Elezioni, coalizioni al lavoro per la composizione delle liste. I primi nomi in campo
Incognita certificazione per il Movimento 5 Stelle
venerdì 31 marzo 2023
13.15
La scadenza del 14 aprile si avvicina. Fra due settimane, infatti, sarà ufficializzato il campo dei partenti alle prossime elezioni amministrative di Bisceglie, in calendario il 14 e 15 maggio: oltre che l'elenco dei pretendenti alla carica di sindaco diverrà chiaro il quadro delle liste in competizione e dei candidati al consiglio comunale.
La corsa alla poltrona più importante di Palazzo San Domenico, per il momento, sembrerebbe ristretta a quattro contendenti: il primo cittadino in carica Angelantonio Angarano e altri tre esponenti politici che hanno già rivestito il ruolo: Vittorio Fata (facente funzioni dal settembre 2017 al giugno 2018), Francesco Spina (dal giugno 2006 al settembre 2017) e Franco Napoletano (dal giugno 1996 al giugno 2006). Nel caso in cui non fossero annunciate ulteriori candidature, la città sarebbe guidata in ogni caso da ex sindaci.
Fata dovrebbe contare sulla forza della lista del Partito Democratico (con all'interno il segretario Bartolo Sasso e numerosi altri candidati ritenuti forti), del movimento civico Un sindaco per bene (guidata dal giovane Claudio Lorusso: presenti fra gli altri l'ex assessore Enzo Di Pierro e il consigliere comunale in carica Rossano Sasso), del gruppo riferito ad Alfonso Russo (con la lista omonima), del movimento giovanile Bisceglie illuminata (con a capo Alberto De Toma), della lista Bisceglie democratica (in lizza Sergio Di Liddo), del movimento Con Emiliano (capolista Natalina Evangelista), della formazione di sinistra Diritti in comune (con il consigliere comunale Peppo Ruggieri) e di almeno un'altra lista nella quale troverà posto un esponente della massima assise cittadina, Mauro Sasso.
Spina ha annunciato a più riprese la volontà di partecipare alle elezioni con 18 liste ma non è escluso che scelga di accorparne alcune allo scopo di ottimizzare la performance. Saranno della partita Fratelli d'Italia (con Mimmo Spina e Vittoria Sasso fra gli altri), Lega (con Rocco Prete) e Udc, oltre ad Azione, al gruppo di riferimento di Gianni Casella (che dovrebbe guidare la lista Nelmodogiusto) che proporrà anche il consigliere in carica Giorgia Preziosa. Pronte anche Difendiamo Bisceglie (ritenuta la lista più vicina al candidato sindaco), Popolari per Bisceglie (riferita al consigliere regionale La Notte, con all'interno Gianni Abascià e Paolo Ruggieri) e Bisceglie sportiva (con Dario Galantino e Gerry Anellino). In fase di ultimazione tutte le altre, nella quale troveranno spazio diversi ex consiglieri comunali come Marco Di Leo ed altri ancora.
Napoletano punta a formare due liste. Il faro presenterà, fra gli altri, il consigliere comunale Enrico Capurso.
Le prossime due settimane, naturalmente, saranno decisive e definiranno meglio la composizione degli schieramenti. Singoli candidati al consiglio comunale godono di un consenso potenzialmente superiore a quello di diverse intere liste, composte con criteri interpretativi differenti in una logica di sistema elettorale a doppio turno che potrebbe risultare molto influenzata dal controverso meccanismo del voto disgiunto, che consente di esprimere una preferenza per candidati al consiglio comunale di una coalizione differente da quella del candidato sindaco scelto. I rapporti di forza attuali, oggettivamente, rendono molto probabile il ricorso al ballottaggio fra i due aspiranti sindaci più suffragati per sancire un vincitore.
La corsa alla poltrona più importante di Palazzo San Domenico, per il momento, sembrerebbe ristretta a quattro contendenti: il primo cittadino in carica Angelantonio Angarano e altri tre esponenti politici che hanno già rivestito il ruolo: Vittorio Fata (facente funzioni dal settembre 2017 al giugno 2018), Francesco Spina (dal giugno 2006 al settembre 2017) e Franco Napoletano (dal giugno 1996 al giugno 2006). Nel caso in cui non fossero annunciate ulteriori candidature, la città sarebbe guidata in ogni caso da ex sindaci.
5 Stelle, che succede?
Resta l'incognita relativa al Movimento 5 Stelle: la lista pentastellata a supporto di Enzo Amendolagine non avrebbe ricevuto la certificazione nazionale necessaria per utilizzare il simbolo. Le ultime settimane sono state contrassegnate dal dibattito interno riguardo la scelta di correre da soli o convergere nella coalizione "Davvero Bisceglie" a sostegno di Vittorio Fata, che comprende anche il Partito Democratico. L'indicazione di massima fornita da Giuseppe Conte, consistente nella ricerca - quando possibile - di un'intesa con i dem, non avrebbe trovato unanime accoglimento nel gruppo biscegliese, che a maggioranza preferirebbe partecipare alla contesa per conto proprio. La questione è ancora apertissima: non è chiaro se Amendolagine sia pronto a candidarsi ugualmente anche non disponendo del simbolo così come non è da escludere una ricomposizione in extremi della frattura con il coordinatore regionale Donno. Il consigliere comunale pentastellato si è riservato qualche ora di riflessione.I primi nomi in campo
La coalizione di Angarano sarà composta sicuramente dalla lista Bisceglie svolta (con a capo Roberta Rigante) mentre un altro assessore, Gianni Naglieri, riproporrà Punto d'incontro; i consiglieri comunali di maggioranza Gigi Di Tullio e Pierpaolo Pedone daranno vita alla lista civica "Noi" (nella quale troverà spazio l'ex assessore Rosalia Sette). Pronta a candidarsi anche Maria Lorusso, al centro di una forte polemica con il sindaco in seguito alla sua estromissione dalla giunta: quei toni aspri, evidentemente, sono stati accantonati e ha prevalso la volontà di riappacificazione. Natale Parisi, altro assessore in carica, presenterà la lista Dimensione cristiana popolare come già accaduto nel 2018 mentre Piero Innocenti potrebbe addirittura riuscire a costituirne due. Quanto agli alleati, Antonio Belsito sembrerebbe orientato a schierare due liste mentre l'area di riferimento di Sergio Silvestris dovrebbe riuscire a presentarne tre: Il torrione (con il vicesindaco Angelo Consiglio), Bisceglie tricolore e Massimo impegno.Fata dovrebbe contare sulla forza della lista del Partito Democratico (con all'interno il segretario Bartolo Sasso e numerosi altri candidati ritenuti forti), del movimento civico Un sindaco per bene (guidata dal giovane Claudio Lorusso: presenti fra gli altri l'ex assessore Enzo Di Pierro e il consigliere comunale in carica Rossano Sasso), del gruppo riferito ad Alfonso Russo (con la lista omonima), del movimento giovanile Bisceglie illuminata (con a capo Alberto De Toma), della lista Bisceglie democratica (in lizza Sergio Di Liddo), del movimento Con Emiliano (capolista Natalina Evangelista), della formazione di sinistra Diritti in comune (con il consigliere comunale Peppo Ruggieri) e di almeno un'altra lista nella quale troverà posto un esponente della massima assise cittadina, Mauro Sasso.
Spina ha annunciato a più riprese la volontà di partecipare alle elezioni con 18 liste ma non è escluso che scelga di accorparne alcune allo scopo di ottimizzare la performance. Saranno della partita Fratelli d'Italia (con Mimmo Spina e Vittoria Sasso fra gli altri), Lega (con Rocco Prete) e Udc, oltre ad Azione, al gruppo di riferimento di Gianni Casella (che dovrebbe guidare la lista Nelmodogiusto) che proporrà anche il consigliere in carica Giorgia Preziosa. Pronte anche Difendiamo Bisceglie (ritenuta la lista più vicina al candidato sindaco), Popolari per Bisceglie (riferita al consigliere regionale La Notte, con all'interno Gianni Abascià e Paolo Ruggieri) e Bisceglie sportiva (con Dario Galantino e Gerry Anellino). In fase di ultimazione tutte le altre, nella quale troveranno spazio diversi ex consiglieri comunali come Marco Di Leo ed altri ancora.
Napoletano punta a formare due liste. Il faro presenterà, fra gli altri, il consigliere comunale Enrico Capurso.
Le prossime due settimane, naturalmente, saranno decisive e definiranno meglio la composizione degli schieramenti. Singoli candidati al consiglio comunale godono di un consenso potenzialmente superiore a quello di diverse intere liste, composte con criteri interpretativi differenti in una logica di sistema elettorale a doppio turno che potrebbe risultare molto influenzata dal controverso meccanismo del voto disgiunto, che consente di esprimere una preferenza per candidati al consiglio comunale di una coalizione differente da quella del candidato sindaco scelto. I rapporti di forza attuali, oggettivamente, rendono molto probabile il ricorso al ballottaggio fra i due aspiranti sindaci più suffragati per sancire un vincitore.