Elezioni, Lacarra su Francesco Spina: «È un candidato forte»
Il segretario regionale del Pd traccia l'identikit del perfetto candidato nei collegi uninominali, che sembra corrispondere in molti aspetti all'ex sindaco di Bisceglie
venerdì 19 gennaio 2018
Se non è un'investitura, poco ci manca. Marco Lacarra, segretario regionale del Partito Democratico, ha fatto precisamente riferimento, nel corso della trasmissione di Telesveva "Spazio città", condotta da Roberto Straniero, al nominativo dell'ex sindaco di Bisceglie Francesco Spina per la candidatura alle prossime elezioni politiche nel collegio uninominale Puglia 3 della Camera.
«Spina è un candidato forte. Abbiamo uno schema in testa, peraltro già comunicato ai segretari provinciali. La composizione delle liste sarà ufficializzata nei prossimi giorni» ha affermato in risposta alla sollecitazione del giornalista.
Il Partito Democratico, in Puglia, non è certo ritenuto favorito dagli istituti di sondaggi specie nei confronti diretti col rinvigorito centrodestra, pronto a far valere i numeri di una coalizione più rodata rispetto a quella che, non senza qualche cedimento alle logiche della realpolitik, Matteo Renzi cercherà di costruire con +Europa di Emma Bonino, Ala di Denis Verdini e Insieme, il cartello che unisce Psi, Verdi e i prodiani di Area Civica.
Secondo le ultime rilevazioni, effettuate comunque su intenzioni di voto che non tengono conto del peso specifico sui territori dei singoli concorrenti, il Pd e i suoi alleati in questa regione dovrebbero compiere un'autentica impresa per evitare un clamoroso 0 nella colonna dei collegi conquistati per Montecitorio e Palazzo Madama. Le previsioni sono fosche: in quasi tutte le competizioni solo il Movimento 5 Stelle potrebbe insidiare la supremazia di Forza Italia, Lega, Fratelli d'Italia e Noi con l'Italia.
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«I parlamentari uscenti sono quasi tutti espressione del territorio e credo che il rischio di candidature "esterne" sia ridotto se non addirittura nullo considerando il ristretto numero di posti a disposizione» ha spiegato Lacarra, fornendo ulteriori dettagli sul modus operandi dem per la composizione delle liste. «Ci saranno sicuramente problemi nel trovare sintesi: desideriamo schierare coloro che hanno consenso e riconoscibilità per affrontare una battaglia non semplice» ha aggiunto, ammettendo la consapevolezza di una situazione di svantaggio in partenza.
«Nei collegi uninominali bisogna candidare il meglio che abbiamo. Dare riconoscimenti spot a membri della coalizione per compromettere le possibilità di elezione di un candidato forte ritengo sia sbagliato. Dobbiamo provare a vincere in più collegi possibili» ha rimarcato il segretario regionale del Pd, in un certo senso motivando l'idea di schierare l'assessore regionale all'ambiente Filippo Caracciolo nel collegio di Barletta-Andria-Trani.
«Ragionare per correnti, in questa fase, sarebbe deleterio soprattutto nella formulazione delle candidature nei collegi» ha chiosato in politichese per lanciare un chiaro messaggio a tutte le componenti del Partito Democratico: per recuperare terreno ci sarà bisogno di gente abituata a fare campagne elettorali casa per casa e conquistare un voto per volta. Chi meglio di gente come il recordman di preferenze Caracciolo o il leone della foresta delle liste civiche Francesco Spina?
«Spina è un candidato forte. Abbiamo uno schema in testa, peraltro già comunicato ai segretari provinciali. La composizione delle liste sarà ufficializzata nei prossimi giorni» ha affermato in risposta alla sollecitazione del giornalista.
Il Partito Democratico, in Puglia, non è certo ritenuto favorito dagli istituti di sondaggi specie nei confronti diretti col rinvigorito centrodestra, pronto a far valere i numeri di una coalizione più rodata rispetto a quella che, non senza qualche cedimento alle logiche della realpolitik, Matteo Renzi cercherà di costruire con +Europa di Emma Bonino, Ala di Denis Verdini e Insieme, il cartello che unisce Psi, Verdi e i prodiani di Area Civica.
Secondo le ultime rilevazioni, effettuate comunque su intenzioni di voto che non tengono conto del peso specifico sui territori dei singoli concorrenti, il Pd e i suoi alleati in questa regione dovrebbero compiere un'autentica impresa per evitare un clamoroso 0 nella colonna dei collegi conquistati per Montecitorio e Palazzo Madama. Le previsioni sono fosche: in quasi tutte le competizioni solo il Movimento 5 Stelle potrebbe insidiare la supremazia di Forza Italia, Lega, Fratelli d'Italia e Noi con l'Italia.
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«I parlamentari uscenti sono quasi tutti espressione del territorio e credo che il rischio di candidature "esterne" sia ridotto se non addirittura nullo considerando il ristretto numero di posti a disposizione» ha spiegato Lacarra, fornendo ulteriori dettagli sul modus operandi dem per la composizione delle liste. «Ci saranno sicuramente problemi nel trovare sintesi: desideriamo schierare coloro che hanno consenso e riconoscibilità per affrontare una battaglia non semplice» ha aggiunto, ammettendo la consapevolezza di una situazione di svantaggio in partenza.
«Nei collegi uninominali bisogna candidare il meglio che abbiamo. Dare riconoscimenti spot a membri della coalizione per compromettere le possibilità di elezione di un candidato forte ritengo sia sbagliato. Dobbiamo provare a vincere in più collegi possibili» ha rimarcato il segretario regionale del Pd, in un certo senso motivando l'idea di schierare l'assessore regionale all'ambiente Filippo Caracciolo nel collegio di Barletta-Andria-Trani.
«Ragionare per correnti, in questa fase, sarebbe deleterio soprattutto nella formulazione delle candidature nei collegi» ha chiosato in politichese per lanciare un chiaro messaggio a tutte le componenti del Partito Democratico: per recuperare terreno ci sarà bisogno di gente abituata a fare campagne elettorali casa per casa e conquistare un voto per volta. Chi meglio di gente come il recordman di preferenze Caracciolo o il leone della foresta delle liste civiche Francesco Spina?