casse pubbliche.
Grande l'emozione espressa dal sindaco Spina al momento dell'inaugurazione officiata dal vicario episcopale don Franco Lorusso. Il primo cittadino ha parlato di un sogno tutto locale realizzato grazie al lavoro congiunto di comune, regione ed Asl. Un sogno che si completerà con la realizzazione nel rione di una scuola materna e 12 alloggi di edilizia residenziale agevolata.
Di "modello Bisceglie" da imitare ha parlato invece il presidente Michele Emiliano, che guarda oggi a Bisceglie come ad un cavallo di razza in grado di trainare, nel turismo come nella cultura, nella politica come nella sanità, tutto il circondario.
Non ha nascosto l'orgoglio per il lavoro svolto in questi mesi dalla Asl anche il direttore generale Ottavio Narracci, che ha parlato della struttura come di una:
«Risposta concreta all'esigenza di riorganizzazione dei servizi di assistenza territoriale – ha spiegato il direttore. – La struttura permetterà di liberare spazi ospedalieri al momento destinati ad ambulatori specialistici e di avviare progetti più omogenei di presa in carica dei pazienti, che verranno così seguiti lungo percorsi funzionali studiati sulla base della singole esigenze».