Indagine Innovapuglia, Emiliano: «Tutto regolarissimo»
Il presidente della regione difende la nomina di Spina nel cda: «L'Anac ha escluso l'incoferibilità»
mercoledì 12 giugno 2019
13.15
«È tutto regolarissimo. Non abbiamo nessuna preoccupazione». Questo il commento a caldo di Michele Emiliano, presidente della regione Puglia, alla notizia dell'indagine riguardante la nomina dell'ex sindaco di Bisceglie Francesco Spina a consigliere d'amministrazione della società pubblica Innovapuglia.
«L'inconferibilità è stata esclusa dall'Anac e dagli uffici del gabinetto del presidente perché Spina è un semplice consigliere di amministrazione senza deleghe» ha aggiunto Emilianmo. «L'inconferibilità dei sindaci riguarda solo il ruolo di presidente con deleghe o di amministratore delegato. In caso di consiglieri di amministrazione senza deleghe non sussiste.
Il reato quindi tecnicamente non sussiste.
I reati che invece sussistono, ed anzi si ripetono (e che sono stati da me già denunziati al Procuratore della Repubblica), sono quelli dei pubblici ufficiali che veicolano notizie coperte dal segreto istruttorio, che poi vengono diffuse, determinando una rivelazione del segreto di ufficio e conseguentemente un danno alla mia immagine con dettagli privi di alcun rilievo penale. Non discuto la notizia della richiesta di proroga delle indagini, ma la minuziosa descrizione del merito dell'indagine dettagliatamente riportata dalla stampa ed ignota al diretto interessato, perché non descritta neanche nella citata richiesta. A questo punto, accanto al rapido accertamento della verità, è inevitabile - e sono fiducioso - che la magistratura faccia di tutto per individuare questi pubblici ufficiali che si pongono al di fuori della legge anziché tutelarla».
«L'inconferibilità è stata esclusa dall'Anac e dagli uffici del gabinetto del presidente perché Spina è un semplice consigliere di amministrazione senza deleghe» ha aggiunto Emilianmo. «L'inconferibilità dei sindaci riguarda solo il ruolo di presidente con deleghe o di amministratore delegato. In caso di consiglieri di amministrazione senza deleghe non sussiste.
Il reato quindi tecnicamente non sussiste.
I reati che invece sussistono, ed anzi si ripetono (e che sono stati da me già denunziati al Procuratore della Repubblica), sono quelli dei pubblici ufficiali che veicolano notizie coperte dal segreto istruttorio, che poi vengono diffuse, determinando una rivelazione del segreto di ufficio e conseguentemente un danno alla mia immagine con dettagli privi di alcun rilievo penale. Non discuto la notizia della richiesta di proroga delle indagini, ma la minuziosa descrizione del merito dell'indagine dettagliatamente riportata dalla stampa ed ignota al diretto interessato, perché non descritta neanche nella citata richiesta. A questo punto, accanto al rapido accertamento della verità, è inevitabile - e sono fiducioso - che la magistratura faccia di tutto per individuare questi pubblici ufficiali che si pongono al di fuori della legge anziché tutelarla».