Ecomuseo a Bisceglie, Legambiente: «Parere favorevole»

L'associazione: «Con questa iniziativa si darebbe il via a un turismo alternativo»

giovedì 22 dicembre 2022
Legambiente Puglia ha accolto con favore la proposta formalizzata dal Comune di Bisceglie e inviata inizialmente ai Comuni di Andria, Barletta, Corato, Molfetta, Terlizzi, Ruvo e Trani con l'intenzione di attivare un percorso finalizzato all'istituzione di un ecomuseo. Consentirebbe l'individuazione e la tutela di uno spazio sovracomunale, caratterizzato da caratteristiche comuni a tutti i territori coinvolti e capace di creare connessioni tra tutti i soggetti coinvolti dal punto di vista ambientale, storico, paesaggistico, naturalistico e culturale.

«Con questa iniziativa si creerebbero le condizioni per un turismo alternativo con la crescita di nuove opportunità per tutte le comunità interessate e per l'imprenditoria locale, grazie a una diversa narrazione del territorio che privilegi la valorizzazione di beni architettonici, storico-artistici, di luoghi materiali e immateriali, di paesaggi rurali tradizionali, con la possibilità di riqualificare aree considerate degradate o marginali. Una rete ecomuseale, inoltre, accrescerebbe il senso di appartenenza delle comunità al loro territorio, incentivando la "cittadinanza attiva" e coordinando le risorse presenti nelle nostre comunità su un tema comune, ovvero quello delle vie delle Acque e degli infiniti collegamenti con il fenomeno del Carsismo da un punto di vista geologico, morfologico, sociale, politico» ha sottolineato Legambiente Puglia.

«È importante favorire e incrementare questi percorsi volti ad una visione del territorio, in cui l'obiettivo è certamente la salvaguardia ambientale ma anche la tutela di un'eredità che costituisce la storia di una comunità. Attraverso l'istituzione di un luogo così importante, inoltre, si darebbe l'impulso a una vera e propria rete attiva tra Comuni, associazioni e portatori di interesse, tutti insieme coinvolti nella ricerca di un unico obiettivo. Questo, infine, diverrebbe il mezzo per accrescere il senso di appartenenza delle comunità al proprio territorio che rimanda tutto al concetto di cittadinanza attiva, alla fine il grande motore che muove i territori e li riqualifica, dando ad essi nuova vita» ha aggiunto il direttore Daniela Salzedo.