Elezioni, spunta l'ipotesi della candidatura di Francesco Amoruso

L'ex parlamentare potrebbe correre al Senato per Fratelli d'Italia

venerdì 12 agosto 2022 18.45
A cura di Vito Troilo
Sei legislature consecutive in parlamento, dal 1994 al 2018: eletto per quattro volte alla Camera e due al Senato. Esponente storico della destra pugliese, fra i più stretti collaboratori del compianto Pinuccio Tatarella fin dai tempi del Movimento Sociale Italiano. Uomo di raccordo nel non semplice passaggio da Alleanza Nazionale al Popolo delle libertà.

Francesco Amoruso, 66 anni compiuti lo scorso 1° agosto, ne ha vista di acqua passare sotto i ponti ed è senza dubbio uno dei politici più navigati del territorio. La sua mancata ricandidatura alle ultime elezioni politiche fece scalpore ma il biscegliese, in realtà, non è uscito dalla scena, ritagliandosi uno spazio di manovra alla guida - nel ruolo di presidente emerito - dell'Assemblea parlamentare del Mediterraneo, continuando a coltivare rapporti. Il suo Movimento politico Mediterraneo ha aderito a Fratelli d'Italia in tempi non sospetti, cioè nell'aprile del 2019 ed è divenuto quasi inevitabile il rimbalzo dei boatos riguardo la possibilità di una candidatura nei ranghi del partito guidato da Giorgia Meloni.

Le prospettive per Fdi, inutile nasconderlo, sono molto rosee sia nei listini plurinominali (in virtù della percentuale accreditata) che nei collegi uninominali, per i quali il centrodestra è in buon vantaggio su tutto il fronte pugliese. E così, fra le 7 caselle complessive delle 15 a disposizione nei collegi fra Camera e Senato (con 4 a Forza Italia, 3 alla Lega e 1 ai centristi) potrebbe spuntare il nominativo di Amoruso, che dal canto suo ha offerto la massima disponibilità con una preferenza per Palazzo Madama. La questione è apertissima sui tavoli romani, dove l'ex parlamentare di lungo corso ha sempre mantenuto legami piuttosto saldi con i più influenti collaboratori della leader di partito, a cominciare da suo cognato Francesco Lollobrigida, capogruppo uscente a Montecitorio e influente "compilatore" delle liste.