Emergenza coronavirus, il governo stanzia 25 miliardi
Lo ha annunciato il premier Conte in conferenza stampa
mercoledì 11 marzo 2020
13.05
25 miliardi di euro. Questa la somma che il governo ha stabilito di stanziare per fronteggiare l'emergenza Coronavirus.
La misura straordinaria è stata annunciata dal primo ministro Giuseppe Conte in una conferenza stampa che si è svolta nella mattinata di mercoledì 11 marzo.
«Abbiamo approvato un'integrazione alla relazione al Parlamento, secondo cui la richiesta di scostamento rispetto agli obiettivi di finanza pubblica sarà portata a 20 miliardi di euro di indebitamento netto, che corrispondono a 25 miliardi di stanziamento» ha affermato il presidente del consiglio.
Quanto alla possibilità di disposizioni ancora più restrittive per la Lombardia, Conte ha mostrato una cauta apertura. Gli ha replicato il presidente della regione Attilio Fontana: «Abbiamo chiesto la chiusura di tutto, non possiamo andare avanti con questi aumenti di contagi, non possiamo permettercelo».
Il suo omologo veneto Luca Zaia ha spiegato: «Se non dovessimo rispettare le regole, rischieremmo due milioni di contagiati solo nella nostra regione entro metà aprile. I nostri modelli matematici ci dicono che se continuasse così tra cinque giorni toccheremmo il picco nelle terapie intensive».
La misura straordinaria è stata annunciata dal primo ministro Giuseppe Conte in una conferenza stampa che si è svolta nella mattinata di mercoledì 11 marzo.
«Abbiamo approvato un'integrazione alla relazione al Parlamento, secondo cui la richiesta di scostamento rispetto agli obiettivi di finanza pubblica sarà portata a 20 miliardi di euro di indebitamento netto, che corrispondono a 25 miliardi di stanziamento» ha affermato il presidente del consiglio.
Quanto alla possibilità di disposizioni ancora più restrittive per la Lombardia, Conte ha mostrato una cauta apertura. Gli ha replicato il presidente della regione Attilio Fontana: «Abbiamo chiesto la chiusura di tutto, non possiamo andare avanti con questi aumenti di contagi, non possiamo permettercelo».
Il suo omologo veneto Luca Zaia ha spiegato: «Se non dovessimo rispettare le regole, rischieremmo due milioni di contagiati solo nella nostra regione entro metà aprile. I nostri modelli matematici ci dicono che se continuasse così tra cinque giorni toccheremmo il picco nelle terapie intensive».