Elezioni europee, Boccia: «Il Pd l'unica alternativa alla nuova destra»
Il deputato del Partito Democratico: «Salvini ha dato di fatto un avviso di sfratto a Di Maio»
lunedì 27 maggio 2019
16.42
Affermazione sicura dopo il buon risultato delle europee 2019. Il deputato del Partito Democratico Francesco Boccia, durante lo speciale del Tg2 sul voto alle elezioni, ha dichiarato: «Il PD c'è e per noi è una nuova ripartenza. Con Zingaretti abbiamo costruito un campo largo e ampio di centrosinistra, unica alternativa alla destra di Matteo Salvini. Siamo soddisfatti del risultato ma ricominciamo subito a lavorare, c'è ancora tanto da fare, soprattutto al Sud».
«Con il voto di ieri, 26 maggio, si va riaffermando un nuovo bipolarismo tra Lega e Partito Democratico, a partire dai valori, dal modo in cui si intende la società e la stessa Europa. Oggi la Lega deve ringraziare solo Luigi Di Maio che in un anno si è suicidato politicamente, mettendosi nelle mani della Lega. Salvini ieri sera, dettando le priorità del governo, a partire da autonomia e grandi opere, ha dato di fatto un avviso di sfratto a Di Maio. Non ha alcun senso trascinare la vita del Governo Conte tra due forze politiche in disaccordo su tutto» ha aggiunto.
«Già dalla campagna elettorale si percepiva che rimettendo semplicemente insieme i pezzi del centrosinistra, come ha fatto subito dopo il congresso il segretario Zingaretti, si poteva ricostruire un campo ampio che adesso va rafforzato. Il Pd oggi ha la responsabilità di essere l'unica vera alternativa a questa destra nazionale che per la prima volta in Italia si presenta con la propria faccia attraverso Salvini e alla stessa affermazione di Giorgia Meloni. Al Sud il M5S resta il primo partito ma è crollato in un anno dimezzando il consenso. Tutto questo, e la volatilità del consenso, deve farci riflettere» ha sottolineato l'onorevole biscegliese in diretta su Radio Cusano Campus.
«La sinistra al Sud ha ancora molto da lavorare, soprattutto su un forte ricambio delle classi dirigenti. Il nuovo messaggio di Zingaretti su lavoro, ambiente e scuola indica l'impianto di una sinistra moderna, ora serve una classe dirigente credibile e all'altezza di queste sfide; la strada è lunga e il Pd è impegnato a tornare lì dove la sinistra ha le sue radici: tra le periferie e nei luoghi dei bisogni a partire dal Mezzogiorno. Sono andati molto bene i nuovi candidati della società civile come Roberti al Sud e Bartolo nelle Isole, oltre agli eurodeputati riconfermati, ma ora serve un ricambio radicale per riportare il Sud sui numeri del resto d'Italia» ha concluso.
«Con il voto di ieri, 26 maggio, si va riaffermando un nuovo bipolarismo tra Lega e Partito Democratico, a partire dai valori, dal modo in cui si intende la società e la stessa Europa. Oggi la Lega deve ringraziare solo Luigi Di Maio che in un anno si è suicidato politicamente, mettendosi nelle mani della Lega. Salvini ieri sera, dettando le priorità del governo, a partire da autonomia e grandi opere, ha dato di fatto un avviso di sfratto a Di Maio. Non ha alcun senso trascinare la vita del Governo Conte tra due forze politiche in disaccordo su tutto» ha aggiunto.
«Già dalla campagna elettorale si percepiva che rimettendo semplicemente insieme i pezzi del centrosinistra, come ha fatto subito dopo il congresso il segretario Zingaretti, si poteva ricostruire un campo ampio che adesso va rafforzato. Il Pd oggi ha la responsabilità di essere l'unica vera alternativa a questa destra nazionale che per la prima volta in Italia si presenta con la propria faccia attraverso Salvini e alla stessa affermazione di Giorgia Meloni. Al Sud il M5S resta il primo partito ma è crollato in un anno dimezzando il consenso. Tutto questo, e la volatilità del consenso, deve farci riflettere» ha sottolineato l'onorevole biscegliese in diretta su Radio Cusano Campus.
«La sinistra al Sud ha ancora molto da lavorare, soprattutto su un forte ricambio delle classi dirigenti. Il nuovo messaggio di Zingaretti su lavoro, ambiente e scuola indica l'impianto di una sinistra moderna, ora serve una classe dirigente credibile e all'altezza di queste sfide; la strada è lunga e il Pd è impegnato a tornare lì dove la sinistra ha le sue radici: tra le periferie e nei luoghi dei bisogni a partire dal Mezzogiorno. Sono andati molto bene i nuovi candidati della società civile come Roberti al Sud e Bartolo nelle Isole, oltre agli eurodeputati riconfermati, ma ora serve un ricambio radicale per riportare il Sud sui numeri del resto d'Italia» ha concluso.