Economia biscegliese in stato comatoso

Alessandro Ricchiuti (Riadapartners): «Bisogna cambiare in fretta»

sabato 8 dicembre 2018 8.57
A cura di Alessandro Ricchiuti - Riada Partners Stp
Gentile direttore,
le scrivo per sensibilizzare nuovamente l'opinione pubblica sullo stato comatoso della situazione economica biscegliese, città ormai ridotta a piccola realtà agricola, in cui le liquidazioni delle società superano abbondantemente le nuove costituzioni.

Per chi, come noi, è presente in aziende, banche, uffici notarili, il termometro che giornalmente segnala la presenza di una "malattia economica" è purtroppo un segnale troppo persistente per poter essere ignorato, con conseguenze, di breve e lungo periodo, sullo sviluppo della città, sul tasso di emigrazione, sui servizi, su ogni tipo di attività che risente inevitabilmente di una economia stagnante.

Abbiamo un quadro nazionale in cui evidentemente l'impresa non è al centro delle attenzioni e degli obiettivi di politica economica, abbiamo un contesto regionale in grave ritardo rispetto ad una seria politica di sviluppo turistico, agro-industriale o manifatturiero, con una gestione assolutistica della cosa pubblica che di fatto non sta portando alcun risultato.

Ed in ultimo, su Bisceglie, nonostante la presenza di ben due parlamentari che giocano a chi è più grillino e innovativo, abbiamo una amministrazione giovane, che non ha colpe cogenti ma vive oggettivamente di immobilismo come unica via per la quiete comune.

Dovete dare dei segnali in una città ferma, dovete dare maggiore attenzione ad una progettualità imprenditoriale; questo è il primo passo verso la costruzione di un percorso che può passare dalla riqualificazione dell'area artigianale, dall'erogazione di crediti d'imposta e incentivi per le assunzioni del personale delle aziende del territorio, dall'erogazione di incentivi in conto capitale per gli investimenti effettuati da società che qui risiedono, dalla definizione di accordi bancari per il sostenimento delle imprese in disequilibrio finanziario. E tanto altro. Il tutto riportando al centro dell'azione amministrativa il supporto alle aziende che creano valore.

Non è rimanendo fermi che il futuro può essere modificato. Volete provare a capire che la vostra incapacità amministrativa crea un senso di sfiducia collettivo, per il quale l'imprenditore non si fa più carico di sostenere il sistema e di investire su Bisceglie?
Volete comprendere che l'accensione di un albero di Natale o la partecipazione a manifestazioni di associazioni varie che ricordano caduti o altro sono segnali di pochezza progettuale?

So perfettamente che una amministrazione non ha una grande capacità di incidere in campo economico, ma trovate uno schema con i rappresentati parlamentari e regionali e presentate idee, battetevi per dare un segnale di sviluppo a chi quotidianamente sceglie di rischiare il tutto per tutto per andare avanti.
Dovete cambiare, dovete farlo in fretta perché ad oggi state solo incoraggiando cinquemila emigranti in più.

Auguro a questa amministrazione di trovare il giusto spirito affinché si parli nel futuro solo ed unicamente di Bisceglie come realtà di sviluppo turistico, agro-ittico e manifatturiero; lo dico perché ci credo e perché penso che, anche senza grandi strumenti, la determinazione di una buona classe dirigente possa andare oltre gli obbiettivi prefissati anche solo attraverso la forza dell'esempio, l'esempio di chi non rimane immobile.