Elezioni, Napoletano ufficializza la sua candidatura
«è necessario un sindaco che sappia fare il sindaco e che abbia già dimostrato di saperlo fare
domenica 26 marzo 2023
17.39
«Con le elezioni amministrative del 2018, gli elettori biscegliesi avevano riposto grandi aspettative di cambiamento in una classe dirigente percepita come nuova e propositiva.
Le promesse della creazione di ben 5.000 nuovi posti di lavoro e della sensibile riduzione delle indennità degli amministratori, in un contesto di "svolta amministrativa", avevano convinto la maggioranza dei cittadini a fare affidamento sulla coalizione a guida Angarano. Oggi, a distanza di 5 anni, la delusione è molto forte, perché quelle istanze di cambiamento sono state ampiamente disattese e gli amministratori uscenti non si sono rivelati all'altezza del loro compito». Lo ha affermato Franco Napoletano, in una nota nella quale ha annunciato l'intenzione di ricandidarsi alla carica di sindaco di Bisceglie alle prossime elezioni.
«Angarano, per quanto ben educato e rispettoso, si è rivelato completamente inesperto ed inadatto al ruolo, debole, guidato da altri, timoroso della sua stessa ombra, scevro dall'assunzione di responsabilità, privo di una visione di sviluppo della città, non sempre capace di farsi trovare sul Palazzo di Città e di dare risposte o solo parole di conforto ai cittadini. Purtroppo, anche i suoi assessori non hanno saputo supportarlo al meglio.
Le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti: Bisceglie raramente nella sua storia ha vissuto momenti di così evidente degrado, dalle strade urbane ed extraurbane al verde pubblico, dai trasporti alla pulizia cittadina, dalle tristi feste patronali e natalizie alle scarse programmazioni estive, dal vilipendio della cultura alla trascuratezza del centro storico.
Per non dire dell'emergenza cimiteriale e del tentativo, per fortuna sventato, di cementificare selvaggiamente la litoranea di levante, mentre il nuovo Piano urbanistico generale è stato approvato solo grazie ai voti delle opposizioni consiliari, con sindaco e giunta in confessato conflitto d'interessi» ha aggiunto.
«Lo stesso riconoscimento della Bandiera blu, certamente non una novità per Bisceglie, non è stato seguito dal consolidamento della costa, che, tra non molto tempo, rischia di ridursi ulteriormente sotto l'azione del mare (Salsello sta sparendo), con pericoli per la tenuta di tratti della stessa litoranea.
Né alcuni lavori pubblici, frettolosi ed elettoralistici, possono sovvertire un giudizio negativo ormai consolidato.
Altri 5 anni così e la nostra città andrebbe ancora più indietro» è la sua opinione.
«In un periodo contrassegnato da una diffusa mediocrità della classe dirigente, conseguenza diretta del venire meno degli ideali e della funzione dei partiti come luoghi della formazione politica, sarebbe necessario ed urgente un rinnovamento della classe dirigente.
È improrogabile favorire uno spazio maggiore ai giovani, che avessero a cuore non gli appetiti, ma gli ideali ed il bene comune: una democrazia che non si rinnova rischia di svuotarsi e di aprire la strada ad avventure reazionarie.
Sta di fatto che, già da tempo, diversi amici, dopo avere girovagato per più partiti, hanno deciso di candidarsi a tutti i costi a sindaco, nascondendo le proprie debolezze dietro il solito trucco delle miriadi di liste civiche, tanto numerose quanto vuote.
Costoro non comprendono che i tempi stanno cambiando e che gli elettori cominciano ad essere stanchi ed infastiditi da coloro che fanno prevalere i loro personalismi sull'interesse collettivo.
Non avevo intenzione di ricandidarmi a sindaco di Bisceglie, ma, pur con tutto l'impegno, non è stato ancora possibile ottenere una diretta assunzione di responsabilità da nuove ed autorevoli persone per la guida della città.
Ho indugiato fino all'ultimo, ma non me la sono sentita di lasciare la città in mani inadeguate.
In ciò, ascoltando le numerose sollecitazioni di chi voleva che mi candidassi, per offrire un'alternativa concreta ai tanti elettori che non sarebbero andati a votare o avrebbero votato per il meno peggio» ha spiegato.
«Perché mi candido ancora a sindaco? Perché il nuovo non avanza e nessuno degli altri candidati sindaco ha saputo fare meglio dell'amministrazione che ho avuto l'onore di guidare.
Ho già guidato la città, per dieci anni, durante i quali, insieme ad una valida squadra di governo ed al sostegno di coloro che ne avevano a cuore le sorti, abbiamo letteralmente trasformato Bisceglie.
Partendo praticamente da zero, abbiamo realizzato opere pubbliche e promosso progetti come non si vedevano dagli anni '50 dell'immediato dopoguerra, lasciando anche molte opere inaugurate dalle amministrazioni successive.
Abbiamo fatto della città un punto di riferimento dell'intero territorio regionale, dandole anche notorietà nazionale ed internazionale (Festival dei popoli mediterranei).
Nel contempo, siamo stati vicini alla parte più disagiata, assegnando alloggi pubblici a chi ne aveva bisogno, facendo lavorare a rotazione decine e decine di disoccupati, aiutando chi ne aveva necessità, favorendo la creazione di nuove imprese e la ripresa di aziende in difficoltà (dall'edilizia al commercio all'agricoltura), dando loro risposte in tempo reale» ha evidenziato.
«Ho lasciato una città vivace, in crescita, bandiera blu per diversi anni, con migliaia di persone che, da fuori bisceglie, animavano la movida biscegliese. Una città ammirata ed anche invidiata. Adesso ritrovo una città confusa e smarrita, che ha bisogno di interventi decisi, in tutti i campi, con il lavoro, la cultura e la sicurezza al centro della vita amministrativa, mentre la stagione delle grandi opere non è affatto conclusa. dunque, è necessario un grande sforzo per consentire a Bisceglie di sviluppare appieno le proprie potenzialità. Occorre un sindaco che, insieme al fondamentale requisito dell'onestà, abbia capacità, esperienza, cultura, autorevolezza, conoscenza della macchina amministrativa, idee chiare sullo sviluppo, che guidi e non si faccia guidare. ma che, soprattutto, abbia un rapporto diretto e sincero con i cittadini, che devono essere i veri protagonisti della crescita della città. Per questo, è necessario un sindaco che sappia fare il sindaco e che abbia già dimostrato di saperlo fare. Con l'umiltà e la determinazione di chi ha studiato alla scuola del movimento operaio. È un appello che rivolgo a tutti gli elettori, a prescindere dai colori politici, che vogliano sinceramente il bene ed il progresso di Bisceglie. Se gli elettori vorranno un sindaco all'altezza del compito difficile, ma esaltante, che abbiamo davanti, sarò ancora alla loro testa per trasformare insieme, nuovamente, così com'è necessario, la nostra cara Bisceglie» ha concluso Napoletano.
Le promesse della creazione di ben 5.000 nuovi posti di lavoro e della sensibile riduzione delle indennità degli amministratori, in un contesto di "svolta amministrativa", avevano convinto la maggioranza dei cittadini a fare affidamento sulla coalizione a guida Angarano. Oggi, a distanza di 5 anni, la delusione è molto forte, perché quelle istanze di cambiamento sono state ampiamente disattese e gli amministratori uscenti non si sono rivelati all'altezza del loro compito». Lo ha affermato Franco Napoletano, in una nota nella quale ha annunciato l'intenzione di ricandidarsi alla carica di sindaco di Bisceglie alle prossime elezioni.
«Angarano, per quanto ben educato e rispettoso, si è rivelato completamente inesperto ed inadatto al ruolo, debole, guidato da altri, timoroso della sua stessa ombra, scevro dall'assunzione di responsabilità, privo di una visione di sviluppo della città, non sempre capace di farsi trovare sul Palazzo di Città e di dare risposte o solo parole di conforto ai cittadini. Purtroppo, anche i suoi assessori non hanno saputo supportarlo al meglio.
Le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti: Bisceglie raramente nella sua storia ha vissuto momenti di così evidente degrado, dalle strade urbane ed extraurbane al verde pubblico, dai trasporti alla pulizia cittadina, dalle tristi feste patronali e natalizie alle scarse programmazioni estive, dal vilipendio della cultura alla trascuratezza del centro storico.
Per non dire dell'emergenza cimiteriale e del tentativo, per fortuna sventato, di cementificare selvaggiamente la litoranea di levante, mentre il nuovo Piano urbanistico generale è stato approvato solo grazie ai voti delle opposizioni consiliari, con sindaco e giunta in confessato conflitto d'interessi» ha aggiunto.
«Lo stesso riconoscimento della Bandiera blu, certamente non una novità per Bisceglie, non è stato seguito dal consolidamento della costa, che, tra non molto tempo, rischia di ridursi ulteriormente sotto l'azione del mare (Salsello sta sparendo), con pericoli per la tenuta di tratti della stessa litoranea.
Né alcuni lavori pubblici, frettolosi ed elettoralistici, possono sovvertire un giudizio negativo ormai consolidato.
Altri 5 anni così e la nostra città andrebbe ancora più indietro» è la sua opinione.
«In un periodo contrassegnato da una diffusa mediocrità della classe dirigente, conseguenza diretta del venire meno degli ideali e della funzione dei partiti come luoghi della formazione politica, sarebbe necessario ed urgente un rinnovamento della classe dirigente.
È improrogabile favorire uno spazio maggiore ai giovani, che avessero a cuore non gli appetiti, ma gli ideali ed il bene comune: una democrazia che non si rinnova rischia di svuotarsi e di aprire la strada ad avventure reazionarie.
Sta di fatto che, già da tempo, diversi amici, dopo avere girovagato per più partiti, hanno deciso di candidarsi a tutti i costi a sindaco, nascondendo le proprie debolezze dietro il solito trucco delle miriadi di liste civiche, tanto numerose quanto vuote.
Costoro non comprendono che i tempi stanno cambiando e che gli elettori cominciano ad essere stanchi ed infastiditi da coloro che fanno prevalere i loro personalismi sull'interesse collettivo.
Non avevo intenzione di ricandidarmi a sindaco di Bisceglie, ma, pur con tutto l'impegno, non è stato ancora possibile ottenere una diretta assunzione di responsabilità da nuove ed autorevoli persone per la guida della città.
Ho indugiato fino all'ultimo, ma non me la sono sentita di lasciare la città in mani inadeguate.
In ciò, ascoltando le numerose sollecitazioni di chi voleva che mi candidassi, per offrire un'alternativa concreta ai tanti elettori che non sarebbero andati a votare o avrebbero votato per il meno peggio» ha spiegato.
«Perché mi candido ancora a sindaco? Perché il nuovo non avanza e nessuno degli altri candidati sindaco ha saputo fare meglio dell'amministrazione che ho avuto l'onore di guidare.
Ho già guidato la città, per dieci anni, durante i quali, insieme ad una valida squadra di governo ed al sostegno di coloro che ne avevano a cuore le sorti, abbiamo letteralmente trasformato Bisceglie.
Partendo praticamente da zero, abbiamo realizzato opere pubbliche e promosso progetti come non si vedevano dagli anni '50 dell'immediato dopoguerra, lasciando anche molte opere inaugurate dalle amministrazioni successive.
Abbiamo fatto della città un punto di riferimento dell'intero territorio regionale, dandole anche notorietà nazionale ed internazionale (Festival dei popoli mediterranei).
Nel contempo, siamo stati vicini alla parte più disagiata, assegnando alloggi pubblici a chi ne aveva bisogno, facendo lavorare a rotazione decine e decine di disoccupati, aiutando chi ne aveva necessità, favorendo la creazione di nuove imprese e la ripresa di aziende in difficoltà (dall'edilizia al commercio all'agricoltura), dando loro risposte in tempo reale» ha evidenziato.
«Ho lasciato una città vivace, in crescita, bandiera blu per diversi anni, con migliaia di persone che, da fuori bisceglie, animavano la movida biscegliese. Una città ammirata ed anche invidiata. Adesso ritrovo una città confusa e smarrita, che ha bisogno di interventi decisi, in tutti i campi, con il lavoro, la cultura e la sicurezza al centro della vita amministrativa, mentre la stagione delle grandi opere non è affatto conclusa. dunque, è necessario un grande sforzo per consentire a Bisceglie di sviluppare appieno le proprie potenzialità. Occorre un sindaco che, insieme al fondamentale requisito dell'onestà, abbia capacità, esperienza, cultura, autorevolezza, conoscenza della macchina amministrativa, idee chiare sullo sviluppo, che guidi e non si faccia guidare. ma che, soprattutto, abbia un rapporto diretto e sincero con i cittadini, che devono essere i veri protagonisti della crescita della città. Per questo, è necessario un sindaco che sappia fare il sindaco e che abbia già dimostrato di saperlo fare. Con l'umiltà e la determinazione di chi ha studiato alla scuola del movimento operaio. È un appello che rivolgo a tutti gli elettori, a prescindere dai colori politici, che vogliano sinceramente il bene ed il progresso di Bisceglie. Se gli elettori vorranno un sindaco all'altezza del compito difficile, ma esaltante, che abbiamo davanti, sarò ancora alla loro testa per trasformare insieme, nuovamente, così com'è necessario, la nostra cara Bisceglie» ha concluso Napoletano.