Elezioni, Carriera: «Coerenza è un valore in fondo alla classifica»
Il presidente di Confcommercio: «Continueremo a operare a contatto con chiunque guiderà le sorti della città nei prossimi 5 anni»
domenica 21 maggio 2023
15.50
«Abbiamo assistito a una campagna elettorale non tra le più nobili degli ultimi decenni, con colpi bassi, con toni che spesso sono andati oltre il civile consentito e adesso viviamo un intermezzo tra primo turno e ballottaggio che non si discosta dagli atteggiamenti già visti fino a prima dell'apertura dei seggi». Sono le parole espresse da Leo Carriera, presidente di Confcommercio Bisceglie, sulle ultime dinamiche politico-elettorali in città.
«Da anni ormai abbiamo piena consapevolezza del fatto che ideologie e coerenza non sono valori da primo posto in classifica. Diciamo piuttosto che, continuando con metafore calcistiche, al massimo competono per non retrocedere. Basti pensare che sono scese in campo, offrendo il loro endorsement a questo o a qual candidato sindaco, anche personalità istituzionali regionali e nazionali, senza tener conto di schieramenti, partiti presenti in coalizione, coerenze ideologiche» ha dichiarato.
«Su 34 liste in lizza, analizzando i risultati, sono tantissimi i candidati che hanno ottenuto al massimo tre, due, un voto o addirittura zero voti: è un modo di fare politica non di certo apprezzabile e che mira evidentemente soltanto ad accrescere il numero delle liste, spesso vuote (sono tantissime quelle che non esprimeranno nemmeno un seggio e che sapevano non sarebbero riuscite a ottenerlo), un modo di competere generatosi negli ultimi anni ma che non presenta alcunché di positivo ma che, anzi, deprime la partecipazione degli elettori allontanandoli dal voto e facendo di conseguenza precipitare l'affluenza.
Coerenza, dicevamo. Leggo coerenza, e qui parlo soprattutto a nome personale, prim'ancora che a nome dell'associazione di categoria che rappresento, in chi ha ribadito agli elettori di essere rimasto sempre dalla stessa parte, rischiando. In chi ha diffidato dalla presentazione di simboli partitici, restando in un alveo politico-amministrativo civico. Ma nessuna coerenza in chi ha osteggiato l'avversario politico salvo poi decidere di legarcisi. Un modo di fare politica che faccio fatica a comprendere e che molto si discosta da quando ho in prima persona vissuto un'esperienza politica nella Dc, quando il partito, ancor prima di inserire in lista un candidato, esaminava la persona, ne testava capacità e, per l'appunto, coerenza. Questi balletti a cui assistiamo nelle ultime ore non rendono merito né ai diretti interessati, tantomeno alle coalizioni» ha sostenuto Carriera.
«Ascolto e guardo interviste di candidati sindaci che parlavano di mercimonio da denigrare, salvo poi cambiare idea, e di candidati consiglieri osannare il loro candidato sindaco, salvo poi abbracciarne un altro: cambiare idea è assolutamente lecito. Farlo tra primo e secondo turno, francamente, lo trovo enigmatico. Tra l'altro leggiamo di un accordo politico-amministrativo al ballottaggio che era nell'aria già nelle fasi iniziali della campagna elettorale. Avremmo, probabilmente, potuto evitare questo attuale passaggio trovando già allora una sintesi che sarebbe forse stata più apprezzata e invece è valsa la logica consueta del protagonismo - ha evidenziato -. Ai contendenti auguriamo il meglio che si possa desiderare. Noi continueremo a operare a contatto con chiunque guiderà le sorti della città nel prossimo quinquennio. Ma siamo anche attenti osservatori della realtà: la comunità merita decisioni coerenti e in linea con una propria convinzione, non con un tornaconto opportunistico» ha concluso il presidente di Confcommercio.
«Da anni ormai abbiamo piena consapevolezza del fatto che ideologie e coerenza non sono valori da primo posto in classifica. Diciamo piuttosto che, continuando con metafore calcistiche, al massimo competono per non retrocedere. Basti pensare che sono scese in campo, offrendo il loro endorsement a questo o a qual candidato sindaco, anche personalità istituzionali regionali e nazionali, senza tener conto di schieramenti, partiti presenti in coalizione, coerenze ideologiche» ha dichiarato.
«Su 34 liste in lizza, analizzando i risultati, sono tantissimi i candidati che hanno ottenuto al massimo tre, due, un voto o addirittura zero voti: è un modo di fare politica non di certo apprezzabile e che mira evidentemente soltanto ad accrescere il numero delle liste, spesso vuote (sono tantissime quelle che non esprimeranno nemmeno un seggio e che sapevano non sarebbero riuscite a ottenerlo), un modo di competere generatosi negli ultimi anni ma che non presenta alcunché di positivo ma che, anzi, deprime la partecipazione degli elettori allontanandoli dal voto e facendo di conseguenza precipitare l'affluenza.
Coerenza, dicevamo. Leggo coerenza, e qui parlo soprattutto a nome personale, prim'ancora che a nome dell'associazione di categoria che rappresento, in chi ha ribadito agli elettori di essere rimasto sempre dalla stessa parte, rischiando. In chi ha diffidato dalla presentazione di simboli partitici, restando in un alveo politico-amministrativo civico. Ma nessuna coerenza in chi ha osteggiato l'avversario politico salvo poi decidere di legarcisi. Un modo di fare politica che faccio fatica a comprendere e che molto si discosta da quando ho in prima persona vissuto un'esperienza politica nella Dc, quando il partito, ancor prima di inserire in lista un candidato, esaminava la persona, ne testava capacità e, per l'appunto, coerenza. Questi balletti a cui assistiamo nelle ultime ore non rendono merito né ai diretti interessati, tantomeno alle coalizioni» ha sostenuto Carriera.
«Ascolto e guardo interviste di candidati sindaci che parlavano di mercimonio da denigrare, salvo poi cambiare idea, e di candidati consiglieri osannare il loro candidato sindaco, salvo poi abbracciarne un altro: cambiare idea è assolutamente lecito. Farlo tra primo e secondo turno, francamente, lo trovo enigmatico. Tra l'altro leggiamo di un accordo politico-amministrativo al ballottaggio che era nell'aria già nelle fasi iniziali della campagna elettorale. Avremmo, probabilmente, potuto evitare questo attuale passaggio trovando già allora una sintesi che sarebbe forse stata più apprezzata e invece è valsa la logica consueta del protagonismo - ha evidenziato -. Ai contendenti auguriamo il meglio che si possa desiderare. Noi continueremo a operare a contatto con chiunque guiderà le sorti della città nel prossimo quinquennio. Ma siamo anche attenti osservatori della realtà: la comunità merita decisioni coerenti e in linea con una propria convinzione, non con un tornaconto opportunistico» ha concluso il presidente di Confcommercio.